HOME RELAZIONI INTERNAZIONALI

 

Iran. Prestito a Cuba

per 500 milioni di euro

Il governo di Teheran ha deciso di aprire una linea di credito di 500 milioni di euro a Cuba

 

6 novembre 2011 - di Daniele Cardetta www.articolotre.com

 

Secondo quanto riferito dal quotidiano “Teheran Times”, il governo iraniano avrebbe preso la storica decisione di aprire una linea di credito di 500 milioni di euro (685 milioni di dollari Usa) verso Cuba.


Abel Salas, vice presidente dell’Istituto nazionale delle risorse idriche di Cuba, ha annunciato nella giornata di oggi il prestito durante un incontro con il vice ministro dell’Energia iraniano a Teheran. Salas ha auspicato che una parte del credito possa essere usata per la ricostruzione del sistema energetico di Cuba. Iran e Cuba hanno firmato un’intesa per collaborare sul piano economico e commerciale a settembre, durante la visita del vice presidente iraniano Mohammad Reza Rahimi a L’Havana.


Il protocollo prevede che l’Iran possa aumentare il suo prestito a Cuba da 270 milioni a 680 milioni di dollari Usa.

 

Il testo prevede anche che i due Paesi collaborino nel settore dell’energia, dell’industria, del commercio, della sanità, della finanzia, della biotecnologia e degli impianti idraulici. Per il paese caraibico, che da tempo soffre un duro embargo per colpa degli Stati Uniti, l’apertura di nuovi canali commerciali capaci di rompere il suo isolamento diplomatico riveste una importanza determinante. L’arrivo di capitali a Cuba potrebbe consentire al governo di Raul Castro di procedere con il rinnovo degli impianti energetici e di varare nuovi programmi per portare avanti lo sviluppo dell’isola.


Inutile dire che la decisione di Teheran verrà quasi sicuramente accolta con fastidio da parte degli Stati Uniti, che recentemente hanno accusato proprio l’Iran di aver ordito un attentato su territorio americano. I rapporti di Washington e Tehran, già ai minimi termini, potrebbero quindi ulteriormente peggiorare alla luce di quella che viene considerata a tutti gli effetti come una provocazione.