Nuestra America - Portorico |
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La polizia è tornata nell’ Università di Puerto Rico |
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25.02.11 - Silvia Martínez www.granma.cu
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Per ordine del governatore Luís Fortuño, la polizia è tornata nell’Università di Puerto Rico (UPR).
Il quotidiano Nuevo Día nella sua versione digitale ha pubblicato che il recinto di Río Piedras sembrava operare con normalità, dopo gli incidenti del giorno precedente, quando un professore, opposto allo sciopero, ha preso per il collo uno studente, per esempio. L’occupazione della polizia è stata annunciata dal presidente interino della UPR, Miguel Muñoz, che ha difeso il suo operato dicendo che con questa azione si cerca di mantenere l’ordine istituzionale, l’università aperta, e di proteggere il diritto degli studenti.
Il sito on line Primera Hora ha inserito la proposta del presidente della Commissione del Patrimonio, il rappresentante Antonio Silva, di ridurre da 800 a 200 dollari la quota imposta dall’università per il pagamento dell’iscrizione.
Inoltre sollecita di stabilire un fondo di quattro anni per assicurare la stabilità del bilancio dell’istituzione.
La proposta, secondo Silva, non risponde al governo di Puerto Rico, nè alla giunta amministrativa, ma è adesso che le parti potranno vedere il suo contenuto. |
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Nuova giornata di manifestazioni universitarie a Portorico |
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15.02.11 - telesur www.granma.cu
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Una nuova giornata di manifestazioni è iniziata nell’Università di Puerto Rico (UPR), dove gli studenti si mantengono in sciopero dopo l’aumento a 800 dollari dell’iscrizione e l’approvazione di una Legge che annulla il diritto alla protesta.
Una pacifica marcia ha percorso la sede dell’Università, ubicata a Río Piedras, a San Juan, dove, come ha riferito il sito web Primera Hora, gli studenti sono passati per i saloni invitando i compagni alla camminata.
Anche se il governatore Luis Fortuño ha ordinato al sovrintendente della Polizia, José Figueroa Sancha, di ritirare gli agenti che occupavano il campus della UPR dal dicembre scorso, indubbiamente non ha dato risposta alle principale domanda degli studenti universitari: l’aumento dell’iscrizione.
La presidentessa della Giunta dei Síndaci della UPR, Ygrí Rivera, che ha protestato perchè non è stata consultata a proposito della misura, ha segnalato che il governatore le ha detto che se gli studenti provocavano "disturbi seri" la polizia tornerà nel campus universitario di Río Piedras. |
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L’autonomia massacrata |
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7.02.11 - Leandro Maceo Leyva www.granma.cu
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Il campus di Río Piedras, dell’Università di Puerto Rico (UPR), è occupato dalla polizia con una “camicia di forza”. Il primo trimestre è finito marcato da nuovi scioperi e manifestazioni degli studenti contro la decisione d’incrementare il costo delle iscrizioni e, alle porte del secondo trimestre, sembra che tutto continui ad essere molto difficile.
Di fronte allo spirito di lotta e al fervore universitario, le strade di San Juan sono state testimoni della repressione e degli abusi.
Gli studenti hanno piantato le loro bandiere per condannare i maneggi neoliberisti contro l’autonomia universitaria del governo di Luis Fortuño, ma a questa dimostrazione di coraggio hanno risposto gli uomini del Corpo d’Assalto con forza brutale.
Senza dare spiegazioni, gli agenti arrestano indiscriminatamente gli studenti che vengono trattati come criminali, quando il loro unico delitto è la difesa del diritto allo studio.
Le proteste sono convocate dal Comitato di Rappresentanza Studentesca (CRE in spagnolo), coalizione che mantiene una ferma lotta contro l’aumento del costo delle iscrizioni 800 dollari. Calcoli preliminari stimano che circa 10000 studenti dovranno rinunciare agli studi per questo incremento.
Ma il conflitto degli universitari è diventato una battaglia per determinare il futuro dell’educazione in Puerto Rico.
Il professore della UPR, Raúl Cotto, ha richiamato i settori contrari all’Esecutivo ad agire contro gli abusi, perchè questa è la loro responsabilità e non si può restare indifferenti di fronte alle brutalità commesse contro gli studenti e le loro proteste, ha sottolineato.
Diverse organizzazioni sociali hanno condannato le azioni di tortura e aggressione sessuale della polizia e delle forze speciali.
