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I successi della Cina: una via socialista

con caratteristiche cinesi

I successi della Cina sono dovuti principalmente al fatto di aver scelto una via socialista con caratteristiche cinesi

 

28.03.11 - di Hedelberto López Blanch* da www.rebelion.org www.lernesto.it

 

Liu Yuquin, ambasciatrice cinese a Cuba, parla dei rapporti tra i due paesi socialisti e dei successi della Repubblica Popolare Cinese
“Credo che le relazioni commerciali tra la Cina e Cuba siano realmente eccellenti e che si stiano sviluppando con molta rapidità”, ha dichiarato in un'intervista l'ambasciatrice della nazione asiatica, Liu Yuquin.

In un fluente spagnolo, perfezionato in tre anni di permanenza nell'Isola alla fine degli anni 90, come funzionaria della sede diplomatica, l'attuale ambasciatrice ha informato che mentre nel 2006 l'ammontare totale del commercio bilaterale era di 800 milioni di dollari, nel 2007 e nel 2008 si è saliti fino a raggiungere rispettivamente la cifra di 1.200 e 1.600 milioni.

Nel 2009, per effetto della crisi mondiale, si è scesi a 1.500 milioni, ma già nel 2010 si è recuperato, raggiungendo i 1.800 milioni sebbene, ha affermato l'ambasciatrice, ancora si sentano le conseguenze della crisi mondiale e delle calamità naturali sofferte da entrambi i paesi.

Per Yuquin, non sono solo le relazioni e gli scambi commerciali a svilupparsi in modo accelerato, ma anche la cooperazione, e ha indicato come esempio che nel febbraio del 2010 si sia inaugurato l'hotel Gran Melia a Shanghai con più di 600 stanze. E' stato il risultato di un investimento misto tra Cuba e Cina che funziona molto bene come ha dimostrato l'esposizione mondiale celebrata lo scorso anno nella città asiatica.

La collocazione geografica dell'albergo è eccellente, perché si trova vicino alle torri della televisione di Shangai, in una zona centrale e facilmente accessibile. Nel contratto firmato in precedenza, si stabilisce di costruirne un altro a Cuba con investimenti misti di entrambi i paesi e si è scelta la zona di Marina Hemingway.

Nell'intervista, la diplomatica ha dichiarato che la Cina importa da Cuba principalmente zucchero, rum (ogni giorno sempre meglio accolti in questo mercato) e prodotti di biotecnologia. Cuba a sua volta importa automobili, autobus (Geely, Yutong), prodotti elettronici come televisori, refrigeratori, ma naturalmente si dovrà ancor più diversificare tale commercio, facendo sforzi che vadano in questa direzione.

Nelle comunicazioni, ha precisato, esiste un grande interscambio, in cui emerge l'aiuto della Cina per modernizzare le telecomunicazioni a Cuba, compresa l'installazione di un cavo interoceanico dal Venezuela a Santiago di Cuba che in seguito arriverà in tutto il territorio cubano, in un programma patrocinato dall'Alternativa Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA).

La sperimentata diplomatica ha affermato di essere molto ottimista sui futuri sviluppi del commercio e ha ricordato che Cuba è stato il primo paese latinoamericano, nel 1959, a stabilire relazioni diplomatiche con la Cina e che non si è mai dimenticato l'appoggio ricevuto in quell'epoca. Questa è la base, ha ribadito, della nostra amicizia perché ci siamo sempre reciprocamente appoggiati nei momenti più difficili.

Yuquin ha aggiunto che le relazioni sono state particolarmente strette nel 2009, quando si sono celebrati, con numerose iniziative, i 50 anni dell'allacciamento delle relazioni diplomatiche e, come ha detto il presidente Hu Jintao, Cuba è buona amica, sorella e partner della Cina. Naturalmente vanno incrementati gli sforzi per sviluppare ancora di più gli spazi di collaborazione per il bene dei nostri popoli.

Ha specificato che il suo paese è il secondo partner commerciale di Cuba, superato solo dal Venezuela, ma ha voluto rimarcare che essere primi, secondi o terzi non è la cosa più importante negli scambi. L'importante è conservarli e accelerarli per il bene comune. I prodotti cinesi sono in tutte le case cubane e aiutano a migliorare la vita della popolazione.

Parlando dello sviluppo della Repubblica Popolare Cinese ha affermato che è una repubblica con 62 anni di esistenza, un paese che si è costruito sulle rovine di una grande guerra. Quando venne fondata la repubblica, il paese era ridotto in macerie e in soli sei decenni la Cina si è trasformata nella seconda economia mondiale per Prodotto Interno Lordo (PIL).

Questo cambiamento, ha proseguito Yuquin, ci rende particolarmente orgogliosi, dal momento che abbiamo ridotto la povertà in modo rilevante. Poco più di 20 anni fa la Cina aveva più di 250 milioni di poveri, mentre nel 2010 la cifra si è ridotta a 20 milioni. Sebbene il numero dei poveri sia ancora grande, occorre considerare che la popolazione totale del paese è di 1.300 milioni di abitanti.

Per Yuquin, questo è uno dei più importanti contributi della sua nazione alla comunità mondiale, pur riconoscendo che, nonostante questi successi, il PIL pro capite è il 105° della classifica internazionale, posizione che deve sicuramente migliorare.

Siamo consapevoli, ha riconosciuto, delle difficoltà e dei problemi che abbiamo, e che ci troviamo di fronte a grandi sfide e che dobbiamo continuare a migliorare il livello di vita della popolazione.

Con realismo, la diplomatica ha segnalato che esistono squilibri e differenze tra le province della costa e quelle dell'interno della Cina, differenze tra la campagna e le città; tra i ricchi e i poveri; la contaminazione ambientale.

Perciò, quest'anno, con il XII piano quinquennale di sviluppo, ci siamo posti l'obiettivo di migliorare il servizio di sicurezza sociale, perfezionare il sistema di sanità pubblica, e quello educativo. In una parola siamo impegnati a migliorare la qualità della vita di tutto il popolo e insieme a questo dobbiamo sviluppare l'economia, aumentare la produzione, elevare la produttività. Dobbiamo lavorare duramente per realizzare questo obiettivo.

Parlando di alcuni eventi accaduti nel gigante asiatico negli ultimi anni, ha voluto segnalare i giochi olimpici di Pechino e la grande Fiera Internazionale, dove in soli sei mesi si è accolta l'incredibile cifra di più di 63 milioni di visitatori.

Vorremmo presentare al mondo un paese che fa grandi sforzi per integrarsi nell'arena internazionale, avendo come obiettivo lo sviluppo pacifico.

A conclusione della sua intervista la diplomatica ha rilevato come il mondo sia sempre più interdipendente, come nessuno possa permettersi di vivere nell'isolamento e che è per questa ragione che la Cina porta avanti la sua politica di riforma e di apertura e che non ha intenzione di chiudere le porte.

I successi della Cina sono dovuti principalmente al fatto di aver scelto la via più confacente alla sua realtà, la Via Socialista con caratteristiche cinesi. Nessuno può copiare altri modelli di sviluppo e la Cina con i suoi 62 anni di esperienza, in particolare gli ultimi 32 anni, è stata in grado di selezionare uno sviluppo adatto alla sua realtà, ha concluso Liu Yuquin.

 

 

*Hedelberto López Blanch è un giornalista cubano. Autore di numerose pubblicazioni, è stato inviato in numerosi paesi africani, in Germania e in Russia e corrispondente di Juventud Rebelde in Nicaragua, dove ha anche lavorato nella redazione del quotidiano Barricada. E’ stato insignito di vari premi giornalistici.