Le cooperative sono oggi
un’alternativa di sviluppo
economico, produttivo e
sociale davanti alla crisi
globale ed agli schemi
neoliberali che hanno
proliferato anni fa in
America Latina ed nei
Caraibi, ha affermato
Alberto Rivera Rodriguez.
Questa è una delle ragioni
che hanno fatto sì che le
Nazioni Unite abbiano
denominato il 2012 l’Anno
Internazionale del
Cooperativismo, ha
affermato, in un’intervista
esclusiva offerta a Prensa
Latina, il Presidente della
Società Scientifica di
Cooperativismo
dell’Associazione Nazionale
degli Economisti di Cuba.
Con questo compito, l’ONU
sottolinea l’importante
ruolo che giocano le
cooperative nel mondo, ha
espresso chi è anche
professore dell’Università
di Pinar del Rio e direttore
del Centro di Studi sullo
sviluppo cooperativo e
comunitario.
Il cooperativismo, ha
sottolineato, “costituisce
una rivoluzione nel nuovo
secolo ed è un’alternativa
che offre spazio al cambio,
alle ampie masse popolari e
che non ha nulla a che
vedere con il mercato né con
la distribuzione ingiusta
della ricchezza”.
”Nei confronti di tutto ciò,
sono impliciti aspetti e
valori come l’equità, la
solidarietà, la giustizia
sociale, l’educazione, il
genere ed il rilievo
generazionale”, ha detto
Rivera, che preside la Rete
Latinoamericana di
Cooperative da quando è
stata fondata nel 2005.
Oggi, aggiunge, milioni di
persone hanno un rapporto
diretto con il
cooperativismo ed
indirettamente quasi la metà
della popolazione mondiale
si è inserita in diverse
forme d’associazioni ed in
particolare nelle
cooperative.
L’accademico è dell’opinione
di che il cooperativismo
attualmente è il movimento
socio-economico più grande
ed uno dei più importanti
dello sviluppo dell’umanità.
Dopo tre decade di studi sul
tema, Rivera ha messo in
rilievo che oltre a
costituire imprese di
un’amplia proiezione
economica, le cooperative
hanno davanti a loro il
dovere di compiere con la
loro filosofia sociale.
Tale
sfida consiste, ha
osservato, nell’essere
conseguenti con il
miglioramento del livello e
della qualità di vita degli
uomini e delle donne che si
agglutinano intorno al
cooperativismo: i soci, la
famiglia, la comunità e la
società in senso generale.
Se osserviamo il sud ed
essenzialmente la realtà
latinoamericana e caraibica,
vediamo che ormai esiste
nella regione una forte
presenza di cooperative che
hanno contribuito a mitigare
gli impatti della crisi
globale e costituiscono una
fonte importante di lavoro.
Queste forme sociali di
proprietà sono presenti in
tutti i settori
dell’economia:
nell’allevamento di
bestiame, nella produzione e
nella commercializzazione
della produzione agricola,
nei servizi gastronomici, in
quelli della costruzione,
dell’assicurazione ed in
quelli finanziari, tra gli
altri.
Cuba, ha puntualizzato
l’economista, dovrebbe
accumulare una grande
esperienza nel movimento
delle cooperative,
soprattutto in quelle di
produzione agricola, di
crediti e di servizi e nelle
unità basiche di produzione,
per permetterle di ampliare
ad altre attività questo
panorama ed a contribuire in
questo modo al rinforzamento
del suo modello economico.
-Quali passi sta facendo il
paese per estendere e
rinforzare il
cooperativismo?
”Il processo è in fase di
proiezione e d’analisi e
necessariamente, di studio”,
ha spiegato Rivera.
“Innanzi tutto deve essere
un passo obiettivo,
misurato, per non fare
errori e perché le
cooperative costituiscano un
importante elemento
d’impiego, efficienza ed
efficacia, e diano impulso
allo sviluppo economico del
paese”.
“Attualmente stiamo creando
le basi necessarie perché
una volta che le cooperative
siano sviluppate, si possa
continuare con successo in
un processo che ha tante
potenzialità e che ha
dimostrato la sua
viabilità”.
“Si pretende estendere le
cooperative a settori come i
servizi gastronomici e di
trasporto, di produzione di
materiali di costruzione,
nel settore artistico e
dell’artigianato, nella
pesca e nella
commercializzazione della
produzione agricola, tra gli
altri”.
“Perciò si confeziona una
metodologia applicabile a
qualsiasi tipo di
cooperative”.
“Si lavora anche nella
creazione di un sistema di
contabilità per questo tipo
d’attività e nelle normative
che regolino il suo
funzionamento interno, i
rapporti delle cooperative
con lo Stato, le politiche
di prezzi e tributarie e
l’assicurazione sociale”.
“Lo sviluppo delle
cooperative ha come base
almeno cinque linee guida
della politica economica e
sociale del Partito,
approvate lo scorso aprile
dopo essere state discusse
dai lavoratori, pensionati e
dal resto dei settori della
società”.
“Le cooperative, come forma
di proprietà sociale
socialista, insieme alle
imprese statali, devono
diventare un elemento
rivoluzionario del modello
economico cubano, che
contribuirà a diminuire le
spese del presupposto ed ad
elevare il livello di vita
della popolazione”.
-Che panorama prevede per il
cooperativismo?
“Senza dubbio le cooperative
crescono. Abbiamo percepito
come le società non ce la
fanno più con il capitalismo
despota e neoliberale”.
“Nel caso cubano,
particolarmente, non è più
alternativo il tema delle
cooperative, qui stanno
diventando, difatti sono già
diventate, una via reale di
sviluppo”.
“Tutto ciò dentro le
condizioni di un modello che
si attualizza e si rinforza
con la partecipazione di
altre forme di gestione, tra
di loro i lavoratori
privati, dove la
cooperativa, insieme alle
imprese statali, saranno
potenti motori di sviluppo”.