ASSASSINATO L'ENNESIMO MILITANTE DEL PARTITO COMUNISTA
COLOMBIANO DAL TERRORISMO DI STATO
Argemiro Hernández, militante del Partito Comunista
Colombiano, è stato assassinato da un sicario sabato 14
maggio nella piazza del mercato di Chaparral
(dipartimento del Tolima).
Secondo il segretario politico della sezione regionale
del partito, il sicario, che ha sparato con una pistola
con il silenziatore, era un "professionista, di quelli
prodotti dal regime per impedire i cambiamenti
democratici di cui il paese ha bisogno; non è un crimine
isolato, fa
parte delle migliaia di crimini ai danni dell'Unión
Patriótica, il Partito Comunista e le persone che
maggiormente s’impegnano a favore del popolo." Che
questo sia un omicidio mirato voluto dal terrorismo di
Stato, è un dato evidente non solo per le modalità
dell'esecuzione e le caratteristiche della vittima, ma
anche perché la regione del sud del Tolima è
capillarmente militarizzata, con una grandissima
concentrazione di truppe dell'Esercito.
Gli sproloqui di “Jena” Santos su presunte diminuzioni
della violenza contro sindacalisti, giornalisti,
attivisti, militanti e leader comunitari colombiani non
hanno alcun valore, sono chiacchiere che non modificano
di un millimetro la realtà di questo martoriato paese:
gli oppositori al regime fascista rischiano ogni giorno
di cadere sotto gli attacchi di militari, paramilitari,
sgherri del governo e dell'oligarchia, e quanto più la
loro attività viene svolta alla luce del sole ed ottiene
visibilità, tanto più facilmente diventano obiettivi
militari del terrorismo di Stato. |
Almeno 14 candidati alle elezioni regionali dell’ottobre prossimo in
Colombia sono stati assassinati sino ad oggi in questo 2011, ha
denunciato una ONG.
In accordo con la Missione d’Osservazione Elettorale (MOE), altri
sei aspiranti hanno sofferto attentati, mentre 19 sono stati oggetto
di minacce.
Per la direttrice del MOE, Alejandra Barrios, la situazione è
preoccupante, perchè a cinque mesi dalle elezioni il numero dei casi
dipinge uno scenario indesiderabile per l’esercizio democratico.
C’è un bilancio di 39 azioni violente contro candidati, concentrati
nei dipartimenti di Arauca, Antioquia e Huila, ha precisato la
Barrios, citata dai media locali.
La dirigente attribuisce i fatti alle organizzazioni armate al
margine della legge, che cercano di occupare municipio e
governatorati.
Il Governo ha espresso il suo timore che le nuove bande criminali
tentino d’impadronirsi dei municipi attraverso dei prestanome per
controllare il denaro pubblico e le rotte del narcotraffico.
Il prossimo 30 ottobre in Colombia si svolgeranno le elezioni per la
scelta dei governatori, dei sindaci e dei consiglieri municipali.