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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

 

La polizia di New York smantella con

arresti e botte la protesta degli indignati

 

26 settembre 2011 - www.granma.cu

 

Per due ore Manu Chao ha dissipato l’ambiente di odio in Arizona

 

“È un’antitesi di quello che succede qui”, ha detto Pablo Alvarado, della Rete Nazionale dei Braccianti. “Quando Joe Arpaio si è presentato alla conferenza stampa offerta dal cantante, questi ha intonato ‘Clandestino’”

In un clima di oppressione, l’artista internazionale Manu Chao ha terminato il suo giro negli Stati Uniti con un concerto gratis a Phoenix, in Arizona, in appoggio ai migranti di questo Stato, che lottano da un anno contro la legge anti-immigrante SB 1070.

Organizzato dalla Rete Nazionale dei Braccianti e dall’organizzazione Tonatierra, il Festival della Resistenza ha attirato a festeggiare la lotta, circa 4000 persone in un luogo a pochi isolati dall’ufficio dello sceriffo Joe Arpaio, feroce perseguitore dei senza documenti.

L’instancabile Manu Chao e la sua banda La Ventura hanno cantato e ballato per quasi due ore, lanciando frecciate d’amore destinate e sgonfiare la crescente nube di odio che minaccia questa popolazione.

“È uno stato con scarsa libertà dove andando ad una festa uno rischia la vita che si è costruito... noi che stiamo qui stasera siamo quelli che abbiamo resistito fino adesso”, ha detto Alfonso Reyes, residente a Phoenix da più di 15 anni che ha nostalgia dei suoi tre figli che sono tornati in Messico nonostante la violenza del suo Stato natale, Guerrero, e di suo fratello, arrestato due settimane fa dalla polizia.

“Lo hanno fermato con la macchina, mentre andava a lavorare e gli hanno chiesto la sua scheda d’assicurazione sociale... Così lo hanno detenuto e è poi se ne è andato, meglio così, fuori dal paese. L’azione di solidarietà di Manu Chao ha rotto per lo meno per due ore l’ambiente di repressione che si vive qui e ha dato animo non solo a quelli che abbiamo resistito, ma anche a quelli che dovranno continuare a resistere.

80 persone sono state arrestate mentre i manifestanti di ‘Occupy Wall Street’, il movimento che da due settimane occupa una piazza di New York per denunciare la crisi economica e politica globale, protestavano per le strade della zona bassa di Manhattan.

 

In Union Square, la polizia ha tentato di bloccare con pannelli di plastica i manifestanti, che in questa occasione protestavano por gli aiuti dati con il denaro pubblico per salvare le banche e per l’esecuzione, nello Stato della Georgia, di Troy Davis.

 

Molti attivisti hanno utilizzato la rete per passare video come si può vedere via Twitter con il /hastag/ #OccupyWallStreet <http://twitter.com/#!/OccupyWallStNYC>.

 

Secondo l’agenzia AP, la polizia afferma che la maggioranza delle detenzioni sono avvenute per il blocco del traffico, ma si potranno anche aggiungere le accuse di disordine pubblico e resistenza alle autorità.

 

Patrick Bruner, portavoce del movimento attivo da una settimana nel parco Zuccotti della Grande Mela -ribattezzato dai manifestanti Piazza della Libertà (Liberty Square) - ha criticato il comportamento della polizia che è stato “esageratamente violenta” assicurando che i manifestanti stavano tranquilli.

 

I manifestanti hanno portato cartelloni con gli slogan: “Imposte per ricchi”; “ Vogliamo il denaro per il sistema sanitario, non per le corporazioni del benessere”, bandiere degli Stati Uniti ed emblemi del capitalismo ed hanno gridato proclami come “Occupare Wall Street tutti i giorni, tutte le settimane”.