Cuba esige che i paesi più ricchi mantengano gli impegni di aiuto con l’Africa |
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13 ottobre 2011 - www.granma.cu |
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Cuba ha dichiarato nelle Nazioni Unite che è tempo che i paesi ricchi mantengano i loro modesti impegni negli aiuti ufficiali per lo sviluppo dell’Africa, invece di bombardare i paesi di questo continente.
Il reclamo è stato espresso dal rappresentante permanente di Cuba presso la ONU, Pedro Nuñez Mosquera, che ha parlato nella sessione dell’Assemblea Generale dello sviluppo dell’Africa.
Il diplomático ha denunciato le politiche che obbligano molti paesi a spendere, per pagare il debito estero, almeno cinque volte più di quanto possono usare per i programmi di salute e d’educazione. Inotre Nuñez Mosquara ha reclamato la fine della guerra e degli interventi militari protetti da dottrine d’intervento e indirizzate a garantire alle poderose multinazionali il controllo delle risorse minerali del continente africano.
“Non reclamiamo paternalismo per l’Africa, ma uguaglianza di opportunità come parte di un ordine internazionale il più giusto ed equo possibile. I popoli africani hanno diritto alla pace e ad uno sviluppo sostenibile”, ha sottolineato l’ambasciatore di Cuba, che ha assicurato che il suo paese continuerà a dare il suo appoggio all’Unione Africana e a tutti i meccanismi di accordo regionale nel suo impegno di trovare soluzioni per risolvere i problemi africani.
Núñez Mosquera ha ricordato i vincoli storici tra il suo paese e l’Africa e il milione e mezzo circa di africani di differenti etnie portati come schiavi a Cuba, ed ha dettagliato le attività nell’Isola per l’Anno Internazionale degli afrodiscendenti.
“Il popolo cubano è erede diretto e naturale del coraggio, della forza e della cultura della resistenza dell’Africa, che si è battuta eroicamente per secoli contro sfide e problemi che durano ancora oggi”, ha detto ancora.
Cuba è sempre stata a lato dei popoli africani, dall’appoggio incondizionato alle lotte anticolonialiste, ai progetti di cooperazione in numerose sfere dello sviluppo economico e sociale.
Circa 381000 combattenti cubani hanno lottato senza chiedere nulla in cambio per la difesa dell’integrità e la sovranità dei fraterni paesi africani per tre decenni, e dall’Africa sono tornati solo i resti dei nostri compagni che sono morti e l’onore del dovere compiuto”, ha indicato ed ha aggiunto che 2400 collaboratori cubani prestano servizio in 35 nazioni africane per dare uno stimolo al loro sviluppo, nelle sfere della salute, educazione, agricoltura, sport, costruzione e altro.
“Il nostro paese continuerà ad apportare il suo capitale umano e l’esperienza nella collaborazione con i nostri fratelli africani”, ha detto, spiegando che circa 120000 medici e tecnici cubani lavorano in 23 paesi africani ed assistono una popolazione di 48 milioni di persone.
Inoltre 2200 giovani di 45 nazioni dell’Africa studiano nelle università e negli istituti politecnici e altri 32000 si sono laureati in differenti specialità.
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