È inaccettabile che un Governo che, si presume, deve difendere la legge e l’ordine, permetta la tortura di giovani ammanettati con le mani sulla schiena e le umiliazioni delle studentesse detenute di fronte a tutti, approfittando della sicura impunità, ha indicato en un comunicato.
Altre organizzazioni hanno definito “una brutale violazione dei diritti civili ed umani", le azioni di repressione ed hanno reclamato da Fortuño e dal capo della Polizia, José Figueroa Sancha, una risposta immediata per il caso, e l’inizio di un’ investigazione per processare gli aggressori.
Anche se la Rettrice, Ana R. Guadalupe, ha proibito agli studenti di realizzare manifestazioni o concentrazioni nel campus, i giovani portoricani mantengono la volontà di esercitare il loro diritto di protestare per l’aumento del costo delle iscrizioni e condannano la presenza della polizia, che “li sloggia” con la forza e il conflitto non da segni di soluzione, almeno per ora.
Le autorità universitarie apparentemente sono disposte al dialogo, ma in realtà cercano di dividere, indebolire e di togliere legittimità alle manifestazioni degli studenti facendo avanzare il loro piano di aumento dei costi, al margine dell’opposizione quasi unanime di studenti e professori.
Il conflitto che vive l’Università non si limita alla condanna dell’aumento delle iscrizioni, ma è dovuto anche della cattiva gestione del bilancio dell’amministrazione Fortuño-PNP contro la UPR, che danneggia il centro di alti studi e va contro la crescita delle sue prospettive, per la privatizzazione e anche la sua dissoluzione progressiva.
Anche al governo di turno nella colonia yankee è molto infastidito dalla partecipazione, la divergenza e l’impegno sociale presente che cresce come una vera autonomia. |
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Denunciate torture e aggressioni sessuali agli studenti portoricani |
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1.02.11 - www.granma.cu (pl)
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Le aggressioni della polizia agli studenti dell’Università di Puerto Rico (UPR), che protestavano di fronte al Parlamento, hanno provocato l’indignazione di diversi settori del paese, ha riportato PL.
Le organizzazioni sociali hanno condannato le "azioni di tortura e aggressione sessuale" della polizia e delle forze speciali anti sommossa.
"È inaccettabile che un Governo che dovrebbe difender la legge e l’ordine, permetta ai suoi agenti dell’ordine la tortura di giovani ammanettati e l’umiliazione dello scherno sessuale delle studentesse, pubblicamente, forti della loro impunità", indica un comunicato delle organizzazioni.
L’analista politico Benny Frankie Cerezo ha avvertito il governatore di Puerto Rico, Luis Fortuño, che quello che si vede nei video sono azioni di un governo fascista, simile a quello del dittatore cileno Augusto Pinochet.
Il professore della UPR, Raúl Cotto, ha detto che i settori contrari all’Esecutivo hanno la responsabilità di agire di fronte a questi abusi.
Dal 14 dicembre del 2010, gli studenti sostengono uno sciopero ad oltranza contro il rincaro del prezzo dell’iscrizione nell’Università.
La scorsa settimana gli studenti sono stati aggrediti molte volte, mentre portavano un documento nel quale esponevano un progetto di legge per assegnare all’Università 50 milioni di dollari disponibili del fondo di ristabilimento fiscale del Governo, e poter così eliminare la quota di 800 dollari. |
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Manifestanti arrestati nell’Università di Portorico |
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21.01.11 - www.granma.cu (pl)
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Agenti della polizia hanno arrestato circa trenta persone che protestavano davanti ad una delle porte dell'Università di Puerto Rico, contro la decisione di aumentare il costo dell’iscrizione per gli studenti.
Le forze speciali hanno caricato i manifestanti, tra loro una suora statunitense, leader sindacali e vari religiosi, che hanno raggiunto i quartieri vicini.
La carica è avvenuta nel momento in cui i manifestanti bloccavano il passaggio dei veicoli nell'ala orientale del campus universitario, nella sede di Rio Piedras.
La protesta era stata convocata dal Comitato di Rappresentazione Studentesca (CRE), una coalizione che contesta fortemente l'aumento della matricola a 800 dollari.
Calcoli preliminari stimano che circa 10000 alunni dovranno abbandonare gli studi per questo aumento delle iscrizioni.
La portavoce del CRE, Xiomara Caro, ha denunciato che la polizia ha usato la forza in modo esagerato, per ostacolare atti di disubbidienza civile.
Il carattere illegale degli arresti, contrario alle norme costituzionali che proteggono la libertà di espressione, fa sì che generalmente le accuse contro i detenuti siano invalidate.
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