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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI |
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Continua l’ingiustizia
ma sconterà l’ergastolo |
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9.12.2011 - www.granma.cu
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Nonostante le prove indiscutibili della sua innocenza, con indiscutibili testimonianze di varie persone nel suo processo, Mumia Abu Jamal, non sarà ucciso, ma continuerà a restare in reclusione, come ha decretato la Procura che ha respinto la richiesta della pena capitale.
Il giornalista ed ex membro dell’ organizzazione Pantere Nere fu condannato per l’assassinio del poliziotto Daniel Faulkner nel dicembre del 1981, crimine del quale si è sempre dichiarato innocente.
Mumia denunciò che il verdetto era stato predeterminato, perche lui è afro-nordamericano e integrante di un movimento della sinistra. Questi casi non sono eccezione, ma regola nel sistema giudiziario degli Stati Uniti.
Il giudice incaricato del caso, Seth Williams, ha detto pubblicamente che continuare chiedere la pena di morte “porterebbe ad un gran numero di anni di appelli e che la decisione è stata presa in accordo con la vedova di Faulkner, che non desidera che inizi un altro lungo processo.
Nell’ottobre scorso, il Tribunale Supremo degli USA ha presentato un ricorso contro la sentenza di un’udienza d’appello del 2008 che chiedeva un nuovo processo del caso.
Nel corridoio della morte, Mumia scrive articoli che si pubblicano in vari media, ha uno spazio radiofonico ed ha scritto anche vari libri.
La sua voce si fa sentire nelle cause umanitarie tra le quali va segnalata quella dei Cinque Eroi cubani.
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