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Venerdì 5 ottobre, per reclamare la giustizia attraverso la rete |
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3 ottobre 2012 - Eduardo Pinto Sánchez www.granma.cu
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La campagna Cinque per i Cinque tornerà con forza venerdì 5 ottobre negli spazi digitali, quando utenti di Cuba e del mondo entreranno nelle reti sociali per reclamare il ritorno in Patria degli antiterroristi cubani ingiustamente detenuti negli Stati Uniti da oltre 14 anni.
Questa iniziativa promuove ogni mese la partecipazione di tutte le persone solidali con la causa dei Cinque, e che a partire dai fatti irrefutabili della loro innocenza, esigono il loro ritorno a Cuba dalle reti sociali come Facebook e Twitter.
In quest’ultima rete, gli utenti usano l’hashtag (o etichetta) #Liberenlos5ya, che questa volta sarà accompagnata in maniera speciale da #DerechosdeCuba, un tributo alle vittime del terrorismo di Stato, nella sua giornata di commemorazione, istituita a Cuba il 6 ottobre, in seguito all’orrendo crimine di Barbados. Nella suddetta data del 1976, 73 persone persero la vita nell’attentato al volo 455 di Cubana de Aviación, dopo il decollo dalla piccola isola caraibica per raggiungere Cuba.
Proprio i Cinque, come sono conosciuti internazionalmente Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González, furono condannati in Florida per aver lottato contro le attività del terrorismo di Stato contro Cuba, che ha provocato 3478 morti e 2099 feriti tra i cubani. Lo Stato nordamericano ha accolto decine di terroristi, alcuni dei quali attualmente vivono liberamente negli Stati Uniti.
L’inizio delle attività è previsto per le nove del mattino, ora di Cuba.
Alarcón ribadisce l’importanza della solidarietà con i Cinque
Schierare e rafforzare il movimento di solidarietà negli Stati Uniti in appoggio ai Cinque Eroi cubani prigionieri ingiustamente da oltre 14 anni, contribuirà al loro ritorno, ha ribadito Ricardo Alarcón, presidente del parlamento di Cuba.
Nelle sue parole all’inaugurazione del corso scolastico della Cattedra per gli Anziani dell’Università de L’Avana, Alarcón ha aggiornato i presenti sullo stato legale del caso dei Cinque, ai quali è stato dedicato il corso di quest’anno.
La campagna d’odio dei mezzi d’informazione di Miami contro questi antiterroristi, che li dichiarò colpevoli prima dell’inizio del processo in città, ha distorto e messo a tacere il caso per i cittadini nordamericani, ha segnalato il membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba.
Per questa ragione, avanzare in un movimento di solidarietà che giunga fino agli Stati Uniti, capace di crescere come una forza sociale nel paese, costituisce il principale obbiettivo per fare pressioni sul presidente Barack Obama affinché questi disponga la libertà e restituisca alle loro famiglie questi Cinque cubani, ha aggiunto.
Si tratta di una battaglia alla quale dobbiamo partecipare tutti, ha evidenziato Alarcón dinnanzi ai familiari degli antiterroristi, proclamati membri onorari della cattedra dal 2005.
I Cinque, come sono conosciuti nei mezzi internazionali di solidarietà, furono arrestati il 12 settembre del 1998 e condannati nel 2001 a ingiuste sanzioni per aver affrontato le attività di gruppi violenti anticubani con base in Florida.
Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González continuano a scontare lunghe condanne, mentre René González, che ha già scontato la sua sanzione in carcere, attualmente è sottoposto ad un castigo addizionale di tre anni di “libertà vigilata” nella nazione nordamericana, senza poter far ritorno in Patria e raggiungere la sua famiglia.
Alarcón nelle sue parole dedicate alla Cattedra per gli Anziani dell’Università de L’Avana ha aggiunto che le attività di questo dipartimento sono l’espressione di una politica di grande importanza per il paese ed il suo futuro, a causa dell’invecchiamento della popolazione e la volontà di raggiungere una migliore integrazione sociale da parte di questo settore della popolazione.
I dati della stampa nazionale riferiscono che nelle 55 aule esistenti nella capitale cubana destinate agli Anziani sono transitate più di 14 mila 300 persone, secondo un programma di studi caratterizzato dalla sua accessibilità, sostenibilità e carattere umanistico.
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