2.- Plan de Acción de Caracas 2012
3.- Procedimientos para el Funcionamiento Orgánico de la Celac
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CELAC: Con tutti e per il bene di tutti |
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5 dicembre 2011 - www.granma.cu
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“La Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi è più d’una riunione di governi, è una comunità di Stati che, con i loro popoli, dà un impulso al supremo sogno di Bolívar.
Oggi a Caracas è nato un Gigante e si chiama CELAC, e il suo cuore si trova nella nostra Patria, il Venezuela! Viva i popoli dell’America!”
Il Presidente della Repubblica Bolivariana, Hugo Chávez, ha così riassunto la nascita della CELAC, in una cerimonia solenne realizzata nel Teatro Teresa Carreño, con la partecipazione di presidenti, capi di governo e alte personalità delle 33 nazioni dell’America Latina e dei Caraibi, ha informato VTV.
“Un’unione di sostanza, reale e vera, economica, politica, culturale e tecnologica, la dobbiamo costruire coscienti che è il cammino”, ha detto Chávez agli invitati del continente. Nel suo appassionato discorso, Hugo Chávez, come anfitrione di questo Vertice storico, ha ringraziato per le parole del presidente Calderón, del Messico, che lo aveva preceduto.
Nel suo turno, il presidente messicano ha citato la ‘Carta della Giamaica’, scritta da Bolívar, e ha segnalato l’idea grandiosa di dar forma ad un nuovo mondo in una grande nazione legata da un solo e grande vincolo.
Oggi, due secoli dopo, l’ideale di Bolívar è sempre vigente.
“L’integrazione politica è un’aspirazione viva dei popoli, ha detto, ricordando che nel territorio messicano dove si è svolto il Vertice dell’unità, a Cancún, è stato fatto uno dei passi concreti per quel che è oggi la CELAC.
“In questi momenti, quando le grandi potenze militari attraversano una grave crisi economica, i paesi dell’America Latina e dei Caraibi devono rinforzare l’unione e il giusto scambio commerciale, per evitare di cadere nei problemi finanziari che danneggiano i paesi sviluppati” ha segnalato.
La prima sessione delle deliberazioni
La presidentessa della Repubblica Federativa del Brasile, Dilma Rousseff, ha dato inizio agli interventi dei capi di Stato nella sessione generale del Vertice della Fondazione della CELAC, con un riconoscimento agli sforzi realizzati per concretare questo incontro regionale nella capitale venezuelana.
“Qui a Caracas sono presenti leader che rendono realtà, nei loro paesi, i sogni d’integrazione”, ha sottolineato ed ha aggiunto che si tratta d’una costruzione paziente con rispetto della pluralità, dell’indipendenza e della sovranità per realizzare una vera unità.
Il premier della Colombia, Juan Manuel Santos, ha spiegato che: “In America Latina abbiamo tutto quello che il mondo necessita, energia, acqua, potenzialità per produrre alimenti... se fomentiamo l’integrazione, faremo una grande differenza a livello mondiale”, ha detto.
Inoltre ha coinciso con la presidentessa Argentina, Cristina Fernández, che questa integrazione non va contro nessuno, ma va a favore di tutta la regione.
“Abbiamo opportunità storiche per divenire grandi protagonisti del XXI secolo, tutta la regione dell’America Latina, i Caraibi e l’America Centrale, ma per questo necessitiamo strumenti, politiche concrete, alleanze molto forti, che non siano solo nel campo dell’economia, ma anche nel campo della politica, indubbiamente”, ha dichiarato la Fernández.
Il primo ministro di Saint Kitts y Nevis, Denzil Douglas, ha molto apprezzato il fatto che la CELAC non sarà un blocco che ignorerà i piccoli paesi.
Si sono pronunciati a favore del meccanismo d’integrazione anche i presidenti dell’Ecuador, Rafael Correa; della Giamaica, Andrew Holness; di Honduras, Porfirio Lobo e della Repubblica Dominicana, Leonel Fernández.
