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 Forti critiche all’impunità degli

USA nei conflitti internazionali

23 giugno 2011 - www.granma.cu

“Gli Stati Uniti, i principali violatori del Diritto Internazionale, non saranno mai giudicati nella Corte Internazionale Penale nonostante la loro politica aggressiva, d’ingerenza e di espansione”, ha sottolineato il el professor Nicolás Fernández, membro della Società Cubana di Diritto Internazionale, durante il V Incontro Internazionale: Scuola d’Estate a L’Avana 2011, sul Diritto Internazionale Pubblico e il VII Seminario-Laboratorio sul Diritto Internazionale Umanitario.

 

“Washington ha firmato 96 accordi con differenti paesi per permettere che le sue truppe coinvolte in conflitti siano esonerate da processi in questo ente”, ha segnalato.

 

“Attualmente sono inesistenti le forme per arrestare i veri delinquenti, e per questo non si può giudicare nemmeno l’ex presidente nordamericano, George W. Bush, e nemmeno l’ex primo ministro britannico, Tony Blair. Idue poltici sono stati i responsabili in grande misura d’aver scatenato una guerra che ha ucciso migliaia di civili”, ha detto.

 

“L’impunità nel mondo viene data per la stessa genesi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, nata con lacune genetiche e oggi il suo funzionamento si è complicato”, ha assicurato il professore di Diritto Internazionale Pubblico dell’Università de L’Avana.

 

“Impunità è uguale a ingiustizia e questa negazione di giustizia promuove allora i crimini di guerra, quelli di lesa umanità, il genocidio e le scomparse forzate” ha aggiunto.

 

“Tutti i tribunali creati per discutere i tema dell’impunità si aggiustano ad una norma concreta e personale e non giudicano le violazioni come l’ingerenza, e quindi si tratta d’una giustizia di carattere selettivo. Nella pratica, ha spiegato Fernández, la legge dell’impunità invalida la giustizia, manifestata con le amnistie, gli indulti, l’obbedienza debita e la giurisdizione universale. Possiamo aggiungere che la Corte Internazionale penale non è imparziale nè indipendente, è diretta dal Consiglio di Sicurezza, che decide che processi iniziare e quando terminarli”, ha sottolineato l’accademico.

 

“Oggi esiste un’impunità nella detta lotta contro il terrorismo e la presunta protezione di persone e le missioni umanitarie camuffano le loro ingerenze” ha detto ancora.

 

 

Seminario sul Diritto pubblico

 

e umanitario
 

22 giugno 2011 - Orestes Eugellés www.granma.cu


 

“L’Organizzazione delle Nazioni Unite è entrata in crisi totale e in un vuoto giuridico perchè le grandi potenze impongono con la forza i loro interessi”, ha detto a L’Avana, José Solá Vila, Presidente della Società Cubana di Diritto Internazionale.

 

Solá Vila è intervenuto nell’inaugurazione del Seminario sul Diritto Internazionale Pubblico e il Diritto Umanitario, auspicato dalla Unione dei Giuristi di Cuba, con partecipanti dell’Europa e dell’America Latina.

 

Isabel Allende, rettrice dell’Istituto Superiore delle Relazioni Internazionali, ha denunciato come es potenze -con il pretesto della protezione alla popolazione- ha invaso l’Iraq, l’Afganistan ed ha attaccato la Libia, causando morte e desolazione.

 

Patrick Zahnd, Assessore Giuridico per l’America Latina del Comitato Internazionale della Croce Rossa, ha esortato ad unire le forze per il rispetto dei diritti pubblici e umanitari.