La battaglia per la libertà dei Cinque Eroi |
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21 luglio 2011 - www.granma.cu
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Durante un incontro con i familiari di Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero, il gruppo di 37 integranti della Brigata Venceremos hanno conosciuto alcuni dettagli del processo e delle ingiustizie commesse contro questi cinque patrioti.
La 42° Brigata di Solidarietà con Cuba ‘Venceremos’ ha poi ratificato il suo appoggio alla lotta per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani, prigionieri politici degli Stati Uniti da quasi 13 anni .
“Al nostro ritorno negli Stati Uniti continueremo le azioni a favore dei Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, perchè siamo ispirati dal loro nobile esempio”, hanno sottolineato i brigatisti.
“Il solo delitto dei nostri figli è essere cubani e rivoluzionari, e avere combattuto il terrorismo che è un male a livello mondiale”, ha puntualizzato parlando ai brigatisti, Mirtha Rodríguez, madre di Antonio.
“Nè le eterne giornate in isolamento nel buco, nè i terribili ostacoli posti loro nelle prigioni, hanno impedito ai Cinque di realizzzre opere d’amore”, ha sottolineato Elizabeth Palmeiro, moglie di Ramón.
“La nostra speranza è nelle mani della solidarietà, la speranza di recuperare la felicità che significherebbe vedere i Cinque antiterroristi liberi, aiutando a costruire una società cubana sempre migliore.
Rosa Aurora Freijanes, moglie di Fernando, ha detto che questo è un caso politico e che lo si vincerà con la lotta quotidiana per le strade e con l’appoggio di tutto il mondo. “Il presidente degli Stati Uniti, se vuole, può firmare un indulto per diritto costituzionale ha ricordato, e liberare i Cinque.
Dobbiamo rompere il silenzio dei grandi mezzi di comunicazione per far sì che i Cinque tornino presto a casa”.
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