Il traduttore si scusa per gli errori |
|
|
|
Gli educatori cubani
omaggiano Fidel e Raúl |
|
23.12.2011 - Lázaro Chiang Macate www.granma.cu
|
|
In occasione del giorno dell’Educatore e del 50º anniversario della Campagna d’Alfabetizzazione, gli educatori hanno inviato un diploma di riconoscimento al leader della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz.
Hanno ricevuto la distinzione anche il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, il vice presidente del Consiglio dei Ministri, José Ramón Fernández, Armando Hárt Dávalos, direttore dell’Ufficio del Programma Martiano e la combattente Asela de los Santos Tamayo.
Riassumendo la cerimonia per il 50º anniversario della Campagna di Alfabetizzazione, Ena Elsa Velásquez Cobiella, ministra di Educazione, ha segnalato che il miglior impegno con la storia degli alfabetizzatori è compiere le Linee del VI Congresso del Partito ed ha affermato che Cuba reitera la sua disposizione di contribuire a sradicare l’analfabetismo e ad affrontare le sfide della società mediante l’incremento della qualità dell’educazione.
Sconfiggiamo secoli d’ignoranza
L’alfabetizzatrice Lila Vati Díaz ha detto durante la cerimonia centrale per il 50º anniversario della Campagna di Alfabetizzazione, che evocando le pagine gloriose di quell’epopea dell’educazione, rendiamo omaggio al popolo, protagonista principale.
Poi ha sottolineato che non c’è opera importante senza la presenza della gioventù, che seppe nei giorni vittoriosi dell’alfabetizzazione, innalzarsi di fronte all’aggressione imperialista di Playa Girón.
Il maestro Osdenis Antunes ha riconosciuto il lavoro svolto dagli Alfabetizzatori cinque decenni fa, ed ha indicato che la sfida attuale dei professori è educare le nuove generazioni nei principi rivoluzionari.
In occasione del Giorno dell’Educatore, dirigenti del Partito, dello Stato e del Governo, hanno annullato un francobollo per il 50ª Anniversario della Campagna di Alfabetizzazione.
|
|
La gran Campagna di
Alfabetizzazione ha
demolito quattro secoli e mezzo d’ignoranza! |
|
21.12.2011 - www.granma.cu
|
|
Gli educatori godono di un grande e meritato privilegio. Sono molte le glorie e le verità rivoluzionarie che onoriamo nel giorno in cui li si omaggia in una delle commemorazioni più sentite ed esemplari per il nostro popolo, una commemorazione sempre legata alla visione storica e all’incitamento di Fidel: La Campagna di Alfabetizzazione che terminò con un grande risultato il 22 dicembre del 1961, data in cui la nostra Patria proclamò al mondo la sua vittoria nella prima battaglia della Rivoluzione cubana per l’educazione, la cultura e lo sviluppo in generale.
Questa data evoca lo spirito di combattimento di quegli eroici mesi e ricorda quell’ avvenimento formidabile nella linea di massa nell’educazione: esalta il lavoro abnegato ed entusiasta della nostra gioventù, dei nostri lavoratori, dei nostri maestri e segnala in maniera singolare la decisiva importanza che ha l’educazione per un paese come il nostro.
Le cifre del Censimento del 1953 – l’ultimo prima del trionfo della Rivoluzione – esprimono con eloquenza qual’era la drammatica situazione in cui s’incontrava Cuba nel settore dell’educazione.
Con una popolazione di 4376529 abitanti, gli analfabeti nel 1953 erano un milione 32848, ossia, il 23,6% dei cubani.
La condanna al terribile male dell’analfabetismo ereditato dalla Rivoluzione della Repubblica strumentalizzata e sottomessa all’imperialismo nordamericano fu annunciata in “La storia mi assolverà”.
Inoltre è inserita nella Prima Dichiarazione de L’Avana del 2 settembre del 1960, degna e combattiva risposta del nostro popolo alle manovre controrivoluzionarie dell’imperialismo yankee e dei suoi complici della OSA.
In quello storico documento approvato per acclamazione da un milione di persone, si dichiara anche il diritto dei bambini all’educazione, il diritto degli studenti all’insegnamento libero, sperimentale e scientifico e il diritto dei popoli a trasformare i fortini in scuole.
