Insieme ad integranti della Rete delle Università Solidali con i Cinque, membri dell’organizzazione statunitense African Awareness Association, in visita a Cuba, hanno chiesto la liberazione ed il ritorno definitivo alla patria di questi combattenti antiterroristi cubani confinati nelle prigioni statunitensi da 14 anni.

 

“Conoscevamo molto poco della causa per colpa del muro di silenzio della stampa nordamericana. Adesso possediamo una maggiore e reale informazione, ed al ritorno nel nostro paese potremo lavorare per la divulgazione del caso e rompere questo muro”, ha dichiarato Banboshé Shangó, uno dei rappresentanti della Rete di Solidarietà con Cuba negli Stati Uniti.

 

Banboshé ha dichiarato di essere cosciente che la popolazione carceraria del suo paese è la più grande del mondo ed in particolare quella di colore è quella che cresce con maggiore velocità. “Tutto ciò che voi sentite per i Cinque anche noi lo soffriamo. Stiamo chiedendo che si faccia giustizia e per questo lavoreremo da ogni parte ed in tutti i modi possibili”.

 

Dall’Istituto Superiore Politecnico José Antonio Echeverría (CUJAE), dove si è svolto l’incontro, gli attivisti afroamericani si sono impegnati a far giungere questo reclamo al resto del popolo degli Stati Uniti ed al presidente Barack Obama.

 

Sia Aylín Labañino, figlia di Ramón, che Julián Gutiérrez Alonso, coordinatore della Rete di Università Solidali con gli antiterroristi cubani, hanno offerto ai visitatori un’attualizzazione sulla situazione del caso di ognuno dei Cinque e dei lavori che realizzano dalla Rete per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale.

 

A nome dei familiari dei patrioti cubani, Aylín ha ringraziato per la solidarietà e le molteplici azioni che hanno realizzato. Durante l’incontro è stata approvata una dichiarazione nella quale si assicura che non appena il nobile popolo nordamericano conoscerà questa ingiustizia, si solleverà per obbligare il suo Governo a fare giustizia.

La delegazione della African Awareness Association è in viaggio a Cuba per offrire il suo appoggio e sfidare il blocco che gli Stati Uniti esercitano contro l’Isola.