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Terroristi internazionali

 

Cuba, Fidel e il Che nella lista di

odio del criminale della Norvegia

 

28/07/11 - La pupila insomne www.granma.cu

 

Anders Behring Breivik, l’autore degli orribili crimini commessi in Norvegia, che hanno impressionato il mondo e che sono costati la vita di 76 persone (68 nell’isola di Utoya e 8 a Oslo), utilizzava un linguaggio rabbiosamente miamense per riferirsi a leaders rivoluzionari come i comandanti Ernesto Che Guevara e Fidel Castro.

 

Nel suo “manifesto”, di 1518 pagine, Breivik include Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara tra i leader marxisti che odia.

 

Nel libro ci sono 10 riferimenti a Cuba, violentemente ostili e si riferisce al leader della Rivoluzione cubana - contro il quale gli Stati Uniti hanno organizzato centinaia di attentati- come a un “terrorista e assassino di massa” e al rivoluzionario internazionalista assassinato dalla CIA in Bolivia, come ad un “torturatore e assassino di massa”.

 

Sembra che il criminale norvegese - che nello stesso ‘manifesto’ si dichiara un “cacciatore di marxisti”- ascoltava i circoli a microfono aperto delle radio di Miami e leggeva quei giornali nei quali si utilizzano gli stessi appellativi insultanti contro i leader rivoluzionari cubani, giungendo - come ha fatto l’attuale presidentessa del Comitato delle Relazioni Estere della Camera dei Rappresentanti nordamericana, Ileana Ros-Lehtinen - a reclamare il loro assassinio.

 

Di fatto, un vero “assassino di massa” come Luis Posada Carriles - autore dell’esplosione in volo di un aereo civile in cui morirono 73 persone innocenti, tante quasi come quelle morte ora in Norvegia - è stimato a Miami, mentre Cinque agenti cubani che cercavano informazioni sulle sue attività sono ingiustamente reclusi nelle prigioni nordamericane da 13 anni.