Wikileaks scopre progetto

LGBT  degli USA a Cuba

 

 

 

5.09.11 - Francisco Rodriguez Cruz Paquito el de Cuba www.cubadebate.cu

 

 

Non l'ha affermato nessuna pubblicazione "ufficiale" cubana, neppure c'é stato bisogno, questa volta, che l'intelligence cubana scoprisse uno dei suoi agenti: é un documento della stessa Sezione d'Interessi degli Stati Uniti a Cuba (SINA) - regalo di Wikileaks: 09HAVANA356 - ciò che conferma il finanziamento del governo USA al "Progetto B: lesbiche, gay, bisessuali, transessuali (LGBT)" della chiamata dissidenza.

La prima cosa che vorrei dire è che io non sono affatto felice di questa rivelazione. Quando ho scritto sulla marcia di nove persone - un gruppo si attivisti apparentemente "indipendenti" - che, lo scorso giugno, realizzarono per il Prado, mi dolevo di questa evidente manipolazione politica intorno ad una causa a cui, molti oggi a Cuba, stanno cercando di portare un granello di sabbia per superare l'omofobia e promuovere, nella nostra società, il rispetto del libero orientamento sessuale ed identità di genere come un diritto umano.

In realtà, questo risultato mi ha sorpreso proprio quando un gruppo di amici e amiche siamo nella fase finale per far partire un'altra iniziativa a tale scopo, questa volta al di fuori delle istituzioni statali, come altra opzione per coloro, che per qualsiasi motivo, non vogliono partecipare al grande lavoro che realizzano le reti sociali del Centro Nazionale di Educazione Sessuale
(CENESEX), al cui gruppo Uomini per la Diversità anche appartengo.

Infatti, ancora senza una chiaro programma e molto meno un centesimo, i primi  pochissimi membri
del
Progetto Arcoíris  - nome di questa idea ancora in formazione - pochi giorni fa, abbiamo discusso come avremmo potuto fare attivismo con nostri propri mezzi, quale sarebbe il migliore modo di gestire qualsiasi contributo esterno e come possiamo ottenere che il denaro e la sua gestione non aggrovigli il tutto.

E in tale contesto, Wikileaks rivela questa relazione della SINA, datata 15 giugno 2009, dove si descrive il citato Progetto LGBT, per concepire un "bollettino settimanale di notizie" che avrebbe lo scopo di "rafforzare la già esistente comunità LGBT cubana,  per aumentare la sua coscienza e la connessione alla comunità  mondiale
LGBT".

L'idea concreta pianifica "creare, pubblicare e distribuire un bollettino settimanale di  notizie in lingua spagnola che copre questioni sul tema LGBT e gli eventi fuori da Cuba", una pubblicazione "concepita come il primo passo di un progetto di  multi-livelli, disegnata per migliorare la capacità della comunità LGBT per pubblicizzare le condizioni sull'isola e per sostenere un cambiamento nella promozione e attuazione dei diritti costituzionali e umani".

Poi, l'elenco delle risorse richieste in questa occasione: "portatili, stampanti, toner e carta per stampanti o le risorse economiche per acquistare lo stesso sull'isola, più carte di Internet per l'utilizzo in alberghi".

L'unica rivista con queste caratteristiche che conosciamo é venuta alla luce da poco, il suo nome é 'Risveglio' ed é stata annunciata come una "iniziativa" dell'Osservatorio Cubano dei Diritti LGBT. E'stata descritta dai suoi creatori come un "bimestrale", "con 8 fogli stampati su entrambi i lati e con una tiratura di solo una dozzina di copie".

Questo è lo stesso gruppo che ha organizzato la manifestazione del 28 giugno a L'Avana, durante la quale uno dei suoi membri -  il fiammante marito gay  della transessuale
Iriepa Wendy di cui il recente matrimonio  ha fatto tanto discutere - ha  enfaticamente negato, e senza che nessuno glielo chiedesse, "di essere finanziato da qualsiasi organizzazione dell'esilio".

A quanto pare, però, potrebbero essere andati molto più in là. Questo spiegherebbe forse alcune madrine e padrini, molto scomodi, che si aggirano intorno al detto Osservatorio ed ai suoi pochi membri, così come queste azioni tanto pubblicizzate all'esterno.


A quel tempo, l'unica prova dell'intromissione del governo degli Stati Uniti negli affari interni della società cubana, era solo l'annuncio da parte del quotidiano
El Nuevo Herald che "il Dipartimento di Stato prevede di spendere 300mila dollari, quest'anno, per aiutare la comunità LGBT a Cuba". Ma si scopre che ora, da documenti della stessa SINA, possiamo confermare che è realmente  in opera l'esecuzione di tali spese.

Sono il dollaro o qualsiasi altra valuta per sé stessi perversi?

Per caso non ricevono donazioni tutte le organizzazioni non governative del pianeta, e incluso i progetti di molteplici istituzioni statali cubane, tra cui lo stesso CENESEX?

E' giusto, eticamente e legalmente, accettare finanziamenti da un governo che dichiara esplicitamente di voler cambiare il sistema politico, economico e sociale della nazione a cui appartengono i presunti beneficiari?

Come può un qualsiasi gruppo  veramente indipendente, con preoccupazioni, sogni e anche posizioni critiche, eludere - senza macchiare i suoi fini - tutto questo passato e presente d'ingerenza e di scontro con il nostro paese ed il mondo, che è intrinseco alla natura degli Stati Uniti, come principale potenza del sistema egemonico capitalista?

Abbiamo tutto il ​​diritto di interpretare come spurio o almeno avere riserve verso questo tipo di presunta difesa dei diritti LGBT o di  qualsiasi altra causa, apparentemente giusta, che potrebbe nascondere condizionamenti ed interessi politici dei potenti benefattori?

Accettano questo denaro coloro che legittimamente potrebbero essere oppositori del progetto politico cubano e del suo governo, o qualcuno sta contro il socialismo e la Rivoluzione solo per ottenere questo denaro?