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28.05.2012 - Amelia Duarte de la Rosacwww.granma.cu
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Un nuovo gruppo di 22 laureati della Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM) è giunto ad Haiti per compiere la propria missione internazionalista insieme alla Brigata Medica Cubana (BMC). I giovani, che allo stesso tempo realizzeranno la specialità in medicina generale integrale, forniranno assistenza medica, prevenzione, promozione e riabilitazione alla popolazione haitiana.
Provenienti da Perù, El Salvador, Bolivia ed Ecuador, i nuovi arrivati si sommano ai circa venti residenti latinoamericani che offrono, attualmente, servizi medici e completano la loro formazione accademica nelle diverse comuni dei dieci dipartimenti della nazione caraibica.
Da febbraio del 2010 fino ad oggi, 387 laureati della ELAM hanno svolto la loro missione ad Haiti. L’integrazione professionale di 27 paesi alla missione medica cubana, la prima ad inserire neolaureati provenienti da varie latitudini, cominciò in seguito al terremoto del 2010 per incrementare e rafforzare il lavoro della Brigata Henry Reeve.
Secondo quanto ha spiegato al quotidiano Granma la decana della BMC, Zoila Medina, l’inserimento degli studenti della ELAM è stato di grande appoggio per la brigata. “Anche se sono giovani, hanno lavorato con molta responsabilità. Dopo il terremoto e durante l’epidemia di colera hanno giocato un ruolo fondamentale nei gruppi di ricerca attiva.
Allo stesso modo, si sono integrati a tutti i compiti che si sono portati avanti all’interno della BMC dal punto di vista assistenziale, docente e di ricerca”.
“Essere ad Haiti, evidenzia, possiede una grande ripercussione nelle loro vite professionali. Hanno dovuto affrontare un gruppo di malattie di grande morbilità, comuni nei loro paesi, e che non esistono a Cuba. Così, in qualche modo, si preparano ad affrontare questi problemi medici. Lavorare in questa missione crea in loro un senso di internazionalismo che è uno dei principi della medicina cubana, cosa con la quale ha sempre voluto impregnare, nei giovani, il Comandante in Capo. In questo luogo formiamo medici del mondo e per il mondo”.
D’altro canto, insieme ai giovani giunge anche un terzo gruppo di professori, che resteranno due mesi nel paese per appoggiare il lavoro docente assistenziale della BMC.
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