Impugnata la legge
migratoria
dell’Alabama
05.08 -
Il Dipartimento di
Giustizia
statunitense ha
considerato
inaccettabile la
nuova legge
migratoria approvata
in Alabama, perchè
vulnera le normative
federali sul tema.
La misura, che
permette alla
polizia di questo
Stato di arrestare
le persone che si
crede siano senza
autorizzazione nel
paese, dopo averle
fermate per
infrazioni stradali,
affronta una querela
federale in una
corte di Birmingham.
Secondo le autorità
il testo è
incompatibile con la
legge federale e
infrange le regole
migratorie federali.
Il piano è
considerato uno dei
più abusivi e
discriminatori del
paese, anche più
della criticata
norma SB1070
promulgata in
Arizona.
Previsto per entrare
in vigore il 1º
settembre, il codice
stabilisce che è un
delitto che
immigranti senza
documenti ricevano
deliberatamente un
tetto e un
trasporto.
Gruppi di difensori
degli immigranti
hanno applaudito la
decisione di
Washington di
querelare la legge e
il direttore
esecutivo del
American Immigration
Council, Benjamin
Johnson, ha stimato
che la decisione di
querelare la legge
dell’Alabama dev’essere
un avviso per gli
altri Stati che
valutano misure
similari, definite
draconiane e
discriminatorie.
Ali Noorani,
direttore esecutivo
del National
Inmigration Forum,
ha segnalato che la
mancanza d’azione
del governo su una
riforma migratoria
integrale, porta
come risultato leggi
come quella
dell’Alabama.
Intanto le autorità
municipali di New
York hanno
annunciato che
presenteranno un
progetto di legge
che ridurrà le
deportazioni degli
immigranti che sono
stati detenuti per
altre cause e non
hanno precedenti
penali.
Il governo del
presidente Barack
Obama ha deportato
nell’anno fiscale
2010, una cifra
record di 392.862
persone, cosa che ha
fatto cadere la sua
popolarità nella
comunità ispanica.
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Calci, botte e insulti sono
stati parte di un’operazione
degli agenti dell’Ufficio di
Migrazione e Controllo della
Dogana, ICE, contro una famiglia
d’immigranti negli Stati Uniti,
ha denunciato l’avvocatessa
Jessica Domínguez.
Durante
l’incidente, e sembra che hanno
partecipato almeno 40 agenti del
ICE, vari membri della famiglia,
includendo una nonna, una
bambina di due anni, altri due
bambini e uno studente di 17
anni, sono stati vittime della
brutalità dei funzionari, ha
detto l’avvocatessa.
L’incidente è avvenuto il 19
luglio a Los Angeles, in
California, ed ora è investigato
dalle autorità.
“Hanno cambiato per sempre le
nostre vite”, ha dichiarato ai
giornalisti Josefina Martínez,
una delle quattro persone che
potrebbero subire la
deportazione.
“Ora non vogliamo nemmeno aprire
la porta, perchè non sappiamo
quello che ci potrebbe accadere
ancora”, ha assicurato.
“Gli agenti del ICE sono entrati
nella casa con un ordine di
cattura contro un presunto
trafficante di droga e i
residenti del luogo sono stati
oggetto di minacce, botte,
insulti e intimidazioni con le
armi da fuoco puntate”, ha detto
ancora la donna.
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