Deputati del Parlamento Federale tedesco hanno inviato una lettera a Eric Holder, procuratore generale degli USA, sollecitando a fornire assistenza e risorse a favore della liberazione definitiva dei Cinque Eroi antiterroristi cubani.
Si tratta di 17 deputati socialdemocratici, guidati da Florian Pronold, Elke Ferrer e Klaus Barthel, che si sono pronunciati a favore della giusta causa della libertà definitiva per Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero, Fernando González e Ramón Labañino, condannati a lunghe condanne detentive negli USA.
Ricordano nel loro messaggio che nel 2004 e nel 2006, deputati del Parlamento Federale Tedesco inviarono una lettera ai loro colleghi del Congresso statunitense portando l’attenzione sul tema dei Cinque, riporta oggi il quotidiano Juventud Rebelde.
In un altro frammento della missiva fanno sapere al procuratore generale statunitense che per un periodo hanno monitorato criticamente e con grande preoccupazione il progresso ed i risultati dei procedimenti legali contro questi cinque uomini.
Assicurano, inoltre, di sapere che stanno per esaurirsi i ricorsi legali in merito al caso e che il Governo degli USA ha chiesto alla corte di rifiutare le petizioni di ricorso al
Habeas corpus, ed in questo momento è la giuria a doversi pronunciare, senza però che si sia stabilito un tempo limite specifico.
Sottolineano, allo stesso modo, che sono d’accordo con il
Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie delle Nazioni Unite e con Amnesty International riguardo il fatto che i Cinque non hanno avuto un giusto processo a Miami.
I deputati tedeschi richiamano la necessità che, mentre i Cinque continuano ad essere detenuti negli USA, i propri familiari possano fargli visita, e si riferiscono in particolare a Olga Salanueva, moglie di René, ed Adriana Pérez, sposa di Gerardo, alle quali è stato ripetutamente negato il visto per far visita ai propri coniugi.
Il documento conclude con una raccomandazione al procuratore generale di approfittare della lettera come un’opportunità per riconsiderare la sua posizione sul caso dei Cinque e prevedere un’azione riparatrice appropriata.