Più tardi Fidel, nella sua memorabile e storica partecipazione nella ONU il 26 settembre del 1960, disse:
“Nel prossimo anno il nostro popolo si propone di sferrare una grande battaglia contro l’analfabetismo, con la meta ambiziosa d’insegnare a leggere e scrivere sino all’ultimo analfabeta e con questo fine organizzazioni di maestri, di studenti, di lavoratori, di tutto il popolo si stanno preparando per un’intensa campagna, e Cuba sarà il primo paese in America che nello spazio di alcuni mesi potrà dire di non avere un solo analfabeta. Senza esperienza, ma con un metodo organizzato dalla Rivoluzione, il nostro popolo prese nelle mani le armi della cultura, plasmate nel programma Vinceremo, e nel Manuale Alfabetizziamo, e si lanciò nelle più estese pianure e nelle più intricate zone di montagna, per portare la luce dell’insegnamento a coloro che sino a quel momento erano immersi nell’ignoranza, nel ritardo e nella mancanza di cultura, prodotti dello sfruttamento dell’ imperialismo e dei governi lacche sottomessi alle sue prepotenze. Alla campagna s’incorporarono 125000 alfabetizzatori popolari; 100000 brigatisti "Conrado Benítez"; 35000 maestri e 13000 lavoratori nelle “Brigate operaie Patria o Muerte”.
Niente e nessuno riuscì a fermare la bella epopea alfabetizzatrice: nè i crimini commessi contro i giovani alfabetizzatori istigati dall’imperialismo, nè l’invasione mercenaria di Playa Girón fermarono la campagna di alfabetizzazione contro l’ignoranza.
Terminò
vittoriosamente la grande
Campagna Alfabetizzatrice,
nutrita con
Domani evocheremo questo giorno in cui a una straordinaria moltitudine riunita in Piazza de la Revolución, Fidel dichiarò che era stato compiuto lo storico impegno. E disse:
“Ora isseremo la bandiera con cui il popolo proclama di fronte al mondo che Cuba è già territorio libero dall’analfabetismo. Nessun momento solenne ed emozionante, nessun istante di giubilo maggiore, nessun minuto di tanto legittimo orgoglio e gloria è stato come questo, in cui quattro secoli e mezzo d’ignoranza sono stati demoliti”.
E così Cuba rivoluzionaria ha vinto la sua prima grande battaglia per l’educazione e la cultura, avvenimento storico che mai nessun popolo aveva realizzato con tanto successo.
|
|
Festeggiato a Cuba il Giorno
Internazionale dell’Alfabetizzazione |
|
9 settembre 2011 - www.granma.cu
|
|
Il Giorno Internazionale dell’Alfabetizzazione è stato festeggiato a Cuba nella sede dell’Ufficio Regionale per l’America Latina e i Caraibi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO).
L’occasione è servita anche per festeggiare i 50 anni della campagna d’alfabetizzazione e per presentare un calendario tascabile con l’immagine di Armando Hart Dávalos, ministro d’Educazione agli inizi della Rivoluzione, che diede un impulso a questa azione educativa.
Herman Van Hoff, direttore della rappresentazione della UNESCO nella regione Latinoamericana, ha dichiarato che quest’anno si sta prestando una speciale attenzione ai vincoli tra l’alfabetizzazione e la pace, due diritti inalienabili della condizione umana, ed ha definito ‘una grande sfida’, l’idea di portare la conoscenza in tutti gli angoli di Cuba, compiendo questo compito in soli otto mesi.
Van Hoff ha citato una relazione degli esperti della UNESCO, che visitarono l’Isola nel 1964 per valutare l’esperienza, ed hanno affermato che la compagna non fu ‘un miracolo’, ma che ebbe successo grazie alla forza del lavoro, alla tecnica e all’organizzazione.
Durante la cerimonia è stato reso omaggio a personalità della cultura, della politica e dei mezzi di comunicazione che parteciparono come alfabetizzatori.
Rafael Polanco, vicepresidente della Società Culturale José Martí, ha spiegato che l’idea di promuovere la conoscenza nel popolo cubano radicava nel programma delineato dal leader storico della Rivoluzione, nel suo allegato “La storia mi assolverà.”
Durante la "Campagna...", del 1961, furono alfabetizzati circa 700000 cubani e parteciparono più di 300000 maestri, tra volontari e professionisti dell’Isola e di molti paesi, come Argentina, Spagna, Bolivia, Venezuela, Francia, Italia, Stati Uniti, Uruguay...
|
|