La
Central Intelligence Agency (CIA), nel 1960, si alleò con
due dei dieci più pericolosi criminali per assassinare Fidel
Castro.
Questa terribile notizia è stata
pubblicata in un documento ufficiale del Senato degli Stati
Uniti, ma solo con la declassificazione dei testi segreti,
negli ultimi anni, è stato possibile comprendere questa
aberrante realtà.
La relazione dell’allora Procuratore
Generale degli Stati Uniti, Robert Kennedy, citava per nome
Sam Giancana e Santos Trafficante, che furono invitati a
partecipare alle operazioni della CIA approvate dall'allora
presidente degli Stati Uniti, Dwight Eisenhower, e dal
direttore dell'Agenzia, Allen Dulles.
L'informazione è stata confermata da
una relazione del Comitato Speciale presieduto dal senatore
Frank Church, che recita testualmente:"nell’agosto 1960 la
CIA fece passi per arruolare i membri del sottobosco
criminale in contatto col sindacato del gioco perché la
aiutassero ad assassinare Castro". (1)
Richard Bissell, vice direttore della
CIA incaricato dei Piani, strettamente legato ad Allen
Dulles, chiamò nella mattina d'estate del 18 agosto 1960 il
colonnello Sheffield Edwards direttore dell'Ufficio
Sicurezza dell’Agenzia - ufficio responsabile della gestione
delle operazioni e che nulla trapelasse - e gli disse che
aveva espresse istruzioni da Dulles di uccidere Fidel
Castro. La decisione era stata approvata dal Presidente
Eisenhower, dopo una riunione alla Casa Bianca con Dulles e
Bissell stesso.
Il rapporto del Comitato, guidato dal
senatore democratico Frank Church, afferma che alcuni uomini
dell'Agenzia erano in contatto con Cosa Nostra.
Robert Maheu, un agente per affari
“sporchi”, fu incorporato e gli fu chiesto da parte di alti
dirigenti della CIA che incontrasse John Roselli per
"accertare se avrebbe partecipato ad un piano per
sbarazzarsi di Castro".(2)
Quelli assegnati al compito dovevano trovare qualcuno che
potesse realizzarlo a Cuba e che l'Agenzia non sembrasse
coinvolta, per cui s’istruì che fosse realizzato da qualcuno
di esterno. Per i suoi contatti a Cuba, il colonnello
Edwards propose l'uso di Cosa Nostra. Gli elementi
essenziali di questa alleanza CIA-Cosa Nostra sono
contenuti, dal 1975, nella relazione della Comitato Speciale
del Senato.
La prima partnership tra il governo
degli Stati Uniti e la mafia italoamericana è stata con
Lucky Luciano, capo della Commissione che dirigeva le
diverse borgata o famiglie di malavitosi a livello
nazionale, che stava scontando una pena da 30 a 50 anni di
carcere dal 18 giugno 1936, nel carcere di massima sicurezza
in Dannemora. Meyer Lansky, l'astuto ebreo, amico di Luciano
e di fatto suo consigliere, negoziò con il C.te Charles R.
Haffenden, un alto funzionario del Ufficio di Intelligence
del Terzo Distretto Navale, un'alleanza per utilizzare i
mafiosi in lavori di controspionaggio sui moli di New York
che erano obiettivo degli agenti nazisti e di intelligence
per lo sbarco e l'occupazione della Sicilia da parte delle
truppe degli Stati Uniti. Luciano, in tal modo, uscì dalla
prigione ed estradato in Italia.
Il Piano Militare Speciale per la
Guerra Psicologica in Sicilia arrivò nelle mani del generale
George Marshall, massimo responsabile della Giunta dei Capi
di Stato Maggiore Congiunto degli Stati Uniti, e su sua
raccomandazione fu approvato "il 15 aprile 1943 a
Washington. Fu inviato ad Algeri, dove lo ricevette
Eisenhower, il generale al comando nel teatro delle
operazioni in Nord Africa. Il messaggio era molto chiaro:
gli Alleati stavano per utilizzare la mafia nella conquista
della Sicilia. La Giunta dei Capi di Stato Maggiore
Congiunto raccomandò che il piano fosse approvato ed inviato
ad Algeri al generale Dwight D. Eisenhower".(3)
Per questo stretto vincolo
Maheu,
in poche ore, ebbe un appuntamento con Roselli, nel
ristorante Brown Derby a Beverly Hills, dove era stabilito
il gangster, uno dei più importanti boss mafiosi della
California e Las Vegas, con ampie relazioni con artisti come
Frank Sinatra, Debbie Reynolds e Dean Martin.
Maheu volò in California nel
settembre del 1960 e lì incontrò Roselli, il 14 al Brown
Derby, che si mostrò ricettivo quando Maheu gli comunicò
che alti funzionari governativi erano interessati a
liquidare Fidel Castro, che poteva contare su cubani nemici
di Fidel e gli offrì 150000 dollari per il contratto.
