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Nuestra America

 

Organizzazioni sociali in El Salvador hanno

protestato contro la visita di Obama

E reso omaggio alla tomba di Monsignor Romero

 

24.03.11 - www.granma.cu

 

Offesi dalla visita di Obama alla cripta di Monsignor Romero

 

31.03 - Uno che mente e che fa la guerra, non merita di stare davanti alla tomba di Monsignore.

Ci siamo offesi, perchè è iniziato una nuovo massacro in Libia.

Non siamo d’accordo con Gheddafi, repressivo, insensato e corrotto, ma è inaccettabile da parte del Signor Obama da un lato fingere rispetto per un riconosciuto difensore dell’umanità come lo era Monsignor Romero, e dall’altro disprezzare la vita con questi bombardamenti sulla Libia.

Perchè il 24 marzo, giorno internazionale del diritto alla verità, in onore di Monsignore, i governi degli Stati Uniti, Inghilterra e Francia hanno fatto una nuova sessione di menzogne. In tutte le guerre, la prima vittima è la verità.   Vanno ricordate le armi di distruzione di massa in Iraq, e qualcosa di simile sta succedendo in Libia. Chi garantisce che chi porteranno là, sarà migliore di Gheddafi?

Perchè il governo degli Stati Uniti ha speso 1 milione di dollari al giorno durante la guerra in El Salvador e non fanno lo stesso adesso nella pace. Il Signor Obama non lo può fare perchè spende molto più di un milione di dollari al giorno nelle sue guerre in vari punti del pianeta.

Perchè non si è vista con chiarezza la motivazione d’onorare la memoria del nostro Vescovo Martire. L’impressione ricevuta, per come si è svolta la visita e come si controllava, è che  volevano mettersi in tasca coloro che in tutto il mondo sentono una profonda devozione per Monsignor Romero  e ottenere un impatto mediatico e congiunturale. 

Perchè il Signor Obama non sta mantenendo le sue promesse fatte in campagna elettorale: terminare la guerra in Iraq, andarsene dall’Afganistan, chiudere il centro di tortura di Guantánamo, trattare degnamente i migranti, ecc. Uno che mente e che fa la guerra, non merita di stare davanti alla tomba di Monsignore.

Per tutto questo speriamo che il Signor Obama rinunci decisamente alla guerra e promuova l’autodeterminazione dei popoli e la giustizia sociale, altrimenti sarà nominato Premio Nobel della Guerra.

 

CNB - Comunidad Romeriana “P. Neto Barrera”, CEIPES – Coordinación Ecuménica de la Iglesia de las y los Pobres de El Salvador y Concertación Mons. Romero.

 

Diverse organizzazioni, movimenti sociali, operai e studenti si sono concentrati ed hanno marciato per le strade di  San Salvador protestando contro la visita ufficiale del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in questo paese centroamericano, e per esigere la legalizzazione dei milioni di immigranti che vivono negli USA, l’eliminazione del blocco  contro Cuba e la liberazione dei Cinque.

 

I salvadoregni hanno condannato l’atteggiamento  di Obama a favore della guerra contro la Libia ed altre nazioni in Medio Oriente  ed hanno  reclamato che non si spendano più risorse in armamenti, che si fermino gli interventi, gli attacchi e i bombardamenti contro il popolo libico.

 

Inoltre  è stata effettuata una visita alla tomba di Monsignor Óscar Arnulfo Romero, simbolo della libertà di El Salvador e della difesa dei diritti  umani.

 

 

 

 

 

Proteste popolari accompagnano

il giro di Obama

 

21 marzo 2011  -  www.granma.cu

 

Centinaia di brasiliani hanno protestato contro la presenza del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in Brasile ed hanno reclamato l’eliminazione del blocco contro Cuba  e la liberazione dei Cinque Eroi, ha informato PL.

 

I manifestanti hanno marciato per varie strade di Río de Janeiro con bandiere e Castelli, protestando per la visita di Obama e la politica nordamericana, e soprattutto per aver ordinato dal Brasile l’aggressione militare del suo paese e dei suoi alleati contro la Libia, hanno informato i mezzi stampa locali.

Un numero indeterminato di manifestanti si è concentrato davanti al Teatro Municipale carioca, dove  Obama ha pronunciato  un discorso di 21 minuti, reclamando le stesse richieste.

 

Il senatore Eduardo Suplicy, del governante Partito dei Lavoratori (PT), che ha ascoltato il discorso nel Teatro Municipale, ha riferito al canale di televisione Globo News che, oltre agli elogi fatti al Brasile, gli avrebbe fatto piacere che Obama annunciasse la fine del blocco di Washington contro Cuba.

 

In Cile, studenti universitari hanno marciato a Santiago, domenica 20, assieme al collegio dei professori, con dirigenti del Partito Comunista e gruppi di difensori dei diritti umani, per dimostrare la loro contrarietà alla visita del presidente statunitense.

 

Vari gruppi  studenteschi, includendo la Federazione degli Studenti  dell’Università del Cile, si sono sommati alle manifestazioni di protesta, convocate dai comunisti cileni e dal sindacato  dei professori, per protestare contro la presenza di Obama, che è appena giunto in questo paese oggi,  lunedì 21.

 

"Yankee, go home"; "Obama, fuori dalla Libia e dall’America Latina"; "No al patto nucleare" e "L’ imperialismo sempre porta la  morte", erano alcuni degli slogan che portavano in cartelli e gridavano i manifestanti,  che inoltre hanno reclamato che chieda scusa per la partecipazione  degli USA al colpo di Stato dell’11 settembre del 1973, ha indicato Notimex.

 

Obama è giunto in Cile oggi, lunedì 21, nell’ambito di un giro in America Latina, che ha già incluso il Brasile e terminerà mercoledì 23 in El Salvador.