Mi capita molto spesso di sentirmi chiedere se poi la sindrome di cui soffrono i cubani - di essere perseguitati dal potente vicino nemico - quella sindrome dell’assedio che li ha costretti a non abbassare mai la guardia e a mantenere alta la difesa, non fosse ormai una specie di fissazione o addirittura una scusa per non liberalizzare il paese come il mondo occidentale le chiede.
Ho trovato adesso due notizie che danno l’esatta misura
di quanto sia realista la posizione di Cuba, le sue
denunce e i danno sofferti a causa del blocco
statunitense ma non solo, giacché coinvolge anche altri
paesi.
La prima notizia riguarda un noto giornalista e
scrittore colombiano, Hernando Calvo Ospina,
collaboratore di Le Monde Diplomatique e autore di
libri/denuncia sull’operato della CIA in America Latina
e a Cuba. Studente di giornalismo all’Università di
Quito, in Ecuador, nel 1985 è stato arrestato e
torturato. Rilasciato, ha trovato asilo politico in
Francia dove ha sposato una cittadina francese e dove ha
messo al mondo due figli. Il 19 aprile 2009, il volo di
Air France che lo doveva portare in Messico fu deviato
per ordine della CIA che non permetteva che sorvolasse
il territorio nordamericano un passeggero con il
curriculum di Ospina, autore di uno scioccante libro
sulle operazioni dell’Agenzia dirette contro Cuba. Dal
titolo Disidentes o mercenarios?
La stessa sorte è toccata quest’anno a una docente
messicana in volo verso l’Italia per partecipare ad un
convegno di studio che fu fatta addirittura scendere
dall’aereo.
Ospina adesso ha chiesto la nazionalità francese che gli
è stata negata con le seguenti motivazioni che traduco
da “Rebelión”:
“ Ministero degli Interni
Rezé, 22 settembre 2011
Egregio signore, Lei ha presentato domanda per acquisire
la nazionalità francese. Dopo aver esaminato il suo
dossier di naturalizzazione, ho deciso di respingere la
sua richiesta, in applicazione dell’articolo 49 del
decreto n. 93.1362 del 30 dicembre 1993.
In effetti, dagli elementi del suo dossier risulta che
lei intrattiene rapporti con la rappresentanza
diplomatica cubana a Parigi, nonché con le Forze Armate
rivoluzionarie della Colombia (FARC). Per queste due
ragioni, dal 2009 lei fa parte di una lista americana di
persone alle quali è proibito sorvolare lo spazio aereo
degli Stati Uniti.
D’altra parte, lei rivendica le dichiarazioni virulente
che ha sostenuto contro la Francia. Nel 2003 ha scritto
in un quotidiano cubano che “la diplomazia francese
scherza col fuoco”, criticando seriamente la politica
estera della Francia nel suo allineamento rispetto alle
misure di ritorsione prese dall’Unione Europea verso il
regime castrista.
Osservo che lei riconosce i suoi rapporti con la
legazione cubana a Parigi, la sua affinità con
l’ideologia castrista, e anche la sua sensibilità
rispetto alla lotta sostenuta dalle FARC, alcuni dei cui
membri lei ha incontrato in occasione della sua attività
di giornalista, un gruppo qualificato come terrorista
dalla posizione comune del Consiglio dell’Unione europea
2001/931/PESC, attualizzata l’ultima volta il 13 luglio
del 2010.
Visti i rapporti che lei mantiene con la legazione
diplomatica di un paese straniero e la sua vicinanza ad
un gruppo qualificato come terrorista, la sua lealtà
verso il nostro paese e le sue istituzioni non è
provata. Conseguentemente, non mi pare opportuno
concederle il favore che ha sollecitato.”
Più chiaro di così! Mantenere rapporti con un’ambasciata
straniera (ma guarda caso, di Cuba si tratta),
intervistare in qualità di giornalista dei gruppi di
guerriglia ed avere la proibizione di sorvolare gli
Stati Uniti, fanno di Ospina una persona infida e
pericolosa.
La seconda notizia riguarda la grande impresa
petrolifera spagnola Repsol che ha concordato con il
Governo cubano una licenza per esplorare in acque
territoriali cubane, la piattaforma sottomarina in cerca
di petrolio. Adesso gli Stati Uniti si dichiarano
preoccupati per il pericolo di un versamento del liquido
come è avvenuto già nel 2010 per colpa della compagnia
BP in acque nordamericane. Hanno deciso che è necessario
organizzare un pool dei paesi che si affacciano sul
golfo del Messico per poter intervenire efficacemente
nel casi di un altro versamento. Cuba, come si sa, è
sotto embargo e non ha rapporti normali con il potente
vicino ma ciò nonostante, il Parlamento degli Stati
Uniti esige che sia mandata una commissione a
ispezionare la piattaforma Repsol per assicurarsi che
tutto sia in regola, anche perché, per aggirare
l’embargo, la Repsol ha usato solo il 10% di materiali
nordamericani. La compagnia spagnola ha accettato
l’ispezione che, però, non potrà realizzarsi in acque
cubane e propone di accedere adesso che la piattaforma
Scarabeo 9 è ancora in navigazione. Il senatore USA
Menéndez ha dichiarato, senza vergogna, che “Quando si
tratta di leggi che devono proteggere i cittadini
statunitensi dalle contaminazioni straniere, in materia
di petrolio, non deve esserci nessuna ambiguità riguardo
a chi deve essere pienamente responsabile: colui che
contamina.{...}Ci aspettiamo che le imprese che vogliono
perforare in cerca di greggio in acque cubane lo pensino
due volte; che sia chiaro che sarebbero totalmente
responsabili di qualsiasi danno agli isolotti della
Florida, alle spiagge del sud della Florida, o se il
versamento arrivasse alla Corrente del Golfo o a
qualsiasi altro punto della costa nordamericana”.
I signori son serviti: il blocco strangola Cuba ma
include anche paesi terzi come la Francia e la Spagna.