Con sede nel teatro del Ministero delle Relazioni Estere (MINREX) e nel Salone di Protocollo della Sezione d’Interesse di Cuba a Washington, si è svolta una videoconferenza per valutare l’impatto del blocco nelle relazioni bilaterali tra l’Isola e gli Stati Uniti.

 

“La misura è illogica. Prima dell’embargo che dura da mezzo secolo, il mercato cubano era molto importante per i produttori di riso statunitensi”, ha detto dalla capitale nordamericana Betsy Nard, presidentessa della Federazione del Riso degli Stati Uniti.

 

A L’Avana, Johana Tablada, vicedirettrice della direzione dell’America del nord del MINREX ha spiegato che negli ultimi anni è cLa Videoconferenza L’Avana-Washington ha valutato l’impatto del blocco resciuto considerevolmente il numero dei nordamericani che hanno criticato apertamente il blocco e tra questi vanno segnalati settori tali come il religioso, l’accademico, l’ambientale, le organizzazioni di agricoltori, di uomini d’affari e di diverse università.

 

“È chiaro che poter ascoltare le loro opinioni, i loro propositi e conoscere le loro azioni per modificare questa politica, riveste una singolare importanza”, ha aggiunto.

 

Dalle due parti è stato denunciato il fallimento di questa politica ostile, nel suo tentativo di piegare il popolo cubano e farlo desistere dalla sua decisione di costruire una società giusta e sovrana, ed è stata reiterata la posizione di Cuba a favore di un dialogo che propizi il processo di normalizzazione delle relazioni.

 

I funzionari dei Ministeri del Turismo, di Salute Pubblica e dell’impresa Alimport, hanno dialogato con i rappresentanti di diversi settori degli Stati Uniti sulla necessità d’eliminare le restrizioni di viaggio degli statunitensi a Cuba, i danni ai settori commerciali e l’impatto del blocco al sistema di salute cubano.