Wikileaks: autogol in Svizzera

e  silenzio a L'Avana

 

 

 

3.01.2011 - Iroel Sanchez Tratto da La pupila insonne

 

 

 

Nyon è una piccola città svizzera, che si trova un pò a nord di Ginevra. Anche se Nyon ha una storia molto antica, si dice sia stata fondata dai Romani, la sua notorietà contemporanea è associata al fatto di essere la sede del Unione Europea del Calcio, la famosa  UEFA che organizzato la omonima coppa. Beh, parlando in termini calcistici, la città svizzera, di appena 17000 abitanti, è stata teatro di un autogol per la diplomazia nord americana.

 

Risulta che a Nyon è andato a risiedere uno degli autori dei cablogrammi pubblicati da Wikileaks, il signor Michael Parmly, ex capo della Sezione di Interessi USA (SINA) a Cuba.

 

In una rassegna biografia, pubblicata dal governo degli Stati Uniti, non si trovano legami del signor Parmly con il calcio, benché appaiano altri dati interessanti che lo collocano, in momenti chiave, nei luoghi in cui accadevano avvenimenti di grande interesse per gli Stati Uniti. Ad esempio, da febbraio a maggio 2003, il signor Parmly servì come un rappresentante del Dipartimento di Stato a Kandahar, in Afghanistan, e dal 1987 al 1989 è stato Consigliere Politico in Romania. Appare ovvio dire che in entrambi i paesi èra in corso, durante la presenza di Parmly, ciò che gli Stati Uniti chiamano un "cambio di regime" esattamente ciò che il vicino del nord aveva proclamato come  sua politica ufficiale nei confronti di Cuba nel periodo in cui l'attuale inquilino di Nyon ha vissuto a L'Avana.

 

L'ormai diplomatico in pensione è descritto come professore di studi sulla Sicurezza Nazionale nel National War College, specializzato in situazioni di "post-conflitto", il che può spiegare la sua ossessione per il futuro di Cuba nei cablogrammi inviati da L'Avana ed che ha esposto in un'intervista al Miami Herald, nel suo recente arrivo sull'isola il 25 dicembre 2005, dicendo: "il mio interesse è il futuro."

 

Non sappiamo se per vanità, per arroganza, o perché come lui stesso dice, crede nel "puntillismo", Mr. Michael Parmly è venuto da Nyon ad annotare un autogol a la abbastanza punita porta del Dipartimento di Stato.

 

Il fatto è che in un'intervista ad il giornale svizzero Le Temps Mr. Parmly ha detto che si “sarebbe molto infastidito se le numerose conversazioni che ho avuto con il blogger Yoani Sánchez venissero pubblicate". Ancora una volta dobbiamo andare alla biografia dell’ex diplomatico per precisare che ha concluso la sua missione a Cuba nel luglio del 2008, quando aveva appena inizio la travolgente raccolta di premi della S.ra Sanchez, ma il più alto rappresentante degli Stati Uniti a Cuba ha avuto il tempo per "numerose conversazioni" con la blogger. Si tratta, inoltre, di riunioni segrete perché né lui né la sua interlocutrice - che si presume sia difensore della trasparenza dell'informazione e del giornalismo indipendente, motivo per cui le hanno dato quindici premi internazionali - vogliono che si conoscano.

 

Dopo diversi giorni da queste rivelazioni, Yoani Sánchez rimane silenziosa e, come è successo anche con il suo incontro con il Segretario di Stato Bisa Williams - contenute in un cablo pubblicato da Wikileaks - nessuno dei media stranieri accreditati a Cuba, che spesso hanno agito come amplificatori delle virgole e punti scritti dalla famosa blogger, ha raccolto le informazioni. Mi chiedo se è perché, come l'ex capo della SINA, anche loro hanno sostenuto "numerose conversazioni" con la famosa personalità che li supera in premi, soldi e anche nell'accesso ai funzionari statunitensi, tra cui il Presidente Obama.

 

Sicuramente, dopo aver letto questo - e tenendo conto del curriculum di Parmly - ci sarà chi ricorderà la posizione della Svizzera nel cuore dell'Europa, la sua controversa politica di neutralità, le sue istituzioni finanziarie, e il suo status di sede di un gruppo di organismi delle Nazioni Unite hanno facilitato il suo utilizzo nel cinema e nella letteratura come sfondo per storie di spionaggio. Casualmente, la Svizzera è il paese dove ha vissuto Yoani Sánchez, all’emigrare da Cuba per motivi economici, in base alle sue dichiarazioni nel profilo del suo blog. Ma ho preferito associare questo affaire inconcluso, a Guglielmo Tell, la leggenda messa in scena da Friedrich Schiller, in cui la precisione di un patriota svizzero salva la vita di suo figlio colpendo,  con una freccia, una mela posta sulla  testa del ragazzo. Perché il fatto di vivere in Svizzera non ha influenzato affatto l'obiettivo di Mr. Parmly, il cui "puntillismo" lo ha portato a segnare un gol nella porta che custodiscono, ogni volta con maggior lavoro, i suoi antichi capi ed attraversare il cuore della credibilità del burattino che il suo "interesse per il futuro" ha contribuito a creare a L'Avana.