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L’Associazione delle vittime del
Vietnam chiede giustizia |
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28.06.11 -C.Morales Valido www.granma.cu
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L’Associazione delle Vittime vietnamite dell’Agente Naranja (Agente Arancione) esige che gli Stati Uniti riconoscano la propria responsabilità giuridica e morale per le aggressioni chimiche effettuate nel paese asiatico.
L’organizzazione reclama inoltre un maggiore sostegno nazionale e internazionale per la sua battaglia giuridica, per far sì che Washington indennizzi le vittime dei bombardamenti con la diossina.
L’esercito degli Stati Uniti ha versato to tra il 1961 e il 1971 circa 80 milioni di litri di erbicida sul fronte dello scontro e i desfolianti hanno distrutto l’habitat naturale e lasciato cinque milioni di persone esposte all’Agente Arancione, ed hanno provocato malattie irreversibili, tra le quali terribili malformazioni congenite, cancri e altre malattie che persistono a 36 anni dal temine della guerra: in Vietnam nascono ancora bambini deformati per l’Agente Arancione.
Gli Stati Uniti si erano impegnati a ripulire i dintorni della loro ex base aerea di Da Nang, ma il loro apporto finanziario è molto lontano da quel che le vittime necessitano per la loro assistenza.
Gli esperti in Diritto Internazionale hanno stimato che un processo agli Stati Uniti nella Corte Penale Internazionale per i loro crimini mai puniti, potrebbe durare anche un decennio.
Washington ha firmato 96 accordi con paesi differenti per essere esonerato da un processo a L’Aia, ma la giustizia che il Vietnam esige è pragmatica: vuole i fondi per assistere le necessità delle vittime dell’Impero!
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Respinta la querela contro i
torturatori di Abu Ghraib |
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28.06.11 -
www.granma.cu
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La querela di 250 iracheni contro imprese private assunte in Iraq, i cui dipendenti coinvolti nelle torture, nella prigione di Abu Ghraib, è stata respinta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Con una decisione senza commenti, la massima istanza giudiziaria "ha respinto" la querela contro le firme CACI International e Titan Corporation.
I dipendenti di queste due imprese, che operavano in Abu Ghraib, furono presentati all’opinione pubblica nel 2004, quando furono diffuse le fotografie che documentavano le umiliazioni ai cui erano sottoposti i detenuti e la partecipazione a tutto quello dei soldati statunitensi.
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