Roselli si rese conto che, più di quella somma, il rapporto
gli sarebbe servito per eludere la minaccia di estradizione
che pendeva sulla sua testa.
A L'Avana, quello stesso 14
settembre, si annunciava che Fidel Castro, Primo Ministro
del Governo Rivoluzionario, avrebbe presieduto la
delegazione cubana all’Assemblea Generale
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, così che Maheu e
Roselli si trasferirono a New York per contattare un alto
funzionario della CIA, al Plaza Hotel. Roselli lì propose, e
fu accettato, d'incorporare nella cospirazione il suo amico
Sam Giancana, il successore di Al Capone, per le sue
comprovate capacità organizzative per tale tipo di
operazioni, e Santos Trafficante - con molti interessi a
Cuba espropriati dalla rivoluzione - per le sue grandi
relazioni con l'isola per stabilire i necessari contatti.
Pertanto, si recarono a Miami per trovarli.
Giancana fu d'accordo, ma escluse la
possibilità di un attentato in stile mafioso. Nessuno poteva
essere assunto per farlo, essendo estremamente improbabile
sopravvivere. Disse che l'unico modo per raggiungere il
successo e proteggere la vita del sicario sarebbe stato
quello di utilizzare un potente veleno da porre in una
bevanda di Fidel Castro.
Sam "Momo" Giancana ereditò a Chicago l'impero di Al Capone
e lo tenne dal 1957-1966. La stampa lo ha descritto come un
uomo piccolo e calvo che amava gli abiti in seta, le auto
appariscenti e le donne ancora più appariscenti. Colpivano
anche le sue associazioni, come quella con Frank Sinatra o
con la cantante Phyllis McGuire, del trio McGuire Sister.
Phyllis McGuire
fu la causa della prima indiscrezione sui piani di
assassinio, quando Giancana ottenne che la CIA ponesse
microfoni nella stanza della cantante per determinare se gli
era infedele. I microfoni furono scoperti dall'FBI e il
fatto stava per diventare uno scandalo bloccato solo dalla
copertura data dall'Agenzia. Il modo con cui si rapportò a
Phyllis McGuire, era molto di Giancana. Lo raffigura. Lei
"perdeva ad un tavolo da gioco di Las Vegas più di 100000$.
Momo la distrasse parlando in modo che non continuasse a
perdere. Andò a trovare il direttore del casinò, il famoso
Moe Dalitz, e gli disse che lui si faceva carico del debito,
semplicemente se lo mangiava".(4)
Santos Trafficante era un socio da molti anni di Giancana.
Erano insieme nel 1957, quando la riunione ad alto livello
dei mafiosi degli Appalachian fu scoperta dalla polizia. Era
anche legato ai boss Carlo Marcello, Joseph Bonnano, Meyer
Lansky e Lucky Luciano. Il giovane Trafficante incominciò
amministrando il casinò del cabaret avanero Sans Souci. Con
Lansky realizzò altri investimenti nei casinò dei nuovi
hotel Habana Riviera e Capri, per cui si circondò di
gangster cubani. Prestare servizio al proprio governo gli
avrebbe
sempre
prodotto dividendi positivi.
L'ispettore capo della polizia di New
York, Michael J. Murphy, sventò il primo tentativo di
quella CIA Nostra. Murphy fu responsabile della sicurezza di
Fidel in città, in occasione dell'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite, e Murphy apprese da un ufficiale della CIA
che si sarebbe voluto utilizzare un membro della mafia
locale, Walter Martino, per collocare un ordigno esplosivo
nei pressi della tribuna in Central Park di New York, dove
Fidel avrebbe parlato.
Il capo della polizia informato da un
ufficiale della CIA, al Waldorf Astoria Hotel, dove avevano
il loro quartier generale gli operativi della polizia
newyorkese responsabile della sicurezza dei capi di stato
presenti al conclave, arrestò Martino e fece fallire il
piano.
Il fratello di Walter, John Martino,
un membro della mafia italoamericana nell'Hotel Nacional de
L'Avana, era stato arrestato il 5 ottobre 1959 mentre
cercava di salire su un traghetto con una valigia piena di
dollari dalla mafia.
Dopo fuggì e fu reclutato da Sam
Giancana per organizzare l'attentato al C.te in Capo, di cui
incaricò il fratello Walter.
(1) Church Report. Alleged Assasinations Plots Involving
Foreign Leaders.
(2) Ibid.
(3) Tim Newark. Los Aliados de la Mafia. Alianza Editorial.
Madrid, 2007.
(4) William Brashner. The Don Ballantine Books. New York,
1978.
(5) Fabián Escalante. Acción Ejecutiva. Objetivo Fidel
Castro. Ocean Press Melbourne, 2006.
|