Nuestra America - Ecuador

 

 

Denunciano che la CIA usa fondi illeciti

per destabilizzare Correa

 

 

8.12.12 - http://www.contrainjerencia.com Correo del Orinoco / TeleSUR / processo / Ande / Notimex -

 

 

Secondo il rapporto dal titolo "La CIA finanziata dai Narco", l'agenzia svolge attività illecite con denaro proveniente dal traffico di droga, con il consenso degli alti comandi della polizia cilena, per cospirare contro il governo ecuadoriano.

La rivista messicana
Proceso ha denunciato che la Central Intelligence Agency degli Stati Uniti (CIA) sviluppa una "vasta operazione di trasporto di droga" al confine tra Bolivia e Cile, e destina i proventi per destabilizzare il governo di Rafael Correa.

Secondo il rapporto dal titolo "La CIA finanziata dal Narco", l'agenzia svolge attività illecite con denaro proveniente dal traffico di droga, con il consenso della Polizia  Investigativa Cilena (PDI), degli alti comandi della polizia e dell'ex ministro degli interni, Rodrigo Hinzpeter , attuale ministro della Difesa cileno.

Il documento cita come una delle sue fonti il giornalista cileno Patricio Mery, che denuncia che le autorità cilene trafficano 300 chili di cocaina boliviana, al mese, attraverso il passo di confine Colina, nella provincia di Chacabuco (centro-nord).

Benché faccia riferimento ad ex alte autorità civili e di polizia cilene, il rapporto menziona anche la traiettoria anti-imperialista di Correa, che comprende la chiusura della base militare statunitense di
Manta sul suolo ecuadoriano, e ricorda il lavoro sporco della CIA nello scandalo Iran - Contras.

Mery fonda anche le sue accuse su dichiarazioni dell' ex ispettore della PDI, Fernando Ulloa, che gli ha rivelato che nel febbraio 2011, quando stava per intercettare l'ingresso in Cile di una spedizione di cocaina i suoi capi gli hanno impedito di agire, poiché quel carico era sorvegliato da agenti di polizia.

Inoltre, nel 2011, Ulloa ha scoperto che dal 2009 sono entrati in Cile tra i 200 e 300 chili di cocaina al mese. "La droga veniva in casse di TV trasportate in camion. Volevo fermare i carichi, ma sono stato trasferito in un luogo remoto", ha riferito l'articolo.

Sempre nel 2011, Ulloa avrebbe dato a Hinzpeter una cartella con copie dei documenti ed e-mail che dimostravano le sue denunce ed i nomi di coloro che erano coinvolti nel traffico di droga e nella rete di protezione.

Poi Hinzpeter ha chiesto ad Ulloa di mantenere il silenzio e gli ha assicurato che in quattro giorni avrebbe risolto il problema. Tuttavia, al non  aver corso la denuncia, Ulloa ha deciso di comunicare tali fatti a Mery.

Secondo Mery, l'operazione sotto copertura è legata all'arresto di un ufficiale in pensione della marina Diego Sáez Luna, collegamento tra la CIA e la marina cilena, e cerca di destabilizzare il governo di Correa.

Lo scorso ottobre, l'ex ambasciatore britannico in Uzbekistan,
Craig Murray, ha rivelato che la CIA investirà 87 milioni di dollari per destabilizzare Correa, prima delle elezioni del febbraio 2013.

La relazione di Murray afferma che i fondi proverranno dalle casse del Pentagono e che serviranno per "corrompere e ricattare i media e i funzionari ufficiali".

"Ci aspettano scandali mediatici e spruzzi di corruzione contro il governo Correa nelle prossime settimane", ha detto l'ex diplomatico.

 