Fernando Lugo, presidente del Paraguay, ha assicurato che: “Oggi la nostra regione conta con un’esperienza storica e una maturità politica e abbiamo compreso che le noste realtà sono una sola”. Inoltre ha segnalato che l’integrazione energetica è la chiave per dare potenza alla CELAC.
Riunito il Consiglio ministeriale di PETROCARIBE
“Continuiamo ad avanzare e a rinforzare Petrocaribe con una forza istituzionale e come un’istanza inedita che si basa nei principi di sovranità, solidarietà e perseguimento dei temi dell’asimmetria e della differenza”, ha detto il ministro di Petrolio e Miniere, Rafael Ramírez, al termine del VIII Consiglio ministeriale di Petrocaribe, realizzato nella PDVSA La Campiña, a Caracas.
Nella riunione, che ha contato sulla presenza di quattro primi ministri delle isole dei Caraibi orientali, è stato approvato il meccanismo di verifica di tutti i progetti e dei programmi ed è stato creato un direttivo per il funzionamento di Petrocaribe, formato dalle Antille minori, le Antille maggiori, il Centroamerica, Guyana, Suriname e Venezuela, ha informato la AVN.
Tra le conquiste di Petrocaribe, Ramírez ha segnalato che
questo meccanismo sta garantendo il 43% (98000 barili al giorno di petrolio
e prodotti) del rifornimento energetico dei 18 paesi dell’organizzazione e
che inoltre sono state costituite 12 imprese miste, 10 delle quali sono di
idrocarburi, un’impresa mista di trasporti per la fornitura diretta e una
impresa mista di alimenti.
CELAC approva all'unanimità la
Dichiarazione Finale di Caracas
L'Avana, 3 dicembre 2011 - AIN
(estratti)
Con l'approvazione unanime della Dichiarazione Finale
di Caracas e l’affidamento della presidenza al Cile, si è conclusa oggi
in Venezuela il summit fondatore della Comunità di Stati Latinoamericani
e Caraibici (CELAC).
Presidenti, primi ministri e capi di delegazioni dei
33 paesi aderenti al nuovo organismo regionale, hanno espresso comune
posizione nel ratificare il loro accordo sui 18 documenti dibattuti
durante le sedute nei due giorni dello storico appuntamento.
Al termine delle risoluzioni è stata approvata senza
alcuna obiezione e dopo adeguata discussione - ha affermato il
presidente Hugo Chávez - il documento finale della riunione: la
Dichiarazione di Caracas.
Allo stesso modo si è concordato il Piano d’Azione
della CELAC, che - ha precisato il capo di Stato sudamericano - deve
essere compiuto da tutti gli Stati membri, e specialmente dai membri
della cosiddetta troika: Venezuela, Cile e Cuba, rispettivamente paese
uscente, nuovo presidente pro témpore, e prossima sede.
(...)
Tra i 22 documenti sottoscritti vi sono comunicati
sulla necessità di mettere fine al blocco economico, commerciale e
finanziario degli Stati Uniti contro Cuba e sul riconoscimento del
diritto dell'Argentina sulle Isole Malvinas.
Inoltre, è stata approvata la dichiarazione speciale
sulla difesa della democrazia e dell'ordine costituzionale dei paesi
membri della CELAC.
Analogamente sono stati concordati testi politici
inerenti l’impegno all'inclusione sociale, alla sicurezza alimentare e
nutrizionale, alla situazione dei diritti umani delle persone emigranti
ed allo sviluppo sostenibile della Comunità degli Stati Caraibici
(CARICOM).
Si sono approvati altri comunicati sulla solidarietà
con Haiti; contro la speculazione finanziaria ed eccessiva volatilità
dei prezzi degli alimenti; sul riconoscimento del Paraguay come paese in
via di sviluppo senza litorale marittimo; sulla coca originaria ed
ancestrale, patrimonio nazionale di Bolivia e Perù.
Sono stati firmati altri testi in appoggio
all'iniziativa ecologica Yasuní-ITT-CALC-CELAC, in Ecuador, alla
situazione centroamericana d’emergenza dovuta alle basse pressioni
tropicali; si è pure deciso di dichiarare il 2013 anno internazionale
della quinoa (grano commestibile proveniente dalla Bolivia).
