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Evo Morales elogia la Rivoluzione cubana |
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3 gennaio 2011 - www.granma.cu (pl)
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Il presidente Evo Morales ha indicato il significato della Rivoluzione Cubana, la prima del suo tipo nella regione, grazie alla quale Nicaragua, Ecuador, Venezuela e Bolivia hanno fatto scelte progressiste e anti imperialiste.
Durante la cerimonia in omaggio al 52° Anniversario dell’epopea cubana, Morales ha affermato che l’Isola non è sola ed ha ricordato l’appoggio maggioritario, nell'Organizzazione delle Nazioni Unite, che ha condannato l’illegittimo blocco economico imposto dagli Stati Uniti.
I molti anni d’esperienza di Cuba nel campo della solidarietà sono incomparabili, ha detto Evo, ricordando che la presenza dei fratelli cubani e venezuelani è stata vitale per la Rivoluzione Democratica e Culturale della Bolivia.
“Non ho parole per ringraziare quello che fa Cuba, non solo in Bolivia, ma in tutto il mondo”, ha affermato, aggiungendo che sono irraggiungibili le mete ottenute dall’Isola soprattutto nei settori della salute e dell’educazione.
Il Capo di Stato ha detto anche che grazie a Cuba e all'esempio dato da Ernesto Che Guevara, la rivoluzione è inarrestabile in America latina, perché dopo l'ingiustizia e lo sfruttamento, i popoli oggi decidono autonomamente il proprio cammino.
Morales ha parlato della costruzione di un nuovo socialismo nella regione particolarmente in Bolivia, partendo dal concetto di vivere bene e in armonia tra esseri umani e con la Madre Terra, la Pacha Mama.
L'ambasciatore cubano nel paese, Rafael Dausà ha ricordato la lunga lotta di Cuba di fronte ad attacchi di ogni genere, mai interrotti contro il processo iniziato nel 1959, e quelli che ora gli Stati Uniti sferrano contro la Bolivia e il suo presidente.
“Siamo colpevoli di non esserci mai arresi, nemmeno nelle condizioni più difficili. Essere degni, essere un esempio, un punto di riferimento di libertà per i paesi dell'America Latina ed il mondo, dire no al comando imperiale e aiutare i paesi necessitati in maniera solidale è la nostra politica quotidiana ”, ha concluso il diplomatico.
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