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Il Giorno mondiale di

risposta al VIH/SIDA

 

 

1 dicembre 2011 - Vivian Collazo www.granma.cu

 

Zero infezioni nuove per VIH, Zero discriminazione e Zero morti relazionati con il SIDA: questi sono gli obiettivi tracciati da ONUSIDA in una campagna che durerà sino al 2015, e nella quale la nazione cubana è coinvolta ha segnalato Manuel Hernández, del Centro Nazionale di Prevenzione ITS/VIH/SIDA.

 

María Isela Lantero, capa del Programma Nazionale di Prevenzione e Controllo della malattia, ha risaltato l’importanza della prospettiva, anche se ha riconosciuto che non è molto possibile che divenga realtà.

 

“Aspirare a zero trasmissioni, zero morti e zero discriminazione da qui al 2015 è difficile, ma si deve far conoscere che questa malattia si può evitare e che è possibile giungere a uno status in cui l’epidemia smette d’essere un problema importante”, ha assicurato.

 

“Cuba lavora per la sua risposta, per tentare di ridurre il numero dei casi d’infezione da VIH”, ha detto.

 

Rosaida Ochoa, direttrice del Centro Nazionale di Prevenzione ITS/VIH/SIDA, ha segnalato che è la prima volta che ONUSIDA si pronuncia di fronte a queste mete che concordano con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

 

Si tratta di una convocazione per riunire gli sforzi e giungere a fini internazionali, ha aggiunto la Ochoa.

 

Sono notevoli i passi avanti realizzati negli ultimi anni nel trattamento del VIH/SIDA che si sono trasformati in un miglioramento della qualità della avita delle persone infettate, con un marcato incremento della sopravvivenza e della diminuzione delle complicazioni associate.

 

Il programma di prevenzione sviluppato dall’Isola dall’inizio dell’epidemia, incorpora compiti d’investigazione, valutazione, formazione e di consigli a tutta la popolazione e soprattutto alle persone sieropositive e ai gruppi vulnerabili.

 

“Lo Stato cubano garantisce una crescente qualità di vita ai malati, con volontà politica, in una comunità organizzata e con un sistema di salute con accessibilità totale per tutti coloro che la necessitano, e mantiene l’attenzione a questi pazienti” ha segnalato ancora la specialista.

 

“Senza dubbio, ognuno deve sapere come evitare l’infezione.

 

ONU: i risultati di Cuba

nella lotta al VIH-SIDA

 

 

 

10 giugno 2011 - Victor M. Carriba www.granma.cu

 

 

Cuba ha mostrato nelle Nazioni Unite i suoi risultati positivi nella lotta contro il VIH-SIDA, con un tasso di 7 ogni 100000 abitanti, senza tubercolosi meningea e con la tendenza all’eliminazione.

 

Il bilancio è stato presentato dal viceministro cubano di Salute, Luis Estruch, che ha parlato nella riunione d’alto livello dell’Assemblea Generale della ONU della lotta a questo malattia.

 

“A Cuba è stata eliminata la trasmissione materno-infantile del VIH e della sifilide congenita, è controllata quella del virus attraverso il sangue ed è bassa la prevalenza tra la popolazione di 15 – 49 anni, le donne in gravidanza e le persone con infezioni di trasmissione sessuale”, ha detto.

 

“Inoltre nei nostri risultati di mortalità infantile di 4,5 ogni mille nati vivi, dimostriamo il controllo e/o l’eliminazione di 28 malattie trasmissibili".

 

Estruch ha sottolineato i risultati del programma di trattamento iniziato nel 2001 rispetto l’incidenza del SIDA, la mortalità per questa causa e il miglioramento della qualità della vita delle persone infettate.

 

"Più del 90% di coloro che hanno iniziato il trattamento nel 2001 sono vivi", ha puntualizzato il viceministro cubano.

 

Cuba è stata riconosciuta dalla ONU, nel 2010, tra gli otto paesi con basse e medie entrate che hanno rispettato l’impegno d’offrire l’accesso all’assistenza e al trattamento a tutti i pazienti in assoluto.

 

Questi risultati sono stati realizzati nonostante il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti, che provoca lamentevoli conseguenze per la salute del popolo e limita l’accesso ai medicinali e alle tecnologie che si producono nel mondo.

 

Negli ultimi 53 anni, più di 150000 lavoratori cubani della salute hanno aiutato ad alleviare il dolore e a salvare vite, nella costruzione di sistemi di salute di numerosi paesi e in azioni vincolate alla prevenzione e attenzione dal SIDA, la tubercolosi e la malaria.

 

Il governo di Cuba sviluppa un programma integrale d’alto costo, con l’accompagnamento di organismi internazionale e il Fondo Mondiale di lotta contro il SIDA.

 

“L’epidemia ci ha insegnato a cercare forme per diminuire i costi, migliorare l’efficienza, sviluppare elementi tecnologici e biologici nazionali per assicurare più di due milioni di analisi di VIH che realizziamo annualmente, oltre al trattamento a tutti i cubani che lo necessitano”, ha indicato.

 

Estruch ha avvisato sulla disuguaglianza che impera nel mondo, lanciando un allarme, perchè milioni di bambini vivono in miseria, più di 27000 minori di cinque anni muoiono ogni giorno per cause evitabili e più di 100 milioni non ricevono nemmeno un’educazione elementare.

 

"La tendenza inammissibile dei costi e la crisi economica mondiale continuano ad incidere in forma negativa e impediscono che i passi avanti realizzati negli ultimi anni siano ancora sostenibili per la maggioranza dei paesi con medie e basse entrate”.

 

Il viceministro cubano ha incitato ad offrire un’educazione sessuale integrale e mondiale ed ha chiesto ai paesi industriali di destinare più risorse finanziari, materiali e tecnici ai paesi in via di sviluppo.

 

L’unità, l’integrazione razionale, la solidarietà e la cooperazione internazionale costituiscono il solo cammino per ottenere risposte sostenibili e affrontare le sfide comuni del mondo globalizzato, disuguale ed escludente, che minaccia tutti noi”, ha concluso.