Vi ricordate la messa in scena di
una "protesta", nell'agosto scorso, sulla scalinata del Campidoglio
dell'Avana, chiuso per riparazioni, ma che ha avuto una grande
copertura mediatica?
Una delle protagoniste di quel "gesto eroico", chiamato Zurma Odalys
Gonzalez Maya, si trova nella città USA di Tampa, nella Florida del
sud, dopo aver ottenuto quello che sembra essere l'obiettivo
principale dei Cubani Combattenti per la Libertà: emigrare negli
Stati Uniti.
Tampa è un luogo caro per i cubani, lì José Martí ha pronunciato,
nel 1891, uno dei suoi più memorabili discorsi, conosciuto come 'Con
tutti e per il bene di tutti' e l'emigrazione cubana, lì residente,
fu un contribuente essenziale nella lotta per l'indipendenza di Cuba
contro il colonialismo spagnolo.
Ma questi sono altri tempi e sembra che la solidarietà non sia molto
di moda a Tampa. Secondo quanto riportato sul sito Babalù
blog, Gonzalez Maya "sopravvive a stento con i suo figlio di nove
anni in una casa mobile" e si trova in "un disperato bisogno di
tutto". Nonostante la sua esperienza in proteste, Odalys -
apparentemente pressata da altre emergenze - non ha potuto
aderire al movimento Occupy che scuote gli Stati Uniti, affrontando
una polizia che tratta i manifestanti con molta meno delicatezza di
quella con cui ella venne trattata dalla polizia cubana nel
Campidoglio de L'Avana.