Argentina,
Bolivia, Venezuela ed Ecuador hanno dichiarato ieri venerdì 22, che non
riconoscono il nuovo Governo del Paraguay, perchè considerano illegittimo il
processo del giudizio politico nel Congresso, che ha destituito Fernando
Lugo.
In un processo
sommario, Lugo è stato riconosciuto colpevole di non aver svolto le sue
funzioni, lasciando crescere il conflitto sociale in Paraguay.
Pochi minuti
dopo la sua destituzione, ha giurato il vicepresidente Federico Franco, che
lo rimpiazza.
I quattro paesi
hanno diffuso separatamente la posizione della Unione delle Nazioni
Sudamericane - UNASUR - che, prima della decisione del Congresso, aveva
avvertito che la democrazia era in pericolo in Paraguay e che potevano
applicare sanzioni.
“Convoco i
governi dell’America, i popoli indigeni e i movimenti sociali dell’America
Latina a formare un solo fronte e ad unirsi per difendere la democrazia in
Paragauay e il presidente Lugo”, ha detto Evo Morales in una dichiarazione
pubblica dell’agenzia ufficiale ABI.
Hugo Chávez,
presidente del Venezuela, ha definito, in una pubblica manifestazione a
Caracas, il cambio di governo in Paraguay come ‘un colpo della borghesia
paraguaiana’.
In un’inattesa
apparizione davanti alla stampa nella Casa di Governo, la presidentessa
argentina, Cristina Fernández, ha definito la rimozione di Lugo come un
colpo di Stato ed ha affermato che i governi che formano il blocco doganale
del MERCOSUR stabiliranno un’azione comune per la situazione.
“Stabiliremo
delle azioni che saranno delineate dai nostri ministeri degli Esteri ed
agiremo assieme a Uruguay e Brasile”, ha detto la presidentessa argentina.
Il presidente
ecuadoriano, Rafael Correa, ha dichiarato ad un canale della TV locale che
la prossima settimana forse ci sarà una riunione di UNASUR per trattare la
situazione.
Saputa la
notizia della destituzione di Lugo, il ministro degli esteri cileno Alfredo
Moreno, ha assicurato che il processo contro l’ex governante del Paraguay
non risponde minimamente agli standard che necessita la difesa di qualsiasi
persona.
Interrogato dal
canale TVN, se il Cile riconoscerà il nuovo capo del governo di Asunción,
Moreno ha detto che: “Stiamo in attesa di rivedere i precedenti ed ha
assicurato che il paese aspetterà i prossimi giorni per pronunciarsi.
Alleanza Bolivariana
per i Popoli
di Nuestra América
Comunicato Speciale
I paesi
dell’ALBA respingono la manovra di processo politico contro il Presidente
del Paraguay Fernando Lugo.
I paesi membri
dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América, ALBA-TCP,
condanniamo la manovra dei settori della destra politica del Paraguay, per
iniziare un processo politico contro il Presidente costituzionale di questa
fraterna Repubblica, Fernando Lugo.
Qustao giudizio
cerca la destituzione del Presidente Lugo, e l’installazione di un Governo
illegittimo per far tornare il Paraguay a vecchie pratiche politiche gia
superate.
Dall’ALBA-TCP
reiteriamo il nostro appoggio al Governo democratico del Presidente Lugo,
che si potrà cambiare solo con il voto del popolo paraguiano, che lo ha
eletto.
Chiamiamo il
popolo del Paraguay a difendere la democrazia, reiterando che conta
sull’appoggio dell’America Latina e dei Caraibi.
Infine esortiamo
tutti i popoli democratici del mondo a sostenere la sovranità del popolo del
Paraguay e lo sviluppo pacifico e democratico di questa fraterna nazione.
Río de Janeiro, Brasile,
21 giugno del 2012
Lugo chiama i paraguaiani
a
difendere la democrazia
Una moltitudine
di paraguaiani è giunta nella Piazza della Democrazia di fronte al Congresso
per appoggiare il presidente Fernando Lugo, mentre al Senato si dibatteva
sul processo politico al mandatario e la sua destituzione.
