Il traduttore si scusa per gli errori |
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Tre domande di Fidel, fatte ai Capi di Stato della NATO nel 1999, che non hanno mai avuto risposta Intervento del Presidente del Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba, Fidel Castro Ruz, nella prima sessione di lavoro del Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’America Latina e dei Caraibi- Unione Europea, effettuato nel Museo d’Arte Moderna di Río de Janeiro, in Brasile, il 28 giugno del 1999. |
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8 settembre 2011 - www.granma.cu
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“C’è una questione politica di somma importanza che non posso evitare di segnalare sul nuovo concetto strategico della NATO e prendo quattro paragrafi:
Uno: "Con il proposito di fomentare la pace e la stabilità in Europa ed in un contesto più ampio, gli alleati europei elevano la loro capacità per l’azione, includendo l’aumento del loro potere militare."
Due: "La sicurezza dell’Alleanza è soggetta ad una vasta varietà di rischi militari [...] Tra questi rischi ci sono l’incertezza e l’instabilità nella regione euro-atlantica ed i suoi dintorni, e la possibilità di crisi regionali nella periferia dell’Alleanza.
Tre: "Si conterà con un maggior numero de elementi di forza ai livelli di preparazione adeguati, per effettuare operazioni prolungate sia dentro il territorio dell’Alleanza, che al di fuori."
Quattro: "Risulta più probabile che le possibili minacce alla sicurezza dell’Alleanza emanino dai conflitti regionali etnici o da altre crisi al di là del territorio dell’Alleanza, così come la proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei loro vettori."
Desidero fare tre brevissime riflessioni e interrogativi:
Uno: Desideriamo che ci si chiarisca, se è possibile, se i paesi dell’America Latina e dei Caraibi sono o no compresi nella periferia euro-atlantica definita dalla NATO.
Due: L’Unione Europea, dopo molti dibattiti ha dato il suo appoggio ad una dichiarazione di questo Vertice che dice ‘Questa associazione strategica si sostenta nel pieno rispetto del diritto internazionale e nei propostiti e nei principi contenuti nella Carta delle Nazioni Unite, i principi di non intervento, il rispetto della sovranità, l’uguaglianza tra gli Stati e l’auto determinazione’. Questo significa che gli Stati Uniti si impegnano anche loro a rispettare i principi contenuti in questo accordo dei loro alleati? Quale sarà l’atteggiamento dell’Europa, se gli Stati Uniti decidono per proprio conto di cominciare a lanciare bombe e missili, con qualsiasi pretesto, contro uno qualsiasi dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi qui riuniti?
Tre: Tutto il mondo sa che, per esempio, Israele dispone di centinaia di armi nucleari elaborate con un determinato aiuto occidentale, sul quale si è mantenuto uno strano ed ermetico silenzio. Significherebbe questo che in un giorno qualsiasi la NATO, partendo dal punto quattro segnalato, ed in virtù d’una proliferazione clandestina non solo di armi di distruzione di massa ma anche di una produzione di massa di queste armi, potrebbe procedere al lancio di migliaia di bombe su Gerusalemme, Tel Aviv, città israeliane e palestinesi, distruggere sistemi elettrici, industrie, strade e tutti i mezzi essenziali della vita di questi popoli, ammazzando direttamente decine di migliaia di civili innocenti e minacciando l’esistenza del resto della popolazione? Può essere questa la soluzione civilizzata per simili problemi? Può assicurare che non condurrà ad un conflitto nucleare? Dove ci condurrà la nuova e insostenibile dottrina della NATO?
Dopo aver espresso solo una minima idea in relazione e questo delicato tema, non ho altro da dire. Chiedo scusa.
Molte grazie.
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