Il direttore dell’orchestra Los Van Van, Juan Formell, ha chiesto ai musicisti cubani di trasformarsi in portatori di un messaggio indirizzato al presidente statunitense Barack Obama, per esigere la immediata libertà dei Cinque antiterroristi cubani, ha informato Prensa Latina.
L’emblematico compositore e fondatore di una delle orchestre più famose dell’Isola si è rivolto in particolare a musicisti e gruppi popolari cubani che viaggiano regolarmente negli Stati Uniti e soprattutto a Miami, ed hanno la possibilità d’essere intervistati dai canali tv di questi luoghi.
Dobbiamo essere portatori di questa richiesta quando ci fanno un’intervista o dobbiamo farlo spontaneamente, e chiedere pubblicamente al presidente statunitense Barack Obama, in nome della musica cubana, che liberi i Cinque.
Le dichiarazioni di Formell sono state lette durante un incontro con i familiari di Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González, con artisti e intellettuali cubani, svolto nella sede dell’unione degli scrittori e degli artisti di Cuba, UNEAC.
I Cinque scontano severissime condanne negli USA, reclusi dal 1998 per aver controllato gruppi di terroristi nemici di Cuba che risiedono in Florida.
A tono con il richiamo unanime dell’avanguardia artistica e intellettuale dell’Isola, per far conoscere al popolo nordamericano la verità sulla causa dei Cinque, Formell ha chiesto ai musicisti cubani di non sommarsi al silenzio e di utilizzare qualsiasi tribuna per esprimere la solidarietà.
Il direttore di Los Van Van ha anche proposto che si redatti un documento che possa essere firmato da tutti gli artisti e pensatori, per esprimere con le loro firme il reclamo di librazione senza condizioni dei Cinque combattenti patrioti e antiterroristi.
Alla riunione, che ha contato con la presenza di importanti personalità delle arti, tra le quali un buon numero di premi nazionali di differenti manifestazioni artistiche, ha partecipato anche Ricardo Alarcón, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, con Rafael Bernal, ministro de Cultura, Miguel Barnet, presidente della UNEAC, e un gruppo di familiari dei Cinque, con artisti e intellettuali di varie generazioni