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Il traduttore si scusa per gli errori 

Base di Hezbollah a l'Avana?!


Un'altra notizia inventata

 

contro Cuba

 

 

4 ottobre 2011 - Elson Concepción Pérez www.granma.cubaweb.cu
 

 

Una combinazione di campagna elettorale e odio viscerale contro i movimenti e i paesi rivoluzionari, fanno di aspiranti allo scranno della Casa Bianca, come Michele Bachmann, dell'estrema destra repubblicana del Tea Party, veri pappagalli che usano solo la menzogna come argomento.

Per Cuba non è nuovo che Washington la ponga nella sua lista delle nazioni che patrocinano il terrorismo, proprio come appena fatto dal Dipartimento di Stato.

In ogni caso, come dice la
dichiarazione del Ministero degli Esteri di Cuba, "
Il Governo degli Stati Uniti, che storicamente ha praticato il terrorismo di Stato, le esecuzioni extragiudiziali, i sequestri di persona, gli assassini con aerei non pilotati, la tortura e le detenzioni illegali, che ha stabilito carceri segrete, che è responsabile della morte di centinaia di migliaia di civili innocenti... non ha la minima morale né alcun diritto di giudicare Cuba, che ha un percorso irreprensibile nella lotta contro il terrorismo e che, inoltre, è stata sistematicamente vittima di questo male."

Parallelamente a queste campagne, l'attuale amministrazione USA, dopo la sua sfacciataggine di dichiarare che avrebbe posto il veto a qualsiasi possibile ingresso della Palestina alle Nazioni Unite, cerca di distogliere l'attenzione dal fatto; usa il potere mediatico al suo servizio e inventa nuove storie, questa volta accusando Cuba di dare ospitalità a basi di addestramento del libanese Hezbollah.

Hezbollah (Partito di Dio in arabo) è un movimento di resistenza islamico basato su una miscela ideologica, sociale, religiosa e politica, fondato in Libano nei primi anni ottanta. La repressione di Israele contro i palestinesi e l'occupazione sionista di una parte del Libano, ha portato alla nascita di Hezbollah come un movimento di resistenza. Oggi è uno dei principali partiti libanesi, con una presenza nel parlamento di quel paese di otto deputati.

Il fatto di collegare [Hezbollah] a presunte basi a Cuba parrebbe davvero ispirato alla fantasia più superficiale, invece è comparso improvvisamente in una nota del giornale italiano “Corriere della Sera”, a firma di Guido Olimpio che è l’esperto in questioni di Intelligenza e Sicurezza e che è stato perfino invitato a Washington per dichiarare al Senato su temi riguardanti il terrorismo e le armi non convenzionali.

 

Questo signore, senza usare alcun dato comprovato, coprendosi dietro la formula “secondo fonti europee” che non cita per nome, ha aperto il suo articolo affermando che “Hezbollah sta costruendo una base militare molto sofisticata a Cuba” allo scopo di “formare delle cellule terroriste integrate da membri di Hezbollah, con la missione di vendicare la morte del loro comandante Imad Moughniyé”.

 

Per ampliare la strada delle supposizioni sulle quali ha elaborato la “notizia”, il giornalista italiano suggerisce che “questa base verrà aperta dopo che Hazbollah è stato in vari paesi, come il Brasile, il Paraguay e il Venezuela”

 

Per dare un minimo di “serietà” alla faccenda, l’autore include delle dichiarazioni del comandante dell’America del Sud presso il Congresso degli Stati Uniti, secondo il quale Hezbollah si stava per stabilire nelle regioni di frontiera fra Brasile, Paraguay, Argentina e Colombia.

 

Naturalmente, questo pastrocchio impossibile da digerire perfino per la grande stampa occidentale che non ha dato molta eco alla faccenda della presunta presenza di Hezbollah a Cuba, ha però trovato una sponda nella candidata presidenziale nordamericana per il Partito Repubblicano, Michele Bachmann, che vista la sua scarsa popolarità denunciata dalle inchieste di opinione, ha lanciato un disperato colpo di coda pronosticando una nuova crisi dei missili, il cui protagonista, questa volta, secondo lei sarebbe il gruppo Hezbollah sullo scenario cubano.

 

Una informazione da Washington del 30 settembre scorso segnala che “le conclusioni dell’aspirante alla presidenza nordamericana supera la narrativa allarmista del Corriere della Sera, infatti l’articolo italiano denunciava la presunta presenza dei rappresentanti di Hezbolla nell’isola, ma non ha mai parlato di istallazioni di missili. Bachmann li ha tirati fuori dal baule della guerra fredda è ha scambiato i russi di Krushov con i libanesi del Partito di Dio.


Non dimenticare che la signora Bachmann è ben consapevole dei dividendi che potranno facilitarle il voto cubano-americano di Miami. Per questo ha visitato la Little Havana, il museo della brigata mercenaria 2506 sconfitta in Giron, e poi andare alla catena FOC e da Google, ad Orlando, Florida, al dibattito elettorale in cui, ancora una volta, si é scagliata contro ogni tipo di flessibilizzazione nella politica statunitense contro Cuba.

Così si costruiscono le politiche di un impero che vieta l'ingresso del popolo palestinese all'ONU, mantiene ed accentua il
blocco economico e commerciale da oltre 50 anni contro Cuba e tiene in prigionie i Cinque patrioti cubani.

Nel frattempo, questa stessa Miami dove si decide la politica contro Cuba delle amministrazioni USA, ha dato le
chiavi della città al terrorista Luis Posada Carriles.