Cultura

Chavarría elogia l’originalità

e l’irriverenza di Onetti

2 giugno 2011 - Octavio Borges Pérez www.granma.cu

“La grande originalità e la sua irriverenza sono quello che mi attrae della letteratura di Juan Carlos Onetti”, ha dichiarato Daniel Chavarría, scrittore uruguaiano-cubano e Premio Nazionale di Letteratura Cuba 2010.

Chavarría è intervenuto nel colloquio Onetti il romanzo giallo latino-americano, una parte delle Giornate della Cultura dell’Uruguay in Cuba, che si sono svolte nella Casa de las Américas, con la partecipazione degli scrittori uruguaiani Milton Fornaro e Fernando Butazzoni e dei cubani Jorge Fornet, moderatore, e Arturo Arango.

L’autore di “Viudas de sangre”, ha accettato l’etichetta di scrittore di gialli ma ha detto d’essere più di questo, perchè, ha confessato che quello che davvero voleva fare all’inizio della sua carriera letteraria era la detta letteratura di politica e avventura, sullo stile di “Diciassette istanti di una primavera”, di Julián Semionov.

Fornaro ha segnalato che anche se Onetti dichiarava che scriveva per se stesso, la sua opera necessita della complicità dei lettori impegnati, come accade nel genere poliziesco e come nel romanzo nero americano, dove i protagonisti sono antieroi condannati al fallimento da sempre. Arango ha sottolineato che il Premio Cervantes, come i gialli, nasconde informazioni e obbliga i lettori a partecipare alla costruzione della sua opera letteraria.

Butazzoni ha precisato come componente essenziale di Onetti, la sua autenticità, nel senso d’esporre tutto quello che aveva dentro e trasformarlo in letteratura, e che nella pacata società dell’Uruguay in cui gli toccò vivere, mostrò la sua sporcizia personale e la collettiva, in una letteratura di catarsi, che aiutò molto la sua cultura ad auto riconoscersi.

Erano presenti al colloquio Ariel Pergamino, ambasciatore della Repubblica Orientale dell’Uruguay in Cuba, Sergio Rinaldi, addetto culturale, e il poeta Pablo Armando Fernández, tra le varie personalità.