Inoltre, si sono ratificati documenti che raccolgono
il sostegno alle strategie di sicurezza del Centroamerica;
l'eliminazione totale di armi nucleari; il saluto al ventesimo
anniversario dell'agenzia brasiliano-argentina di Contabilità e
Controllo dei Materiali Nucleari (ABAC)
Tra le risoluzioni concordate figurano anche
l'appoggio alla lotta contro il terrorismo, in tutte le sue forme e
manifestazioni; la lotta sulla questione mondiale della droga e del
narcotraffico. |
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Rivendicheremo più di due secoli
di lotte e di speranze Raúl lo ha assicurato nel Vertice di fondazione della CELAC |
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3 dicembre 2011 - Yaima Puig Meneses www.granma.cu
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“Mi spiace che non ci sia Fidel ad occupare oggi il mio posto: è lui che se lo merita”, ha detto il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, in una breve dichirazione alla stampa quando è arrivato nell’aeroporto internazionale Simón Bolívar di Maiquetía, nella fraterna Repubblica Bolivariana del Venezuela, dove partecipa al Vertice per la fondazione della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC).
“Per la prima volta nella storia avremo un’organizzazione di Nuestra America e si può considerare che se funzionerà e avrà successo, che sarà l’avvenimento più grande in 200 anni di semi-indipendenza dell’ America Latina e dei Caraibi”, ha detto, ed ha assicurato di sentirsi molto orgoglioso e allegro per il suo ritorno in Venezuela.
Alle sette di mattina del 2 dicembre, è decollato l’aereo cubano dall’aeroporto internazionale José Martí, a L’Avana, per un volo di circa tre ore. Al suo arrivo nella Patria di Bolívar, Raúl è stato ricevuto da Elías Jaua, vicepresidente esecutivo venezuelano, che lo ha accompagnato all’automobile che lo ha condotto sino a Caracas.
La carovana di veicoli ha iniziato il tragitto e al suo passaggio ha incontrato in numerosi punti della città il saluto solidale del popolo del Venezuela, che ha accolto con allegria l’arrivo delle delegazioni straniere.
Durante il percorso si potevano vedere grandi manifesti con le immagini di tutti i presidenti della regione, altri che definiscono il Venezuela ‘capitale della solidarietà’ o segnalano che ‘Patria è America’, come disse il Libertador.
Dopo 30 minuti di viaggio il Generale d’Esercito e la comitiva sono entrati nel complesso militare Fuerte Tiuna per avanzare poi nel Paseo de los Próceres, decorato con le bandiere dei 33 paesi dell’America Latina e dei Caraibi, sino al luogo che li ospita.
INIZIA L’ORA DI NOI STESSI
Verso le quindici è iniziata l’inaugurazione ufficiale del Vertice nel teatro nazionale Teresa Carreño, nel quale una grande immagine di Simón Bolívar custodisce lo scenario dove si trovano i capi di Stato o i loro rappresentanti.
All’entrata nel complesso culturale, il ministro Nicolás Maduro ha dato il Benvenuto al Presidente cubano, e a tutti gli altri presidenti, mentre il corpo dei cadetti delle Forze Armate del Venezuela rendeva gli onori.
Nell’auditorium è già presente tutta la delegazione cubana integrata dal vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Ricardo Cabrisas, dal ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parrilla, il ministro del Commercio Estero e gli Investimenti stranieri, Rodrigo Malmierca Díaz e dall’ambasciatore cubano in Venezuela, Rogelio Polanco.
Poco a poco si sono sistemati anche gli altri membri delle delegazioni, il corpo diplomatico dei paesi membri della CELAC, le autorità e gli invitati del Governo.
Pochi minuti prima dell’ inizio della cerimonia, il Presidente Hugo Chávez, anfitrione di questa memorabile occasione, con le sue tre figlie, ha aspettato i suoi omologhi nello scenario per dare loro personalmente il benvenuto al Vertice.
