Il
Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) ha messo in marcia un
progetto con lo scopo di garantire il trionfo elettorale del Presidente
Hugo Chavez il 7 ottobre 2012, quando cercherà il suo terzo mandato. Tra
il 6 agosto ed il 18 settembre, il governo ha realizzato un censimento
interno per conformare le cosiddette “pattuglie”, come vengono
denominate le organizzazioni di base che saranno responsabili di
mobilitare le comunità al fronte dei comizi.
Il PSUV ha creato 12mila punti di indagine in tutto il territorio con lo
scopo di attualizzare i dati di ognuno dei suoi membri e di costituire
più di 60mila strutture di questo tipo.
Secondo i risultati annunciati, più di due milioni di affiliati si sono
iscritti nelle file del tendone rosso, colore che identifica la
principale formazione politica della nazione sudamericana.
“Questa preparazione di gruppi di avanguardia è uno degli elementi
chiavi per creare le basi di un partito attivo e articolato con il
popolo, che si crea per costruire il socialismo”, ha sottolineato Blanca
Eekhout, integrante della Direzione Nazionale.
Queste unità, ha precisato, saranno formate da circa 10 e 20 militanti
che si occuperanno anche dell’elaborazione del ruolo politico e di
soddisfare i fabbisogni materiali degli abitanti nel loro raggio
d’azione.
Una volta conclusa l’iscrizione, il PSUV realizzerà una serie di
riunioni con l’obiettivo di delineare le azioni posteriori nei mesi
successivi.
Prima del processo d’affiliazione, il PSUV ha messo in dibattito le
Linee Strategiche d’Azione Politica con lo scopo di garantire la
vittoria nei confronti elettorali, e dare continuità alla democrazia nel
paese.
Il leader del gruppo, il Presidente Hugo Chavez, lo scorso 16 luglio ha
ricevuto una relazione con il risultato delle discussioni e le proposte
per creare quei punti nei mesi successivi, oltre alle iniziative di
rinforzamento interno ed i progetti futuri.
Le linee strategiche propongono consolidare una militanza socialista
vera, far diventare il PSUV un partito al servizio del popolo
quotidianamente, ed in una piattaforma di costruzione e rinforzamento
del potere popolare.
Pretendono, inoltre, potenziare la loro azione nella sfera
internazionale per promuovere l’unione dei popoli; la formazione del
Polo Patriottico, che unirà le forze rivoluzionarie del paese e per
potenziare la capacità di convocazione e mobilitazione delle masse.
Su quest’ultimo punto, il vice presidente della Regione Centrale del
PSUV, Aristobulo Isturiz, ha detto a Prensa Latina che il governo darà
impulso al lavoro degli organi alternativi della stampa scritta, della
radio e della televisione per contrastare le campagne d’opposizione, che
cercano di dividere e creare impazienza nella popolazione.
A suo avviso, il ruolo dei mezzi di stampa è vitale per mantenere il
popolo ben informato e divulgare ogni misura o la politica applicata dal
Governo in ara di migliorare la qualità di vita dei venezuelani.
Il PSUV e i suoi alleati hanno già reso ufficiale la candidatura di
Chavez per le elezioni dell’anno prossimo.
Inchieste di diverse tendenze politiche danno quasi il 60% d’appoggio
dell’elettorato al mandatario, che ha annunciato la messa in marcia di
una campagna denominata “Missione 7 ottobre” con lo scopo di garantire
10 milioni di voti nel suffragio.
L’opposizione prevede definire l’avversario di Chavez nelle primarie del
febbraio prossimo, con più di una decina di candidati, tra cui i
governatori Herrique Capriles (Stato di Miranda) e Pablo Perez (Stato di
Zulia).
Indipendentemente da chi diventi rappresentante della Tavola Dell’Unità
Democratica, che riunisce i gruppi di destra, il capo di Stato ha un
ampio vantaggio secondo gli studi delle opinioni raccolte recentemente.
Per il direttore del Gruppo di Ricerca Sociale, Jesse Chacon, l’alto
prestigio di cui gode Chavez nella preferenza dell’elettorato ha a che
vedere con la sua politica inclusiva e gli sforzi per dar soluzione ai
problemi sociali, soprattutto quello della casa.
L’accademico, ha fatto notare che le inchieste parlano della continuità
durante il periodo di 17 mesi caratterizzati da una crescita di più di
1,5 punti riguardo l’appoggio al dignitario, che nel caso di mantenere
questa tendenza positiva, avrebbe nel 2012 una popolarità al di sopra
del 60 percento.
Rispetto all’opposizione, Chacon ha stimato che le differenze
ideologiche, le lotte per gli interessi personali e la mancanza di un
programma concreto di governo potrebbero mettere in retromarcia
l’intenzione dei voti di quelle forze, con un 22% della prospettiva
elettorale.
Oltre a garantire la vittoria di Chavez, il PSUV avrà come sfida quella
di raggiungere la maggioranza dei governi e dei municipi, i cui comizi
sono stati fissati tra il 16 dicembre 2012 ed il 14 aprile 2013.
Perciò, lo statista ha insistito nel bisogno di consolidare l’unione e
l’organizzazione tra tutte le forze che difendono la continuità del
processo di cambiamento vigente nella nazione sudamericana dal 1999,
quando Chavez è arrivato alla presidenza.
“Dobbiamo superarci. Faremo una grande campagna, la grande unità della
dignità nazionale, del Venezuela che pensa, che sente, che patisce, che
soffre e desidera un cammino migliore”, ha detto recentemente,
nell’esortare il PSUV ad intensificare il lavoro con gli indecisi.
Chavez ha commentato che è impegnato nel progetto di governo per i
prossimi sei anni, il quale sarà la continuazione del primo progetto
socialista nazionale ed includerà nuove iniziative di carattere sociale,
economico, politico, nazionale, internazionale, energetico ed
alimentare.
Nel frattempo, il tendone rosso scalda i motori per lo spiegamento delle
sue forze a partire da novembre e per trasformare il partito in uno
strumento di lotta al servizio del popolo.