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Statunitensi contro il

blocco imposto a Cuba

 

13 luglio 2011 - www.granma.cu

 

Studenti e insegnanti nordamericani hanno condannato il blocco imposto a Cuba da circa 50 anni dagli Stati Uniti, durante una visita nella provincia di Pinar del Río.

 

Kevin Danaher, uno dei fondatori dell'organizzazione Global Exchange, ha affermato che l'insieme di misure contro l'Isola sono il riflesso d’una politica ingiusta ed ostile che deve cambiare.

 

“Noi vogliamo favorire un avvicinamento tra i due paesi, e diffondere la realtà cubana, che è decisamente differente da ciò che raccontano le campagne di diffamazione che di diffondono nel territorio statunitense”, ha aggiunto.

 

Il rappresentante di Global Exchange, un’associazione che coordina viaggi d’amicizia nell’Isola tutti gli anni, ha detto che l'attuale contingente, formato da professori e studenti universitari, vuole, al rientro in patria stimolare un cambiamento nell’atteggiamento verso la nazione dei Caraibi nella radice della società, attraverso l'educazione.

 

Kevin Danaher ha riferito che i membri del gruppo sono interessati, ad unire gli sforzi ed a promuovere scambi di conoscenze sulle energie rinnovabili e la protezione dell'ambiente.

Kimberly Walzer ha detto che il soggiorno a Cuba è un'occasione per stabilire vincoli, conoscere da vicino la storia cubana, valorizzando l'orma degli africani e dei loro discendenti nella società.

 

“Ci opponiamo al blocco imposto ai cubani, i cui effetti nefasti sono ignorati da molte persone negli Stati Uniti”, ha detto Karina Cespedes, insegnante di genere e studi etnici.

 

La giovane, nata a Cuba, ha dichiarato che i suoi vincoli d’affetto per l'Isola sono molto forti. “I miei genitori mi hanno portato negli USA quando avevo appena cinque anni, ma i vincoli e i sentimenti verso questa terra sono sempre intatti”, ha detto ancora.

 

Organizzato da Global Exchange e dall'Istituto d’Amicizia coi Popoli, il programma del gruppo Eco-Cuba ha incluso anche una visita al progetto “Con amore e speranza”, grazie al quale i bambini con la sindrome di down imparano l’arte dell’incisione.