A Cuba è corrisposto il quinto turno, e mentre il Generale Raúl camminava verso lo scenario accompagnato da una delle piccole, l’ applauso dei presenti sembrava non finire mai. Emoziona senza limiti incontrare in un paese fratello, circondati dalle più diverse persone, un accoglienza così vibrante per il nostro popolo. Raúl ha sorriso e con lui i cubani e nei pochi metri che lo separavano dal Presidente Chávez si è fermato in varie occasioni per mostrare il suo affetto a coloro che lo salutavano vedendolo passare.
Uno davanti all’altro si sorridono e non manca il tradizionale saluto militare che caratterizza i loro incontri, Poi l’abbraccio e in un semplice gesto di amicizia Raúl alza il braccio dell’insostituibile amico e il pubblico irrompe di nuovo in un applauso.
Poco a poco si sono accomodati tutti i rappresentanti dei 33 nazioni e per ognuno di loro il Presidente venezuelano ha avuto un gesto deferente di benvenuto. Quando tutti sono stati seduti ai loro posti, il Coro Nazionale Giovanile del Venezuela ha intonato le note dell’Inno Nazionale “Gloria al bravo pueblo”, per stabilire ufficialmente inaugurato il III Vertice dell’ America Latina e dei Caraibi.
Le parole iniziali le ha pronunciate il Presidente messicano Felipe Calderón, che ha segnalato l’importanza dell’incontro che costituisce uno spazio per lavorare a favore dell’unità e della prosperità della regione e che avrà come base la sua integrazione politica ed economica.
“Aspiriamo, ha detto, che questo organismo divenga l’asse portante dell’unione che necessitiamo tutto gli abitanti della regione”.
Questa è l’ora e il momento dell’America Latina e per questo dobbiamo affrettare il passo per l’integrazione”, ha puntualizzato nel suo discorso, nel quale ha citato costantemente frasi di Simón Bolívar e José Martí.
Alla conclusione delle sue parole, Chávez si è avvicinato al podio per iniziare il suo discorso, ma prima di raggiungerlo ha scherzato con i presidenti Correa e Raúl.
Poi ha ringraziato Felipe Calderón ed ha iniziato un improvvisato, emozionante e profondo discorso nel quale ha avuto momenti d’omaggio per tutti.
Tra questi non è mancato il saluto al caro Fidel, mentre i presenti hanno gridato in coro il nome del leader della Rivoluzione cubana.
Chávez ha ricordato che: “In un giorno come oggi (2 dicembre), 55 anni fa, sbarcò un gruppo pazzo d’amore là su una costa”, riferendosi allo sbarco dello yacth Granma ed ha aggiunto: “Salutiamo l’equipaggio del Granma e soprattutto uno di loro, Raúl Castro, qui presente”.
E così per più di un’ora il Presidente venezuelano ha ricordato momenti della storia dei nostri popoli, mentre faceva costanti allusioni alle frasi del Libertador Simón Bolívar.
“Solo l’unità ci farà liberi; tra noi non ci sarà più guerra ma più integrazione, pace e unità”, ha sottolineato, “E per questo necessitiamo prima di tutto fare uno sforzo noi stessi, che stiamo alla guida degli Stati, per incrementare le coscienze e renderci conto che questo è il solo cammino che resta ai nostri popoli”.
Poi i presidenti sono andati ai loro posti nel plenario dove un gruppo di bambini e di ragazzi ha consegnato loro un libro di riferimento al Congresso Anfictiónico di Panama. Quindi è stato proiettato un video sull’integrazione latinoamericana e caraibica e l’importanza della creazione della CELAC. Poi l’Orchestra Sinfonica giovanile del maestro Gustavo Dudamel, ha emozionato i presenti con le sue interpretazioni.
Nel pomeriggio avanzato le delegazioni ufficiali si sono spostate verso Fuerte Tiuna, il luogo dove si e svolta la prima riunione di questo III Vertice.
Nei loro interventi i presidenti hanno coinciso nella necessità che quanto pronunciato nello scenario non siano solo parole, perchè ora più che mai esistono le condizioni in Nuestra America per consolidare il sogno d’integrazione di Bolívar.
