Il traduttore si scusa per gli errori |
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In Venezuela sono state sequestrate, nel corso di questo anno, 28,5 tonnellate di stupefacenti |
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23.08.11 - www.granma.cu
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Il ministro degli Interni e della Giustizia, Tareck El Aissami, ha dichiarato che con il sequestro di un carico di cocaina nello stato di Falcón, le autorità venezuelane hanno raggiunto la considerevole cifra di 28,5 tonnellate di stupefacenti sequestrate nel corso del 2011.
Dal territorio nordoccidentale, dove si trovava nel momento dell’intercettazione di un aereo contenente 1,4 tonnellate di cocaina, il ministro ha voluto sottolineare il raggiungimento degli obiettivi, che si era posto il governo venezuelano, in materia di lotta al narcotraffico.
Affermando: “Continuino pure l’impero (gli Stati Uniti), la borghesia e quelle canaglie dei media, a non riconoscere questi risultati, noi da parte nostra, ribadiamo il nostro compromesso con l’umanità nella lotta contro questo flagello”.
In linea con le parole di El Aissami, e diversamente da quanto avveniva in passato, il Venezuela si è impegnato ad impedire l’uso del suo spazio aereo, marittimo e terrestre come trampolino per il traffico internazionale di stupefacenti.
Mai più questo paese tornerà ad essere una base per le operazioni di narcotraffico, ha affermato il ministro da Falcon, dando i dettagli dell’azione che ha portato al sequestro del aeroplano Cessna carico di cocaina.
Caracas respinge le accuse di Washington circa una presunta passività nella lotta al narcotraffico. A tal proposito, El Aissami considera che gli Stati Uniti non sono nella posizione di poter dare insegnamenti ad altri paesi, considerando che essi rappresentano il principale paese consumatore di droga a livello mondiale, ed in virtù delle numerose coltivazioni di marihuana presenti nel loro territorio, in particolare di quella geneticamente modificata. Le accuse mosse contro il Venezuela rispondono a criteri politici, e a testimonianza di ciò è arrivato anche il recente riconoscimento da parte delle Nazioni Unite circa l’operato del governo venezuelano in questo ambito. L’ONU infatti ha sottolineato nel suo rapporto del 2010, l’assenza negli ultimi cinque anni di coltivazioni illegali in territorio venezuelano, indicando il Venezuela come uno dei paesi maggiormente efficienti nella lotta contro lo spaccio di cocaina.
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L'ONU riconosce la lotta antidroga del Venezuela | |
29 giugno 2011 - W. Mendiluza www.granma.cu
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La relazione annuale delle Nazioni Unite sulla lotta globale contro il narcotraffico ha riconosciuto gli sforzi del Venezuela, ha riferito il ministro degli Interni e Giustizia venezuelano, Tareck El Aissami, dicendo che il documento segnala che per il sesto anno consecutivo questo paese è stato dichiarato libero dalle coltivazioni illecite per l’elaborazione delle droghe.
Inoltre riflette la diminuzione dei sequestri di stupefacenti e sostanze psicotrope provenienti dal Venezuela e ubica la nazione al quinto posto mondiale nell’intercettazione di cocaina, ha detto ancora durante un incontro con la stampa nel meridionale stato di Bolívar, dopo il sequestro di cinque tonnellate di cocaina.
Per El Aissami, questi e altri risultati permettono che la nazione sudamericana smetta d’essere considerata di transito del narcotraffico internazionale.
“Alle pretese imperiali di squalificarci, noi rispondiamo con azioni concrete che non si possono nascondere e ratificano la volontà inflessibile del Governo rivoluzionario di affrontare il flagello, ha affermato.
Gli USA accusano il Venezuela di fallire nella lotta contro il narcotraffico, atteggiamento che il Venezuela pone tra gli sforzi di Washington per screditare il processo di cambio chiamato Rivoluzione Bolivariana e il suo leader, Hugo Chávez.
A proposito del più recente sequestro, il capo della Guardia Nazionale Bolivariana, il Maggiore Generale Luis Motta, ha mostrato ai giornalisti locali e stranieri le cinque tonnellate di cocaina scoperte in una macchina pesante.
“Abbiamo arrestato un colombiano e un venezuelano per questa operazione e stiamo cercando un brasiliano”, ha detto Motta.
Con l’intercettazione realizzata in Bolívar, le autorità antidroga sommano 22 tonnellate sequestrate nel 2011, tra stupefacenti e altre sostanze provenienti dalla Colombia e destinate agli Stati Uniti e all’Europa, i due principali mercati per le sostanze illecite
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