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Intellettuale statunitense
reclama la liberazione dei Cinque
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5 ottobre 2012 - www.granma.cu
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Lo scrittore e conferenziere statunitense Michael Parenti ha accusato il governo di Barack Obama di mantenere una politica fallita e antagonista contro Cuba ed ha reclamato la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti.
“Nell’Isola i Cinque sono considerati degli Eroi da 11 milioni di persone. Se questi Cinque uomini avessero fatto lo stesso negli USA, Lei avrebbe assegnato loro delle medaglie onorifiche”, ha scritto Parenti in una lettera inviata al presidente Obama.
Il noto intellettuale si è unito alla campagna internazionale per la liberazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González, che scontano severissime condanne e sono in carcere dal 1998 per aver ostacolato le azioni criminali che gruppi anticubani organizzavano contro Cuba dagli Stati Uniti.
Parenti è uno dei principali analisti politici statunitensi e i suoi libri e conferenze hanno una vastissima udienza internazionale.
È autore di 23 libri tra i quali “La faccia dell’Imperialismo”, “Dio e i suoi demoni”, “Democrazia per pochi”, “L’assassinio de Giulio Cesare”, “Ammazzare una Nazione”...
Nella sua lettera Parenti ricorda a Obama che il governo cubano ha detto chiaramente che è disposto a sedersi e discutere una serie di questioni che sono d’interesse per i due paesi, includendo la liberazione dei Cinque, a patto che si realizzi in un’atmosfera di mutuo rispetto e senza condizioni prestabilite.
“Negoziare la liberazione di questi combattenti antiterroristi La renderebbe differente dal punto di vista coloniale e arrogante che ha dominato la politica statunitense verso Cuba”, ha sottolineato lo scrittore.
La lettera di Parenti è stata diffusa nelle reti sociali e nel sito digitale del Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque cubani, che ricorda anche la convocazione del Cinque per i Cinque nel mese di ottobre.
Per domani è previsto che tutti gli amici della causa comunichino con la Casa Bianca, per mantenere vivo il richiamo mondiale per la libertà di Gerardo, Ramón, René, Fernando e Antonio.
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