Il Generale d’Esercito Raúl, nel suo discorso, ha segnalato la trascendenza storica di questa cerimonia di fondazione caratterizzando la CELAC come ‘la nostra opera più preziosa’ perchè nasce come uno strumento politico per unire le volontà dei nostri popoli, in nome dell’ unità e della sovranità.
Raúl ha segnalato ugualmente come nel Vertice del 2010, che si svolse a Cancún, la responsabilità storica ed etica che hanno le nazioni latinoamericane e dei Caraibi di realizzare apporti sostanziali per la ricostruzione e lo sviluppo della Repubblica di Haiti ed ha ratificato che Cuba starà sempre là sino a che questa fraterna nazione lo necessiterà. E così, con parole semplici ma molto profonde, la delegazione cubana ha reiterato il suo impegno con l’unità, il rispetto alla diversità dei nostri popoli e la sua disposizione ad offrire sempre, alle nazioni sorelle, non solo le risorse che avanzano, ma anche quelle che in alcune occasioni scarseggiano.
“Con questi principi si sostentano anche le basi delle nostre aspirazioni integrazioniste.
Mai il sogno di Bolívar e di José Martí è stato tanto presene come adesso.
Speriamo quindi che questa intensa giornata di lavoro che ha caratterizzato la prima sessione di questo Vertice dell’America Latina e dei Carabi, appena il primo passo di un grande futuro di unità per Nuestra America”.
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Riunione dei Cancellieri sceglie Cuba come sede della CELAC nel 2013 |
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1 dicembre 2011 - www.cubadebate.cu
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Nella sede del Circolo Militare di Caracas, si sviluppa la riunione dei Cancellieri dell’America Latina ed i Caraibi che preparano l’agenda da discutere nella CELAC.
I rappresentanti della politica estera dei paesi partecipanti, accordarono che l’Incontro del 2013 si celebrerà nella Repubblica di Cuba e nel 2014 in Costarica.
Nella stessa riunione hanno deciso che la Comunità si riunirà il prossimo anno in Cile.
La decisione da parte degli assistenti è stata in maniera unanime. Ugualmente appoggiano il rafforzamento della regione e l’importanza dell’integrazione latinoamericana e caraibica.
Il cancelliere dell’Ecuador, Ricardo Patiño, manifestò questo giovedì l’appoggio del suo paese affinché Cuba sia la sede della riunione nel 2013. Nella riunione dei cancellieri dei paesi che parteciperanno all’incontro di fondazione della CELAC che si effettua nel Circolo Militare, a Caracas, il diplomatico ecuadoriano risaltò che, dando a Cuba l’opportunità di ricevere le 33 nazioni che conformano l’alleanza, si salderà “un debito storico.”
“Credo che sia importante applaudire la proposta e sommarci pienamente alla possibile decisione che sia Cuba il paese che ci riceva, perchè sarà come pagare un debito storico con un paese tanto agguerrito, che con tante difficoltà e con l’effetto pernicioso del bloqueo nordamericano è riuscito a costruire una società distinta”, ha sottolineato.
