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Il traduttore si scusa per gli errori |
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Cronaca per la storia dei CDR |
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21 gennaio 2011 - Gioia Minuti www.granma.cu
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Pedro
Pablo Pérez Díaz, direttore del Museo "28 de septiembre",
dei Comitati di Difesa della Rivoluzione, che si trova in
calle Obispo, ne L’Avana Vecchia e che i turisti dovrebbero
visitare perché è un luogo di grande interesse per tutti
coloro che visitano Cuba - ha ricevuto in omaggio una foto
della grande manifestazione che si è svolta il 28 ottobre,
nel 50º anniversario dei CDR, di fronte all’ex Palazzo
Presidenziale, oggi Museo della Rivoluzione, a cui ha
partecipato il Comandante in Capo Fidel Castro, che in
questo stesso luogo proclamò la creazione dei Comitati di
Difesa della Rivoluzione dopo il vile attacco mercenario,
organizzato dalla CIA e dal governo degli Stati Uniti a
Playa Girón.
“La creazione dei CDR fu una risposta energica del popolo
cubano al terrorismo controrivoluzionario scatenato contro
l’Isola dalla CIA e dal Pentagono”, ha ricordato
José Antonio Gell Noa, (Pepín) - uno dei fondatori dei CDR,
laureato in Scienze Politiche, è stato primo segretario del
Comitato Municipale del PCC in Plaza de la Revolución,
membro supplente del CC del PCC e deputato dell’Assemblea
Nazionale del Poder Popular – che ha recentemente presentato
il terzo volume dell’investigazione "Cronologia per la
Storia dei Comitati di Difesa della Rivoluzione", di cui è
autore, un dettagliato lavoro di ricerca che si divide in 6
volumi e 52 capitoli, che vanno dal 1960 al 2010.
Il terzo volume copre il periodo tra il 1971 e il 31
dicembre del 1980, 20º anniversario della creazione dei CDR.
Questo terzo libro riflette il rafforzamento della
vigilanza rivoluzionaria e del lavoro politico- ideologico,
la lotta del popolo organizzato contro le azioni violente
dell’imperialismo e dei suoi mercenari nell’Isola; il
compimento dei compiti assegnati da Fidel e da Raúl nella
costruzione di opere; l’analisi dei progetti di legge e
della Costituzione; lo svolgimento del Primo Congresso dei
CDR nel 1977; le marce del Popolo Combattente in aprile e
maggio del 1980; le campagne di vaccinazioni, la solidarietà
internazionale...
Durante la presentazione di questo terzo volume - tutta la
Cronologia è dedicata a Fidel - Pepín ha segnalato che
questi volumi permetteranno alle attuali e soprattutto alle
future generazioni di conoscere i particolari delle radici
di questo grande movimento popolare, il più numeroso di
Cuba, e di riflesso sulla Rivoluzione stessa.
Jorge Lezcano, membro del Comitato Centrale del Partito
Comunista di Cuba e deputato, ha spiegato che questo lavoro
sottolinea i fatti più importanti della vita dei CDR, del
popolo in massa, e che il terzo volume in particolare copre
la tappa che comprese nuove sfide incamminate
nell’istituzionalizzazione dei Comitati.
“È stato in quegli anni che gli Stati Uniti hanno
rafforzato le ostilità contro l’Isola, e la risposta
popolare organizzata dai CDR è stata unanime e fortissima”,
ha ricordato.
“I CDR sono stati basilari nel processo
d’istituzionalizzazione del paese ed anche nello
svolgimento del1º Congresso del Partito e il primo dei
Comitati stessi, che sono presenti ed operanti in tutta
l’Isola, in ogni paese, villaggio e insediamento. I CDR che
coprono generalmente lo spazio di un isolato, hanno una sede
ed un presidente scelto democraticamente dagli abitanti
dell’isolato stesso
Lezcano ha ipotizzato una Cuba senza CDR. Si è chiesto se
sarebbe possibile vivere tranquillamente e ordinatamente
senza l’apporto di questa organizzazione popolare, ed ha
dedotto che senza i CDR non ci sarebbe questa Cuba
rivoluzionaria.
Alla presentazione del libro hanno partecipato anche Carlos
Rafael Miranda Martínez, vice-coordinatore nazionale dei
CDR, ed altri membri della segreteria nazionale.
Pepin ha ringraziato la Direzione Nazionale dei CDR e il
coordinatore Juan José Rabilero Fonseca per lo stimolo e
l’appoggio offerti e l’italiano Massimo Bonanno, presidente
del Gruppo Finauto Internazionale per il suo auspicio, dato
a tutta l’opera .
Una mostra che si compone di 150 elementi, tra fotografie,
bandiere, medaglie ed altri pezzi, che illustra la ricca
storia di un’organizzazione che ha avuto all’inizio il
compito di affrontare la controrivoluzione e che negli anni
ha aggregato molti altri interessi sociali, come
l’educazione, il lavoro volontario, le attività
patriottiche, quelle della sanità, come le vaccinazioni, le
donazioni di sangue, la raccolta delle materie prime, la
protezione dell’ambiente e molte altre, già visitata da
almeno 20000 persone, terminerà il suo giro nell’Isola della
Gioventù alla fine di gennaio, e ritornerà poi nel Museo
della capitale, preziosa testimonianza dell’apporto
dell’organizzazione di un popolo che ha sempre affrontato
coraggiosamente tutte le avversità, in appoggio e difesa
della sua Rivoluzione socialista.
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