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Nuestra America |
Agenzie di notizie latinoamericane condannano il golpe in Paraguay |
23.07.12 - A.Boada Mola www.granma.cu
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L'Unione Latinoamericana delle Agenzie di Notizie (ULAN) ha condannato il colpo di Stato contro il presidente Fernando Lugo ed ha sospeso i membri di Informaciones de Paraguay, fino a quando non nascerà un nuovo governo legittimo nel paese.
La decisione presa dal Comitato Esecutivo della ULAN, riunito a La Paz, sarà presentata alla prossima assemblea in Argentina per la sua ratificazione.
Il Comitato Esecutivo dell'Unione Latinoamericana delle Agenzie di Notizie ha riaffermato allo stesso modo la sua adesione ai principi della Democratizzazione dell'Informazione e l'Universalizzazione del Diritto all'Informazione, dopo aver effettuato una valutazione del sistema delle comunicazioni in America Latina.
Una dichiarazione di questa riunione, che si svolge nella sede della Vicepresidenza della Bolivia, ha affermato che da oltre un decennio l'America Latina è scenario di una guerra delle percezioni con il proposito di minare la stabilità, il prestigio e la legittimità dei governi nati dal voto popolare.
I partecipanti all'evento, provenienti dalle agenzie di notizie di nove paesi del continente, hanno segnalato che i governi democratici e popolari di Venezuela, Argentina, Ecuador e Bolivia resistono grazie alla loro alta legittimità nazionale ed internazionale agli attacchi sistematici di poteri occulti.
Hanno inoltre evidenziato che non accadde la stessa cosa in Honduras, nel 2010, dove fu perpetrato un colpo di Stato che spodestò il presidente Zelaya, ed un fatto simile sta avvenendo in Paraguay dove un altro fallimento istituzionale ha sovvertito il mandato del popolo.
La ULAN ha riaffermato la sua decisione di difendere i diritti umani e la libertà di espressione, simboli della democrazia nei paesi dell'Unione, ed ha deciso di convocare un forum sulla Libertà d'Espressione che si realizzerà in maniera congiunta alla prossima Assemblea.
I rappresentanti delle agenzie di Venezuela, Brasile, Argentina, Paraguay, Messico, Ecuedor, Cuba, Guatemala e Bolivia, hanno condannato gli omicidi dei giornalisti in Messico, Peru e Brasile compiuti da gruppi legati al narcotraffico ed hanno posto l'attenzione sulla necessità di eliminare questo fenomeno.
La riunione del Comitato Esecutivo della ULAN ha avuto come obiettivo la promozione della democratizzazione della comunicazione in America Latina ed il contributo all'integrazione regionale dei popoli, ed ha discusso in merito alle Agenzie di Notizie in America Latina e le nuove sfide del giornalismo nella regione.
Infine ha affrontato temi come il ruolo dei media nel continente, le aggressioni e gli omicidi dei giornalisti, i diritti umani, la libertà di espressione nella regione e la necessità di una coscienza giornalistica latinoamericana e caraibica.
Agenzie di notizie dell'America Latina
concludono la riunione
in Bolivia 20.07.12 - A.Boada Mola www.granma.cu
La riunione dell'Unione Latinoamericana delle Agenzie di Notizie (ULAN), che discute sulla democratizzazione dell'informazione ed il rafforzamento della rete formata da nove paesi della regione, si è conclusa a La Paz.
Il vicepresidente boliviano, Álvaro García, ha affermato che democratizzare l'informazione è il miglior modo di combattere gli attacchi di alcuni mezzi d'informazione privati che assumono una posizione politica contro i governi progressisti dell'America Latina.
García ha segnalato, durante il suo intervento, che negli ultimi anni il continente ha registrato un'ondata di processi rivoluzionari e progressisti che collocano vari Stati nella condizione di doversi proteggere da un'offensiva politica privata.
"Ciò che fanno i media privati è manipolare la realtà, con manipolazioni grossolane che provano a favorire i settori della destra, di fronte alla perdita del potere dello Stato, convertendo il campo mediatico in una trincea strettamente politica di attacco al Governo. Per questo democratizzare l'informazione è il miglior modo di combattere questa manipolazione", ha espresso.
Il vicepresidente ha menzionato tre misure fondamentali per democratizzare l'informazione: la prima è l'apertura dello Stato alla società.
La seconda, ha continuato, è l'appoggio alla proliferazione di mezzi alternativi tra cui le reti sociali, le radio comunitarie e sociali, etc.
Come terza misura, ha aggiunto, esiste la stessa lotta dei giornalisti, che devono dare il loro contributo alla costruzione dell'informazione con l'autoregolazione perché sono i costruttori pubblici della realtà.
L'evento ha raggruppato i direttori ed i rappresentanti delle agenzie di notizie di Venezuela, Brasile, Argentina, Paraguay, Messico, Ecuador, Cuba, Guatemala e Bolivia ed è stato inaugurato dalla ministra boliviana delle Comunicazioni, Amanda Dávila.
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