Il fuoco provocato da un’esplosione nella raffineria di Azuay, è sotto controllo, ha affermato il vicepresidente esecutivo del Venezuela, Elías Jaua, citato da PL.
Mentre il presidente di Petroli del Venezuela (Pdvsa) e ministro di Petrolio e Miniere, Rafael Ramírez, ha sottolineato che l’incidente si è verificato nell’estremo sud della raffineria ed è confinato a solo due dei nove container dell’area, e che al momento “sono in corso i lavori per il raffreddamento e l’estinzione”, ha dichiarato.
Ha inoltre assicurato che i lavori potranno ricominciare regolarmente entro due giorni, una volta che l’incendio sarà estinto completamente. In quanto alla fornitura di combustibile, ha precisato che esistono delle riserve pari a dieci giorni di lavoro. “Abbiamo a disposizione la produzione piena del combustibile necessario al mercato interno”.
Il direttore generale del Centro di Raffinazione di Paraguaná (CRP), Jesús Luongo, ha informato che le aree prossime al blocco 23 sono state fermate preventivamente mentre altre unità, che non corrono nessun rischio, sono regolarmente in servizio.
Le raffinerie di Amuay, Bajo Grande e Cardón, formano il CRP, il principale complesso di raffinerie del Venezuela, con la capacità di elaborare 956 mila barili di greggio al giorno. Il CRP raggruppa il 71% delle capacità produttiva delle raffinerie del paese.
L’incidente è avvenuto nella notte di sabato 25 agosto, con un saldo di 39 deceduti e quasi cento feriti, oltre ad ingenti danni materiali.
In seguito al sinistro, il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha decretato tre giorni di lutto nazionale ed ha disposto gli aiuti necessari per l’attenzione ai feriti ed a coloro che hanno subito danni.
Il presidente ha inoltre invitato tutti i settori del paese a non fare speculazioni sulle cause dell’esplosione. Raggiunto dai giornalisti al suo arrivo presso il CRP, Chávez ha dichiarato di non essere a conoscenza di un presunto odore di gas nella zona dei fatti ed ha segnalato che “cadono nell’inumanità e nell’irresponsabilità” coloro che divulgano informazioni non confermate, come una fantomatica mancanza di manutenzione dell’istallazione petrolifera, riferisce AVN.
D’altra parte, il presidente ha disposto la promozione post mortem per i 18 ufficiali della Guardia Nazionale Bolivariana deceduti a causa dell’esplosione.
Elías Jaua ha spiegato che fino a questo momento sono state danneggiate 209 case ed 11 locali commerciali, mentre 13 famiglie che vivevano nei pressi della raffineria, le cui case hanno subito danni, sono state spostate alla base navale di Punto Fijo.
Ha ringraziato i pompieri ed i lavoratori del Pdvsa che “hanno agito in base al piano previsto e da 18 ore stanno lottando con le fiamme”.
Allo stesso modo ha evidenziato il lavoro dei medici di Cuba e Venezuela che hanno soccorso le vittime a Falcón.
Ha inoltre informato che le autorità continueranno a lavorare finché la situazione non sarà risolta definitivamente. “Oltre la tristezza del popolo di Falcón, c’è la speranza, l’organizzazione e la coscienza di un popolo che abbiamo visto in queste circostanze molto attivo nei soccorsi”, ha aggiunto.