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Nuestra America
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Vescovo accusa il
presidente paraguaiano di
essere un alleato del capitalismo selvaggio |
26.12.12 - Javier Rodriguez Roque www.granma.cu
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Il vescovo del dipartimento paraguaiano di Misiones e Ñeembucú, Melanio Medina, ha accusato il presidente Federico Franco di essere un alleato del capitalismo selvaggio e del potere economico, riferisce la stampa locale.
Medina ha criticato il cosiddetto colpo parlamentare che destituì lo scorso mese di giugno il presidente costituzionale, Fernando Lugo, ed ha fatto riferimento all’appoggio di Franco alla firma di un accordo con la multinazionale canadese Río Tinto Alcán per la realizzazione di una fabbrica per la produzione di alluminio.
Ha aggiunto che in precedenza Franco aveva già autorizzato la multinazionale nordamericana Monsanto ad introdurre nel paese i suoi semi transgenici di soia, cotone e mais, nonostante il rifiuto del mondo contadino e in questo momento si sta comportando nello stesso modo con un altro gigante economico straniero.
Questo dimostra il suo sostegno al capitalismo selvaggio ed alle persone del potere economico, ha puntualizzato il prelato dinnanzi ai giornalisti.
Medina ha inoltre espresso il suo sospetto sul tentativo di nascondere i benefici concessi a Río Tinto Alcán con l’annuncio della costruzione di un parco industriale, effettuato dal ministro dell’Industria e del Commercio, Francisco Rivas.
Ciò significa che il parco sarà realizzato, per l’installazione della controversa fabbrica di alluminio, sulle spalle delle risorse energetiche del paese e dell’ambiente, ha affermato il religioso, evidenziando in questo modo gli eventuali danni che potrebbe provocare quest’opera.
Nelle sue dichiarazioni Medina ha sottolineato che il Governo sta ipotecando l’autonomia energetica del Paraguay ed ha messo in discussione la gestione segreta da parte dell’Esecutivo del contenuto completo degli accordi con Río Tinto Alcán.
Si è chiesto il perché di tanti segreti sui negoziati con la multinazionale ed ha concluso considerando che questa procedura è stata realizzata perché “si sta consegnando la nostra sovranità energetica”.
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