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Nuestra America - Honduras

 

Ragioni politiche ed economiche dietro il golpe

 

17.01.11 - da prensa-latina.cu

 

I motivi per rompere l'ordine costituzionale in Honduras sono stati politici ed essenzialmente economici, ha detto l'ex presidente Manuel Zelaya in un messaggio pubblicato oggi sul sito della del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare.


Secondo Zelaya, l'impero USA, l'oligarchia e le multinazionali erano preoccupati per la sua politica estera indipendente, il suo avvicinamento all'Alternativa Bolivariana per i Popoli della Nostra America ed a Petrocaribe.

Facendo riferimento alle riforme costituzionali adottate questa settimana dal Congresso, l'ex presidente ha ricordato che due anni fa le stesse modifiche promosse dal suo governo sono state respinte dal Parlamento, la Procura e la Corte di Giustizia.

Il corpo legislativo ha accettato di modificare l'articolo cinque della Costituzione per consentire lo svolgimento di referendum e plebisciti, percui si potrà domandare alla popolazione se è d'accordo o non con la rielezione presidenziale.

"Il mio governo ha presentato la stessa iniziativa cittadina perché il popolo fosse consultato e Roberto Micheletti (allora presidente del Parlamento) ha risposto liquidando la democrazia con un golpe di Stato militare", si è lamentato.

"Ciò dimostra -ha detto- che i motivi della rottura dell'ordine costituzionale non erano giuridiche, ma politiche ed essenzialmente economiche".

Anche se Zelaya ha definito corrette le modifiche adottate dal Parlamento, ha esortato il popolo a continuare a lottare per una Assemblea Nazionale Costituente, che porterà ad una maggiore uguaglianza ed opportunità concrete per tutti gli honduregni.

Le modifiche approvate in questa settimana hanno suscitato il rifiuto dei leader popolari, che ritengono che questa decisione mira a rafforzare il governo al potere dopo il crollo istituzionale.

"I cambiamenti non hanno nessun senso perché sono stati adottati dagli stessi autori del golpe di Stato", ha dichiarato John Baker, vice coordinatore del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (FNPR).

Secondo le organizzazioni integrate nel Fronte, le modifiche possono essere effettuate solo nel contesto di una ampia partecipazione popolare e non quando sono promosse dagli strumenti dell'oligarchia.

Il FNRP ha raccolto l'anno scorso oltre un milione 300 mila firme a favore della modifica della Costituzione, in vigore dal 1982.