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Impronte africane in Cuba, nel
colloquio Memoria e Identitŕ |
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17 ottobre 2011 - Adalys Pilar Mireles www.granma.cu
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Investigatori cubani hanno parlato dell’impronta africana nell’Isola durante il III Colloquio Memoria e Identitŕ, dedicato a questa cultura dalla prospettiva delle sue radici e delle sue influenze.
Studiosi di varie province hanno partecipato all’incontro che č terminato ieri, domenica 16, con la festa del tamburo yuka, una celebrazione musicale e di danza, portata in Cuba da uomini e donne d'origine congo ha confermato a Prensa Latina Enrique Machín, uno degli organizzatori delle conversazioni.
Inoltre Machín ha commentato che nelle sessioni teoriche sono state esposti risultati di recenti investigazioni sul contrabbando e il traffico di negri nei secoli scorsi, e sul fenomeno della resistenza degli schiavi attiva, (i cimarroni) vista a partire dalle esplorazioni archeologiche, dalle relazioni inter-razziali, tra i tanti temi relazionati con l’impronta dei figli d’Africa nell’Isola dei Caraibi.
Piů di un centinaio di luoghi conservano nella provincia di Pinár del Río, le evidenze dei cimarroni che incontravano rifugio nella Sierra de los Órganos, nella Penisola di Guanahacabibes e nella costa sud del territorio, hanno precisato gli esperti.
Nella regione sono apparsi letti rustici, pipe d’argilla, pettini di legno e altri oggetti associati alla forme di vita dei negri fuggiti.
Il progetto Ashedá, sede principale del colloquio che riunisce i gruppi folcloristici, pittori e rappresentanti di progetti comunitari, accoglie anche una mostra ispirata ai petroglifi ancestrali, espressione artistica dei nostri antenati, visibile anche nelle grotte e in luoghi poco accessibili.
I partecipanti e gli invitati hanno apprezzato filmati di profilo etnografico che presentano le essenze culturali nei vari secoli e le opere di bambini e giovani con sindrome de Down.
“Oltre allo spettacolo di danza e del trio che s’identifica con la festa del tamburo Yuka, sono stati ascoltati gli accordi del progetto liuto e guavavera, sorto per rendere omaggio ai guateques tipici della campagna dell’Isola”, ha aggiunto Machín. |
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