Operaio cubanoCuba registrò nei primi nove mesi di quest’anno 63 persone morte per incidenti sul lavoro, come riporta oggi il giornale Trabajadores.

 

Il giornale ha fatto notare che tra le cause degli incidenti sul lavoro esiste il fatto che non si registrano né si controllano adeguatamente gli incidenti sul lavoro, che possono generare perfino la morte e segnalò che i piani di abilitazione annuale sono incompleti.

 

Inoltre, indicò che negli ultimi anni gli organismi cubani che riportano il maggiore numero di incidenti fatali sono l’agricoltura, la costruzione, l’industrie dello zucchero e di base, mentre le province de L’Avana e Santiago di Cuba dirigono la lista di questo indice negativo.

 

Riporta le testimonianze dei tecnici e delle autorità di sicurezza e della salute del lavoro a L’Avana che hanno attribuito ai sindacati “la mancanza di aggressività” per fare compiere quanto stabilito in ogni posto di lavoro, e che molte volte il finanziamento per l’investimenti solo appare quando l’incidente è imminente o si è già prodotto.

 

Ha anche osservato che il 20% dei centri de L’Avana non domina i fattori di rischio a cui sono sottomessi i suoi lavoratori, oltre al fatto che 139 entità non hanno elaborato i loro programmi di prevenzione - che esiste poca gerarchizzazione del lavoro dei tecnici di questa materia - e che c’è ignoranza delle necessità di strumenti di protezione.

 

Inoltre, sottolineò che nella capitale dell’isola si apprezza una scorretta pianificazione per l’ottenimento di questi mezzi protettivi, instabilità degli strumenti sul mercato, con una qualità scadente ed una negativa variazione dei prezzi in molti di loro.

 

Trabajadores segnala che la cifra di incidenti mortali sul lavoro in Cuba segue una tendenza decrescente negli ultimi anni avendo passato da 151 nell’anno 2000 a 93 nel 2010.