Denuncian que la CIA usa fondos ilícitos para desestabilizar a Correa

http://www.contrainjerencia.com

Correo del Orinoco / TeleSUR / Proceso / Andes / Notimex – Según el reportaje titulado “La CIA, financiada por el Narco”, la agencia desarrolla actividades ilícitas con recursos del narcotráfico, con la anuencia de altos mandos policiales chilenos, para conspirar contra el Gobierno ecuatoriano
La revista mexicana Proceso denunció que la Agencia Central de Inteligencia de los Estados Unidos (CIA, por sus siglas en inglés) desarrolla una “vasta operación de transporte de droga” en la frontera de Bolivia y Chile, y destina las ganancias a desestabilizar al Gobierno ecuatoriano de Rafael Correa.
Según el reportaje titulado “La CIA, financiada por el Narco”, la agencia desarrolla actividades ilícitas con recursos del narcotráfico, con la anuencia de la Policía de Investigaciones de Chile (PDI), de los altos mandos policiales y del exministro de Interior Rodrigo Hinzpeter, actual Ministro de Defensa chileno.
El trabajo cita como una de sus fuentes al periodista chileno Patricio Mery, quien denuncia que las autoridades chilenas trafican unos 300 kilos mensuales de cocaína boliviana a través del fronterizo paso Colina, en la provincia de Chacabuco (centro-norte).
Aunque hace referencia a ex altas autoridades civiles y policiales chilenas, el reportaje también menciona la trayectoria antiimperialista de Correa, que incluye el cierre de la Base Militar norteamericana de Manta en suelo ecuatoriano, y recuerda el trabajo sucio de la CIA en el escándalo Irán-Contras.
Mery también fundamenta sus acusaciones en declaraciones del exinspector de la PDI, Fernando Ulloa, quien le reveló que en febrero de 2011, cuando estaba a punto de interceptar el ingreso a Chile de un cargamento de cocaína, sus jefes le impidieron actuar, ya que el cargamento estaba siendo resguardado por agentes policiales.
Adicionalmente, en 2011, Ulloa descubrió que desde 2009 entraban a Chile entre 200 y 300 kilos de cocaína mensuales. “La droga venía en cajas de televisores transportadas en camiones. Quiso detener las cargas, pero fue cambiado a un lugar alejado”, reseña el artículo.
También en 2011, Ulloa habría entregado a Hinzpeter una carpeta con copias de los documentos y correos electrónicos que comprobaban sus denuncias y los nombres de los implicados en el tráfico de la droga y en la red de protección.
Acto seguido, Hinzpeter le pidió a Ulloa guardar silencio y le aseguró que en cuatro días solucionaría el problema. Sin embargo, al no proceder la denuncia, Ulloa decidió comunicar esos hechos a Mery.
De acuerdo con Mery, la operación encubierta está vinculada con la detención del oficial en retiro de la armada Diego Sáez Luna, enlace entre la CIA y la armada chilena, y busca desestabilizar al gobierno de Correa.
En octubre pasado, el ex embajador británico en Uzbekistán, Craig Murray, reveló que la CIA invertirá 87 millones de dólares para desestabilizar a Correa, antes de las elecciones de febrero de 2013.
El informe de Murray señala que los fondos provendrán de las arcas del Pentágono y que servirán para “sobornar y chantajear a los medios y a funcionarios oficiales”.
“Se esperan escándalos mediáticos y salpicaduras de corrupción contra el gobierno de Correa en las próximas semanas”, aseguró el exdiplomático.

 

 

Ecuador allerta, la CIA spia?

 

 

2.11.12 - Prensa Latina

 

 

Le autorità governative dell’Ecuador hanno lanciato un’allerta di fronte ad un’eventuale intromissione degli Stati Uniti nel processo elettorale che si prevede in questo paese nel 2013, dopo le rivelazioni di un ex diplomatico britannico.

 

Craig Murray, ex ambasciatore del Regno Unito in Uzbekistan, avrebbe scritto in un blog personale che l’Agenzia Centrale d’Intelligenza (CIA), avrebbe destinato 87 milioni di dollari per tentare di destabilizzare il presidente Rafael Correa ed impedire la sua rielezione.

Secondo dichiarazioni divulgate, la CIA userebbe nelle sue intenzioni i fondi del Pentagono, che dai risultati elettorali in Venezuela sono stati triplicati per influire sulle votazioni ecuadoriane.

“Il furore per il ritorno di (Hugo) Chavez ha occasionato un’imposizione sul fatto che lo stesso errore non si deve ripetere in Ecuador”, ha indicato Murray, citato dai mezzi locali di stampa.

Ma l’allerta è stata inviata dallo stesso Correa prima di conoscere questa affermazione e minuti dopo l’annunciato trionfo del mandatario venezuelano, quando ha convocato i suoi connazionali a prepararsi per una vittoria “ancora più travolgente in febbraio”.

In questo modo, ha fatto allusione ad eventuali manovre nemiche durante il processo elettorale programmato in Ecuador per eleggere il 17 febbraio il presidente, il vicepresidente ed i 137 integranti dell’Assemblea Nazionale.

Il cancelliere Ricardo Patiño ha potuto anche prevedere una dura campagna, dopo analizzare i tentativi manipolatori dalle imprese della comunicazione in Venezuela, per collocare nel potere il loro candidato.

Patiño indica che in Ecuador questo sarà difficile, visto che il Governo della Rivoluzione Cittadina è consolidato nel cuore degli ecuadoriani.

Ciononostante, ammette che sia evidente l’esistenza di persone che lavorano specialmente in temi mediatici per cercare di indebolire i progetti di trasformazione in America Latina.

Nel caso del Venezuela, ha detto, che si sono fatti degli sforzi la notte prima delle elezioni con centinaia di chiamate dall’estero con minacce per tentare di cambiare la posizione dei votanti.

Correa ha spiegato solo una settimana fa che anche se non sono vere, almeno le dichiarazioni di Murray sono credibili, a giudicare dal modo di proiettarsi dell’impero nella regione.

