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Ministra cubana ricorda a Ginevra

lo sfruttamento del Terzo Mondo

15 giugno 2011 - www.granma.cu

La ministra di Lavoro e Previdenza Sociale di Cuba, Margarita González, ha ricordato a Ginevra i secoli di sfruttamento, sottosviluppo, ingiustizia sociale e saccheggio delle risorse del Terzo Mondo, parlando nella 100ª Conferenza Internazionale del Lavoro.

 

La González ha sottolineato che questo panorama esisteva già prima dell’attuale crisi finanziaria ed economica del mondo, per cui non ci sono spazi per le dilazioni alla ricerca di risposte concrete, ha riportato Prensa Latina.

 

La titolare cubana ha reclamato soluzioni ai problemi della disoccupazione e la mancanza di protezione sociale: “Non è possibile mantenere un atteggiamento contemplativo in un mondo in cui esistono 205 milioni di persone disoccupate, 1400 milioni che vivono in miseria e milioni d’affamati e sono indispensabili profonde trasformazioni”, ha detto.

 

Le ricette applicate dalle superpotenze egemoniche servono solo a perpetuare le istituzioni e le pratiche che hanno dato origine alla crisi le cui conseguenze ricadono sui lavoratori e le loro famiglie e in particolare sui paesi in via di sviluppo, dove i prezzi degli alimenti sono triplicati, l’acqua scarseggia, succedono disastri naturali e aumentano la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale.

 

La ministra cubana ha aggiunto, parlando durante l’appuntamento dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT), che la nozione dello sviluppo in molti luoghi del mondo è una chimera irraggiungibile e senza visione di futuro, e che lo stesso avviene con il lavoro decente, i diritti, le garanzie di lavoro e i benefici sociali.

 

Si mantiene l’ingiusto ordine economico internazionale che è predatore e unito a questo i principali donatori per lo sviluppo oggi destinano esorbitanti somme alla guerra di conquista contro i paesi del Terzo Mondo, per saccheggiare le loro risorse.

 

La ministra cubana ha riferito che Cuba ha recentemente concluso un processo di consultazione popolare per attualizzare il suo modello economico, con l’obiettivo di garantire il socialismo e lo sviluppo del paese e accrescere il livello di vita della popolazione.

 

“A Cuba non ci sarà mai spazio per le terapie di shock e nessuno sarà abbandonato alla sua sorte, nonostante l’ingiusto blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti e che non solo persiste, ma s’intensifica”, ha sottolineato.