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Nuestra America - Ecuador |
Rafael Correa mette in discussione che la sede della ONU sia negli Stati Uniti |
24.05.12 - www.granma.cu
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Il presidente ecuadoriano Rafael Correa ha messo in discussione il fatto che la sede principale della ONU sia negli USA, dopo che il paese nordamericano ha negato il visto ad una ministra del suo Governo che era stata invitata a partecipare al forum sulle questioni indigene della ONU. Il capo di stato considera un abuso da parte degli USA che la Segretaria dei Popoli, Movimenti Sociali e Partecipazione Cittadina, Mireya Cárdenas, non abbia potuto partecipare al forum della ONU non avendo il visto.
Durante un incontro sostenuto con i giornalisti nella città di Guayaquil (centro), Correa ha insistito che quanto successo deve essere oggetto di riflessione, e forse risulta necessario unire gli sforzi per ottenere un cambiamento della sede dell’organismo, se la situazione dovesse riproporsi.
“Se continuano queste posizioni imperialiste, superbe, prepotenti, bisognerà pianificare il cambio della sede delle Nazioni Unite. Comunque è inammissibile, intollerabile, che ad una ministra di uno Stato sovrano, invitata dalla ONU ad un forum, sia negato il visto”, ha evidenziato.
La Cancelleria ecuadoriana ha inviato nei giorni scorsi una nota di protesta all’Ambasciata statunitense a Quito, che esprimeva quanto segue:”L’Ecuador considera che l’atteggiamento degli Stati Uniti contraddice l’Accordo Relativo alla sede delle Nazioni Unite, del 31 ottobre del 1947”.
La nota ricorda che l’articolo VI di questo accordo dispone che “le autorità federali, statali o locali degli USA non porranno nessun ostacolo al transito in entrata o uscita dal distretto della sede della ONU”.
La risposta dell’Ambasciata è stata che il Consolato “non ha l’abitudine di spiegare i motivi per rifiutare una richiesta di visto, che si tratti di una persona comune o un’autorità”.
Secondo la sede diplomatica, si tratta di un processo amministrativo interno che risponde alle politiche di Washington.
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Correa: inaccettabile diniego
del visto degli
USA per partecipare a forum dell'ONU |
23.05.12 - Pedro Rioseco www.granma.cu
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Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha qualificato come un abuso da parte degli Stati Uniti il rifiuto a concedere il visto ad una ministra del suo governo per partecipare ad un forum presso la ONU ed ha chiamato a riflettere in merito alla sede di questo organismo internazionale.
“È un abuso degli Stati Uniti che non hanno concesso il visto ad una ministra di questo governo per partecipare ad una conferenza delle Nazioni Unite e questo deve chiamarci a riflettere”, ha segnalato Correa in un incontro con i giornalisti tenutosi a Guayaquil.
“Se continueranno queste pressioni imperialiste, superbe, prepotenti (degli Stati Uniti), si dovrà discutere del cambio della sede delle Nazioni Unite”, ha affermato.
Risulta “inammissibile, intollerabile, che alla ministra di uno stato sovrano, invitata ad un forum dalle Nazioni Unite, organismo internazionale con sede a New York, sia negato il visto” (dal governo di Washington), ha evidenziato.
Ha insistito che è “assolutamente inaccettabile e questo deve portarci a riflettere e possibilmente incrementare gli sforzi per ottenere un cambio della sede delle Nazioni Unite se questa situazione continua”.
In un’intervista concessa al fondatore di Wikileaks, Julian Assange, in videoconferenza da Londra come parte della serie di programmi “Il Mondo del domani”, Correa ha reiterato la posizione sovrana e libera del popolo ecuadoriano.
Ha precisato, nel programma trasmesso al mondo attraverso il portale web RT (Russia Today), che il suo rapporto con gli Stati Uniti è stato di affetto ed amicizia, però all’interno del rispetto mutuo e della sovranità nazionale.
“Però, ha chiarito, se esistono politiche internazionali degli Stati Uniti perniciose per il mio paese e per la Nostra America, le denuncerò frontalmente e non permetterò mai che sia compromessa la sovranità”, citando come esempio l’uscita delle truppe nordamericane dalla Base di Manta.
“Se la questione è così semplice, se non ci sono problemi ad avere una base nordamericana in Ecuador, perfetto. Possiamo dare il permesso per istallare quella base sempre e quando ci diano il permesso per installare una base militare ecuadoriana a Miami”, ha commentato ironicamente Correa.
Ha ricordato che “abbiamo tagliato tutto il finanziamento che l’Ambasciata degli Stati Uniti dava alla Polizia, prima esistevano intere unità della Polizia assolutamente finanziate dall’ambasciata, i cui direttori erano selezionati dagli ambasciatori e pagati dagli Stati Uniti”.
“Ci sono alcuni che hanno nostalgia di quell’epoca che non tornerà più nel nostro paese”, ha dichiarato ed ha commentato che quella ingerenza provocò l’uscita dal paese dell’ambasciatrice Heather Hodges, enfatizzando in seguito che è positivo che l’America Latina stia passando dal consenso di Washington al consenso senza Washington.
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