“Il fatto che ora sia in Sud-America, dopo nel cono meridionale, poi in America Centrale, ci sembra positivo per il rinvigorimento della nostra comunità nascente”, risaltò Patiño nel suo intervento. |
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CELAC sarà uno spazio comune di accordo
afferma ambasciatore cubano |
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30 novembre 2011 - www.cubadebate.it
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L’ambasciatore di Cuba in Venezuela, Rogelio Polanco, considerò oggi che la nascita della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) sarà un spazio comune di accordo, basato nella complementarietà ed integrazione regionale. In un’intervista per il programma mattutino televisivo Tutto il Venezuela, il diplomatico cubano affermò che il prossimo incontro che fonderà questo gruppo conterà con la partecipazione di 33 nazioni dell’area i prossimi 2 e 3 dicembre, mostra la volontà di questi paesi che si uniscono in uno spazio comune dove potranno dibattere i problemi di tutti i paesi. Fino ad ora si era progredito in altri schemi, come nel tema economico, ma ora stiamo avanzando negli spazi politici perché l’America Latina ha ancora molte cose a cui deve affrontarsi, aggregò. In questo senso ricordò che l’America latina sta vivendo tempi nuovi ed un chiaro esempio di ciò è l’approfondimento delle relazioni tra Venezuela e Colombia, dopo una riunione effettuata la vigilia tra questi territori, nella quale siglarono vari accordi per contribuire all’integrazione, lo sviluppo economico e sociale di entrambi gli stati. L’America Latina deve affrontare sfide nuove, in questa opportunità realizzare questo incontro sotto la leadership del presidente Hugo Chavez, con la rivoluzione bolivariana è significativo per tutti, ha sottolineato Polanco. L’ambasciatore cubano riconobbe che ci saranno tentativi di debilitare questo processo di unità e verranno molte sfide, ma la cosa importante è che abbiamo questa messa a fuoco, quello che non può imporsi è il linguaggio delle guerre ed il confronto perché siamo una zona di pace, libera da armi nucleari, ha detto. Manifestò che mentre in altri paesi pretendono di terminare col multilateralismo ed imporre un’agenda egemonica contro altre nazioni, l’America Latina deve unirsi per poter affrontare queste sfide. Indicò che il fatto che la nascita della CELAC sia in questa capitale, ha una grande trascendenza, per essere qui dove sorse l’idea dall’indipendenza dei paesi dell’America attraverso il liberatore Simon Bolivar. |
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La creazione della CELAC una
sfida dell’America Latina
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26 ottobre 2011 - www.granma.cu
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Il presidente del Guatemala, Alvaro Colom, ha dichiarato che la creazione della CELAC come Foro regionale, permetterà d’avere influenza sulle decisioni per temi d’interesse globale.
“Questo nuovo organismo promuoverà gli interessi delle nazioni della zona e permetterà di costruire un'agenda comune e mantenere un meccanismo di dialogo permanente che sarà positivo per l'America Latina e per i Caraibi, ma potrà apportare vantaggi anche al Guatemala”, ha detto Colom commentando i vantaggi che la CELAC rappresenterà per questo Stato centroamericano.
“Inoltre, ha aggiunto, la creazione della CELAC rappresenta una sfida dell'America latina, poiché il Gruppo di Rio è stato il meccanismo più importante per il dialogo politico nella regione, ma ora, con l'integrazione dei paesi anglo-caraibici si creerà uno spazio di dialogo politico più ampio”.
Nel suo discorso durante il 66º periodo dell'Assemblea Generale della ONU, il presidente Colom ha confermato alla comunità internazionale il sostegno del suo governo alla creazione della CELAC.
La capitale del Venezuela accoglierà agli inizi di dicembre prossimo il primo Vertice CELAC, il cui obiettivo sarà la sua fondazione.
Questo blocco è concepito come un organismo per consolidare l'unione e l’indipendenza dei paesi della regione, l'integrazione e la cooperazione delle nazioni che la integrano, che saranno tutte quelle del continente, meno gli Stati Uniti e il Canada.
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Il vertice CELAC il 9 dicembre
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16.08.11 - www.granma.cu
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Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha proposto ai capi di Stato della regione di svolgere il Vertice della fondazione della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Carabi (CELAC) il prossimo 9 dicembre.
Parlando per telefono con il canale Venezolana de Television, Chávez ha informato d’aver inviato la proposta ad ognuno dei suoi omologhi in una lettera con il ministro degli Esteri, Nicolas Maduro, quando ha partecipato alla cerimonia per la nomina del presidente del Perù, Ollanta Humala.
Il ministro degli Esteri venezuelano ha partecipato alla riunione straordinaria del Consiglio di capi di Stato e di Governo dei paesi che integrano l'Unione delle Nazioni Sudamericane che si è svolta dopo la cerimonia del giuramento di Humala.
Come ha spiegato Chavez, ha scelto come data il 9 dicembre perché è il giorno del 187° anniversario della Battaglia di Ayacucho, ultimo grande confronto delle campagne terrestri delle guerre d’indipendenza in America Latina.
