“La Commissione ha concluso che gli effetti del golpe di Stato continuano ancora, sia prima che dopo le elezioni realizzate in novembre del 2009, entrambi i governi (quello de facto di Roberto Micheletti e l’attuale di Porfirio Lobo) hanno utilizzato ed utilizzano il terrore come risorsa per il controllo sociale”, hanno affermato i membri dell’organismo.
La Commissione Verità (CV), con la sua relazione “La voce più autorizzata è quella delle vittime” ha raccomandato agli honduregni di creare una Corte di Costituzionalità, investigare e castigare i responsabili del golpe di stato ed annullare la Legge di Amnistia del 27 gennaio 2010.
I membri della commissione hanno fatto conoscere la loro relazione di 366 pagine nell’auditorium del COLPROSUMAH (un sindacato dei maestri) a Tegucigalpa, davanti a circa 300 persone.
All’atto di presentazione del testo hanno assistito l’ex presidente Manuel Zelaya, l’ex cancelliere Patricia Rodas, oltre alle vittime della repressione sfrenata dal regime de facto, tra questi, familiari di persone assassinate.
La CV è stata formata in giugno del 2010 da parte di organismi dei diritti umani in forma parallela alla Commissione della Verità e della Riconciliazione (CVR) creata dal presidente Porfirio Lobo.
Hanno integrato la Commissione Verità il premio nobel argentino Adolfo Perez Ezquivel, il giurista spagnolo Luis Nieto, l’ex magistrata della Corte Suprema di Giustizia (CSJ) del Salvador Mirna Perla Jimenez, il membro dell’organizzazione argentina Nonne della Piazza di Maggio Nora Cortina, l’attivista dei diritti umani dell’Ecuador Elsie Monje, il professore investigatore canadese in diritto internazionale pubblico Craig Scott, e Francisco Josè Aguilar Urbina, notaio del Costa Rica. Per l’Honduras hanno partecipato la scrittrice Hellen Umaña ed il sacerdote Fausto Milla.
Alcuni dei membri della Commissione erano presenti nella presentazione della relazione che si basò su 1966 interviste con rappresentanti di differenti settori, compreso il governo.
Durante l’investigazione, la CV ha documentato 5418 casi di violazioni dei diritti umani.
“A partire dal golpe di Stato, con l’assenso del governo, si sono sviluppati le operazioni di gruppi al margine dell’ordinamento legale. Funzionano con procedimenti e metodologie degli squadroni della morte”, assicura il riassunto della relazione presentata dal gruppo.
“Queste organizzazioni appaiono attualmente legate al crimine organizzato, al narcotraffico ed azioni che normalmente si considerano di pulizia sociale”, ha sottolineato la relazione, una copia della quale sarà consegnata al presidente Lobo.