  

 

Ampia ripercussione per denuncia di finanziamento CIA contro Correa

 

 

 

23.10.12 - Prensa Latina www.cubadebate.cu traduzione di Ida Garberi

 

 

La denuncia di Craig Murray, ex ambasciatore del Regno Unito in Uzbekistan, sugli 87 milioni di dollari della CIA, spesi per cercare di destabilizzare il presidente Rafael Correa, continua oggi occupando i titoli dei giornali.

 

Il quotidiano pubblico El Telegrafo ha intitolato la sua edizione con: 87 milioni della CIA per ostacolare la rielezione di Correa, mentre l’agenzia Andes segnala che il bilancio statunitense si impiega per influenzare le elezioni ecuadoriane.

 

“Usando la maggioranza dei fondi del Pentagono, che dai risultati elettorali in Venezuela sono stati triplicati, il bilancio statunitense si impiega per influenzare le elezioni ecuadoriane”, afferma una nota dell’agenzia Andes.

 

“Questo apre la strada alla campagna dell’opposizione per subornare e ricattare i mezzi ed i funzionari ufficiali. Si aspettano scandali mediatici e tentativi di corruzione contro il governo di Correa nelle prossime settimane”, ha aggiunto Murray.

 

L’ex ambasciatore britannico ha risaltato che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti è stato sorpreso dal trionfo di Hugo Chavez nelle recenti elezioni venezuelani, perché i diplomatici di alto rango erano convinti che avrebbe perso.

 

Il furore per il ritorno di Chavez ha dato luogo ad un’imposizione: lo stesso errore non si deve fare in Ecuador, segnala El Telegrafo citando Murray.

 

L’ex funzionario ha sottolineato che non ha molti antecedenti sulla politica ecuadoriana, e realmente "non so che possibilità ha Correa di essere rieletto. Neanche so se i partiti di opposizione sono decenti. Ma sì so che gli Stati Uniti desiderano molto che Correa perda”.

 

Ha aggiunto che gli sforzi nordamericani saranno tanto evidenti che avranno un effetto controproducente, in una reazione nazionalista.

 

“D’accordo con una fonte statunitense”, ha sentenziato l’ex diplomatico britannico, “l’amministrazione del presidente democratico Barack Obama non utilizzerà i fondi per incitare ad un altro tentativo di golpe di Stato contro Correa, questa via sembra essere stata scartata”.

 

 

Le ONG che non devono fare politica

23.10.12 Yurién Portelles www.granma.cu

 

 

“Le organizzazioni non governative (ONG) radicate in Ecuador si devono astenere dal fare politica” ha affermato Gabriela Rosero, titolare della Segretaria Tecnica di Cooperazione Internazionale (Seteci) in questo paese.

 

Intervistata da El Ciudadano TV, la Rosero ha confermato che 26 ONG’s straniere lavorano in questa nazione sudamericana; indubbiamente, 10 non hanno risposto al domanda del governo di consegna d’informazioni e piani operativi.

 

Questa relazione è pertinente per far sì che la Seteci possa identificare se le azioni che si stanno organizzando saranno sostenibili dopo la partenza della ONG.

 

Gabriela ha indicato che cooperazione per l’Ecuador registra un ammontare d 300 milioni di dollari e il 40% di questa cifra la coprono le ONG’s straniere.

 

Inoltre 309 fondatori nazionali ricevono l’appoggio della cooperazione internazionale, con la consegna di 47 milioni di dollari per la loro gestione.

 

La titolare ha invitato a riflettere sul tema per realizzare quello che è più benefico per l’Ecuador, senza perdere la sovranità.

 

A Quito, per questo, si svolgerà il ciclo di conferenze “Miti e verità della cooperazione”, il 23 e 24 ottobre.

 

L’idea è che i funzionari pubblici divengano professionisti della cooperazione, con interessi che non vanno al di là della solidarietà, dato che l’Ecuador aspira ad una sovranità nella politica pubblica.

L’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) non è una ONG, ha detto ma sono stati realizzati dialoghi con il ministero degli Esteri per aggiustare il lavoro e l’affanno di cercare la sostenibilità.

 

“Le azioni che le ONG’s realizzano a favore delle comunità potranno mantenersi per molti anni, senza la necessità che le organizzazioni continuino a stare nel paese”, ha segnalato la funzionaria.

 

Un’investigazione diffusa nel luglio scorso ha denunciato la presenza della Usaid nel territorio ecuadoriano, per via dell’esistenza di progetti rivelatori di obiettivi come l’intromissione nel maneggio delle risorse naturali.

 

Inoltre è stata denunciata l’esistenza nei progetti della USAID di strategie con nomi, ammontare e finanziamenti similari stabiliti in altre nazioni ed eseguiti da gruppi contrari al Governo ecuadoriano.