Con le consegne
di Lugo non andranno via ed “El pueblo unido jamás será vencido”. Migliaia
di persone si sono riunite di fronte alla sede legislativa disposte a non
abbandonare il loro posto finché non sarà ritirata la petizione di giudizio
contro Lugo da parte dei legislatori, ha informato PL.
Da parte sua il
Presidente ha dichiarato che non rinuncerà al suo incarico e si atterrà alla
Costituzione per affrontare “il processo con tutte le sue conseguenze”.
Il mandatario ha
sollecitato il parlamento paraguaiano ad “offrirgli tutte le garanzie di una
giusta e legittima difesa”, nel momento in cui esortava la cittadinanza a
proteggere la democrazia.
“Denuncio di
fronte al popolo paraguaiano che il suo voto del 2008, la sua decisione
elettorale, sta subendo attacchi da parte di settori politici”.
Lugo ha
considerato che “si stanno prendendo decisioni da parte di settori che hanno
sempre goduto di privilegi, e non riconoscono i progressi sociali
realizzati”.
La Camera dei
Deputati del Paraguay, dominata dall’opposizione, ha appena approvato una
richiesta di processo per destituire il Presidente per “cattivo svolgimento
delle sue funzioni”, informano fonti parlamentari. La petizione è stata
approvata con 73 voti contro 1.
Il processo
viene giustificato con i disturbi della scorsa settimana nella località di
Curuguaty, ubicata nel dipartimento di Canindeyú (sudest), dove
17 persone
sono morte negli scontri tra contadini (11) e polizia (6).
Lugo comparirà
venerdì 22 giungo al Senato per esporre i suoi allegati nel quadro del
giudizio politico cominciato il giorno prima.
Seppelliscono in Paraguay i
contadini uccisi nello scontro con la polizia
18 giugno 2012 - Prensa Latina traduzione di Ida Garberi
Sette
degli 11 contadini paraguaiani morti in uno scontro con
la polizia venerdì scorso durante l’evacuazione delle
terre che occupavano, sono stati seppelliti oggi nei
cimiteri del distretto di Cunandeyù, ad oltre 240
chilometri da Asuncion.
Benché i parenti e compagni delle vittime avessero
esposto di realizzare le esequie nella tenuta dove si
registrarono gli incidenti, dopo aver accompagnato i
corpi in una cappella della chiesa di Santa Lucia, hanno
deciso di svolgere il funerale nei cimiteri del luogo.
Centinaia di persone sono accorsi, in mezzo ad una
pertinace pioggia, ad accompagnare le umili casse in cui
sono stati trasportati i resti per ricevere sepoltura.
Il dirigente dell’organizzazione dei contadini senza
terra, Luis Aguayo, ha detto che si seguirà un piano di
azione per esigere allo Stato il recupero delle terre
ottenute dai proprietari terrieri in forma corrotta,
come quelle della tenuta dove si svilupparono gli
incidenti.
Ha assicurato che, la morte di 11 contadini è stata
provocata da pallottole con lo scopo di assassinarli, ed
ora esiste una forte persecuzione, perché non si
permette al popolo di sapere il destino di circa 50
detenuti.
Da parte sua, il nuovo ministro dell’Interno, Ruben
Candia, ha annunciato un nuovo procedimento per lo sgombero
di terre occupate, che elimina il protocollo vigente che
stabiliva il dialogo previo con presenza delle autorità
civili, prima dell’intervento poliziesco.
Il ministro non ha scartato che persone infiltrate tra gli
occupanti della proprietà in lite siano state le
responsabili degli spari contro la polizia originando la
fatale conclusione dell’operazione poliziesca.
Il ministro respinse le critiche di organizzazioni
politiche e sociali che hanno realizzato oggi una
manifestazione di fronte al ministero ripudiando la sua
nomina ed accusandolo di avere appoggiato e coperto
torture durante la dittatura di Alfredo Stroessner.
I suoi critici hanno affermato che Candia, militante
dell’oppositore Partito Colorado, durante la sua più
recente funzione come Fiscale della Repubblica, ha favorito i
proprietari terrieri per mantenere le terre suppostamente ottenute in forma irregolare.
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