L'incontro della CELAC, previsto inizialmente per il 5 ed il 6 luglio a Caracas, è stato posposto fino al secondo semestre del presente anno per lo stato di salute del presidente venezuelano.
La formazione di questo blocco, il primo veramente regionale, è considerata l’avvenimento politico più trascendente per la zona negli ultimi 100 anni.
Secondo l'agenda prevista, l'appuntamento di Caracas analizzerà problematiche come lo sviluppo sociale, lo sradicamento della fame e della povertà, le esperienze di politiche energetiche, la diffusione globale dell'educazione, la salute, la sicurezza alimentare e il cambio climatico. Tra le alternative, discuterà la creazione d’un Fondo di Sviluppo Sociale per l'area.
La CELAC sarà formata dalle nazioni Antigua e Barbuda, Argentina, Bahamas, Barbados, Belice, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Dominica, Ecuador, Honduras, Salvador, Granata, Guatemala, Guyana, Haiti, Giamaica, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, San Cristobal y Nieves, San Vicente y las Granadinas, Santa Lucía, Suriname, Trinidad y Tobago, Uruguay e Venezuela. |
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Rimandato il Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Carabi
Comunicato ufficiale del Ministero degli Esteri della Repubblica Bolivariana del Venezuela
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L’opinione pubblica nazionale e internazionale è a perfetta conoscenza che il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Comandante Hugo Chávez Frías, sta trascorrendo la convalescenza seguendo una trattamento medico molto stretto.
Per questa ragione di forza maggiore il Governo Venezuelano, dopo aver consultato i governi dell’ America Latina e dei Caraibi, ha preso la decisione di rimandare la realizzazione del 3º Vertice dell’America Latina e dei Caraibi su Integrazione e Sviluppo (CELAC), inizialmente previsto per i giorni 5 e 6 luglio del 2011 nell’Isola di Margarita.
Il Governo Bolivariano presieduto dal Comandante Hugo Chávez reitera il suo ringraziamento ai governi fratelli dell’America Latina e dei Caraibi che hanno confermato la loro partecipazione al più alto livello ed hanno fatto di questo appuntamento regionale un fatto storico trascendentale, all’altezza delle celebrazioni del Bicentenario e dell’Indipendenza delle nostre Repubbliche.
La Repubblica Bolivariana del Venezuela ha stabilito con i paesi della regione di proporre, attraverso i meccanismi ordinari di consultazione, una nuova data per la realizzazione di questo appuntamento della Patria Grande in territorio venezuelano, durante il secondo semestre di questo stesso 2011, con l’obiettivo di porre in funzione la comunità degli Stati latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), organismo per il consolidamento dell’unione e l’indipendenza dei nostri popoli.
Caracas, 29 giugno 2011. |
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L’ora della CELAC |
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7.06.11 - www.granma.cu (avn)
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“È ora che la CELAC, Comunità dell'America Latina e dei Caraibi (CELAC) sostituisca l'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), perché veramente si difendano i principi democratici nella regione, ha detto il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, nel suo abituale programma del sabato.
Il suo governo non approva il ritorno dell’Honduras nella OSA perchè denuncia che i responsabili del colpo di Stato che nel 2009 ha cacciato Manuel Zelaya, non sono stati ancora puniti.
Il ministro degli Esteri ecuadoriano, Ricardo Patiño, ha annunciato dalle Isole Galapagos che non parteciperà alla 41° Assemblea Generale della OSA in El Salvador, come protesta per il ritorno dell’Honduras in questo blocco.
Patiño ha detto che il problema non è che Honduras sia preparato o meno al reinserimento nella OSA, ma è che gli autori del colpo non sono stati puniti e molti di loro lavorano nelle imprese dello Stato, offendendo la democrazia.
“Questo è un cattivo esempio e può fomentare l'impunità”, ha insistito Patiño, aggiungendo che anche se è solo, l'Ecuador ha la capacità sovrana per prendere questo genere di decisione.
L'ambasciatrice dell'Ecuador nella OSA, Maria Isabel Salvador, però parteciperà all'incontro.
