Nuestra America - Colombia |
85 vissuti e raccontati |
8.01.12 - Anneris Ivette Leyva www.granma.cu
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Estraneo alla vacuità, nè un punto di meno nè una metafora di troppo.
Dal labirinto della sua natale Aracataca, in Colombia, un Generale delle lettere poetiche partito alla conquista dell’universalità in questo cammino vittorioso, è giunto a 85 anni.
Alchimista della forma letteraria del realismo magico, che al sud del nostro continente è condizione di vita, Gabriel García Márquez figura come l’espressione di un boom che con scoppi successivi ha mostrato al resto del mondo una prosa latinoamericana irriverente, impregnata di politica.
Nella magia della sua scrittura, morti e vite, vite in esilio e avvenimenti, hanno preso la forza di cronache annunciate, meritevoli di tutti i titoli e gli epiteti che sintetizzano la grandezza artistica, includendo il Premio Nobel di Letteratura nel 1982; è impossibile che oggi questo colonnello non abbia nessuno che gli scrive.
È che 45 anni fa il Gabo esorcizzò la solitudine centenaria di generazioni già nate e future, da quando il colonnello Aureliano Buendía ricordò quel pomeriggio remoto in cui suo padre lo portò a conoscere il ghiaccio, molte altre scoperte sono state evocate nel registro delle emozioni dei suoi lettori.
Il colera dell’amore che scatenano le sue parole - composte con un ente indivisibile onirico e creolo – ci convince che nell’andare e venire delle pagine dei suoi libri, Macondi travestiti, paralleli infiniti, racconti distintivi della genesi e dell’apocalisse dell’umanità tutta, potremmo restare per tutta la vita. |
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