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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI |
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Giustino di Celmo e la liberazione
dell’assassino di suo figlio |
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11 aprile 2011 - www.granma.cu
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“Posso solo dire che non avrei mai immaginato che nella mia lunga vita – ho 90 anni – un paese con una storia grande, un popolo di emigranti come quello degli Stati Uniti, nel 2011, non abbia ancora il senso della giustizia e in un paese dove non esiste giustizia, non si può vivere”, ha assicurato Giustino di Celmo, padre di Fabio di Celmo, il giovane italiano assassinato durante la campagna di bombe negli alberghi de L’Avana, nel 1997, campagna organizzata da Luis Posada Carriles.
Dopo un processo durato più di tre mesi, a El Paso, in Texas, in meno di tre ore, la giuria ha assolto Luis Posada Carriles per 11 accuse, per aver mentito alle autorità dell’ immigrazione.
“Ho ascoltato Posada dopo l’assoluzione della giuria ed erano le dichiarazioni di un assassino, di un uomo che uccide, che è capace di uccidere qualsiasi persona. Lui ha detto che continuerà a combattere il comunismo. Ma dove sono l’etica e l’umanità?”, ha chiesto Giustino in un’intervista data al giornalista Oliver Zamora per il programma Tavola Rotonda Informativa della Televisione cubana e Cubadebate.
Quest’uomo anziano, che vive a Cuba dalla morte del figlio, ha aggiunto: “La sola cosa che posso dire ai familiari delle vittime di Posada Carriles che soffrono come soffro io, che tengano sempre aperta una speranza, che si farà giustizia. Non solo per i nostri cari, ma per il mondo intero. Nessuno merita una barbarie simile, che per una lotta politica si mettano delle bombe negli alberghi, in un aereo, che si mettano in carcere Cinque uomini cubani che hanno tentato d’impedire le azioni di sabotaggio che si organizzavano dagli Stati Uniti. Qual è l’immagine che dà il governo nordamericano, se permette simili ingiustizie?"
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