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La creazione della CELAC |
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27.04.11 - www.granma.cu (avn)
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“Solidi precedenti costruiti nella regione, permettono oggi di contare su un consenso essenziale per la creazione della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC)”, ha detto a Caracas, Bruno Rodriguez, ministro degli Esteri cubano.
Durante un intervento nella riunione dei ministri degli Esteri della CELAC, che si è svolta nell’hotel Melia Caracas, Bruno Rodriguez ha dichiarato che questo è un momento importante per lo sviluppo del progetto del blocco integrazionista, che entrerà in vigore dal prossimo mese di luglio.
“Questa riunione ha permesso di giungere alla conclusione che le condizioni sono state create per far sì che il 5 e il 6 di luglio, in coincidenza con il Bicentenario dell'Indipendenza del Venezuela, avverrà la nascita di quest’organizzazione, genuinamente latinoamericana e caraibica”, ha sottolineato ed ha ricordato quando l’unico Comandante in Capo, Fidel Castro Ruz, conosciuti i dati raggiunti nella riunione di Cancún, aveva sostenuto che ne che “questo processo come fatto istituzionale è il più importante degli ultimi 100 anni nel nostro emisfero”. La creazione della CELAC è un avvenimento storico e trascendentale per il destino dei paesi della zona.
Bruno Rodriguez ha aggiunto che Venezuela e Cile hanno lavorato per mesi per ottenere i risultati che si vedono con gli incontri di queste giornate.
Ininterrottamente sono intervenuti vari ministri , tra i quali la colombiana Maria Angela Holguin che ha sottolineato che per il suo paese la CELAC è molto importante perché finalmente l'America Latina otterrà un livello di dialogo e cooperazione regionale.
David Choquehuanca, ministro degli Esteri della Bolivia, ha detto che per il suo governo è prioritaria la costruzione della Comunità, perché costituisce uno spazio di unità e per dibattere i problemi, con la partecipazione di tutti.
L'incontro dei ministri è stato preceduto da dibattiti ministeriali sull’ambiente, economia ed energia, e cambio climatico, in vista di un buon funzionamento della CELAC, che include tutta l’America Latina ed i Caraibi, eccetto gli Stati Uniti e il Canada. |
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Cambio climatico, energia e CELAC: dibattito ministeriale a Caracas |
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27.04.11 - www.granma.cu (avn)
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I ministri di Ambiente, Energia, Finanze ed Economia dell’America Latina e dei Caraibi inizieranno da domani 28 aprile le loro riunioni a Caracas, per analizzare temi come il cambio climatico e l’energia, ha informato il ministro degli Esteri del Venezuela, Nicolás Maduro, che ha detto che ci sarà una serie di proposte su questi temi per la Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), che nascerà ufficialmente il prossimo 5 luglio a Caracas e che questi temi s’includeranno nella Dichiarazione Finale di questa istanza, quel giorno.
Al termine della 2ª Riunione dei Ministri degli Esteri dell’America Latina e dei Carabi, - realizzata martedì 26 a Caracas, Maduro ha dettagliato che i giorni 12 e 13 maggio si riuniranno i titolari di Energia e che il 18 e il 19 dello stesso maggio lo faranno i ministri d’Economia e Finanze della regione, ed ha segnalato la presenza del presidente del Venezuela, Hugo Chávez, nel secondo incontro della CELAC.
“Abbiamo avuto la presenza e la visita del comandante Higo Chávez, presidente della Repubblica, che ha condiviso idee e proposte vincolate direttamente a quelle che si elaborano dal Vertice di Cancún, in Messico, dell’anno 2010.
Maduro ha detto che il secondo incontro del blocco ha permesso di avanzare con l’adozione dello Statuto di procedimento e funzionamento della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Carabi.
“Lo statuto include la struttura di base della CELAC, i procedimenti per la presa delle decisioni, la convocazione delle riunioni presidenziali dei ministri e il funzionamento della presidenza pro tempore, tra l’altro”, ha precisato ancora.
L’obiettivo principale è dare un seguito ai temi approvati nel febbraio del 2010 a Cancún, cioè la proposta di creare la comunità. |
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